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30 Dicembre 2023
8:34

Gli esami veterinari che i gatti odiano

Molti gatti hanno paura del veterinario e odiano alcuni esami in particolare, come il prelievo del sangue e l'ecografia. Vediamo perché e come aiutarli.

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Per un gatto la visita dal veterinario può essere un momento estremamente stressante, che si tratti di un controllo di routine o di esami specialistici. Moltissimi gatti nutrono un vero e proprio astio per le visite mediche, principalmente per lo spostamento dal loro ambiente, l’ingresso in uno nuovo, sconosciuto e pieno di odori, e la manipolazione da parte di sconosciuti cui sono forzatamente sottoposti.

Nonostante questo, e con le dovute attenzioni, è comunque necessario sottoporre il gatto a controlli periodici per assicurarsi che non abbia sviluppato patologie e che non soffra di condizioni particolari che necessitano di cure specifiche. Essendo i gatti tutti molto diversi, e avendo tutti una storia propria e una propria personalità, non c’è una formula magica per rendere loro piacevole la visita, ma è comunque possibile adottare alcuni accorgimenti per cercare di trasformarla in un’esperienza meno stressante e traumatizzante.

La prima cosa da fare è abituarlo al trasportino: lasciarglielo sempre a disposizione, fare in modo che diventi per lui una sorta di “cuccia” o rifugio in cui giocare o dormire sin dalle prime settimane di vita, è un modo per renderglielo più familiare ed evitare che reagisca male nel momento in cui deve entrarci per la visita veterinaria. Il trasportino andrà poi tenuto ben saldo (e ben chiuso) sia durante il viaggio in auto sia nella sala d’attesa del veterinario, dove non andrà appoggiato a terra, ma tenuto sulle gambe o comunque in posizione sopraelevata per evitare che il gatto pensi di essere in balia dell’ambiente circostante. Vediamo adesso gli esami più frequenti – e più fastidiosi – cui il gatto può essere sottoposto, e come comportarsi per renderglieli meno stressanti.

Visita di controllo

Con visita di controllo si intende quella visita periodica finalizzata a controllare le condizioni di salute generali del gatto. In questo frangente, il micio verrà manipolato dal veterinario per controllare bocca, orecchie, linfonodi, addome. Gli viene solitamente misurata la temperatura e viene controllata l’area sotto la coda, dopodiché vengono auscultati cuore e polmoni. Si tratta dunque di una visita che richiede parecchio contatto fisico e manipolazione, e se da parte del veterinario è necessaria attenzione massima e delicatezza, il pet mate può rendere la situazione più facile tranquillizzando il gatto, rimanendo al suo fianco e accarezzandolo delicatamente (sempre in accordo con il veterinario). Agitarsi, parlare a voce alta e muoversi rapidamente in preda al nervosismo non aiuta il gatto a restare tranquillo.

Tac

La tac è uno strumento diagnostico molto importante per individuare una vasta tipologia di patologie o problematiche di salute, dai tumori a problemi articolari passando per problemi polmonari e patologie vascolari o neurologiche. Si tratta però di un esame che può rivelarsi estremamente traumatico per il gatto, che solitamente viene sedato per farlo restare immobile e tranquillo. Il momento più delicato dunque è quello della sedazione e quello del risveglio dall’anestesia: in entrambi i casi è sufficiente restare vicino al gatto in entrambi i momenti, e cercare di tranquillizzarlo accarezzandolo (se lo gradisce) e parlandogli a bassa voce.

Ecografia

L’ecografia è un altro esame diagnostico che viene eseguito per ricercare particolari patologie o problemi, o per verificare una gravidanza. Viene eseguita con una sonda, e non è necessaria l’anestesia. Si cerca di tenere il gatto fermo con l’ausilio del personale veterinario e del pet mate, alto momento estremamente stressante. Anche in questo caso valgono i consigli già illustrato: calma, sangue freddo e atteggiamento conciliante per trasmettere al gatto una sensazione di tranquillità.

Prelievo di sangue

Il prelievo di sangue avviene solitamente dalla zampa, e prevede che venga rasata una piccola porzione di pelo per inserire l’ago nella cute. Molti gatti ovviamente reagiscono alla puntura dell’ago cercando di divincolarsi, e al pet mate, in accordo sempre con il veterinario, è richiesto di tenerlo fermo per evitare che si faccia male, afferrandolo in punti non dolorosi e cercando allo stesso tempo di non stringere troppo e di trasmettergli sicurezza.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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