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2 Gennaio 2024
11:26

Gli esami veterinari che i cani odiano

I controlli delle orecchie, la misurazione della febbre e le analisi del sangue sono tra gli esami veterinari che i cani tendono ad odiare più spesso. Vediamo perché e come ridurre il loro disagio.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Molti cani vivono le visite veterinarie come momenti stressanti e preoccupanti. Ciò può accadere per molti motivi, ad esempio perché il luogo in cui avvengono i controlli è legato a esperienze negative vissute in passato oppure a causa di una scarsa socializzazione ambientale o difficoltà negli incontri con le persone.

Vi sono inoltre alcuni esami veterinari che i cani odiano particolarmente, perché richiedono una manipolazione delle aree più delicate (come quella anale e quella del padiglione auricolare), oppure richiedono la capacità di mantenere una condizione di immobilità, ed è il caso, ad esempio, dei prelievi del sangue, che implicano l'inserimento di una cannula di campionamento, la quale viene mantenuta per un tempo più prolungato rispetto a quello necessario per una semplice puntura.

Si tratta però di controlli e visite particolarmente importanti, perché permettono di ridurre i rischi di patologie potenzialmente pericolose e sono indispensabili per tenere sotto controllo la condizione di benessere fisico del proprio animale domestico.

Se il disagio vissuto dal cane in questi frangenti è talmente forte da impedire di condurre gli esami necessari, è quindi importante prendere in considerazione l'idea di aiutarlo a superare la paura legata alle visite e, con serenità, guidarlo verso una condizione di maggiore sicurezza. Imparare a conoscere le modalità di manipolazione del proprio cane, infatti, è un importante obiettivo della convivenza e, in particolare nei momenti di emergenza veterinaria, facilita non poco le operazioni.

Vediamo quindi quali sono gli esami che i cani vivono con maggiore preoccupazione e come fare per aiutarli a ridurre lo stress che questi momenti generano, consapevoli del fatto che, sebbene siano controlli delicati, è necessario per il loro benessere poterli svolgere senza rischi.

Misurare la febbre

Il modo più attendibile per misurare la febbre ai cani è attraverso l'inserimento del termometro nel retto. Questa operazione è particolarmente complessa nei cani di piccola taglia e risulta comunque sgradevole anche per i cani più grandi, in quanto richiede un inserimento di circa 2/4 centimetri, con un'inclinazione di circa 45 gradi, per raggiungere la parete del retto, ovvero la parte che può offrire un risultato più preciso.

La zona anale, però, è particolarmente sensibile e, per questo motivo, molti cani faticano nel permettere la manipolazione nei pressi del posteriore, soprattutto se a farlo è il veterinario e non il proprio pet mate.

Per concedere di toccare queste aree del corpo il cane ha infatti bisogno di una condizione di confidenza e, per offrire questo permesso, dovrà fidarsi davvero della persona che ha di fronte. Per facilitare le operazioni, durante questi frangenti siamo chiamati a mantenere la calma per dimostrare al cane, attraverso la nostra serenità, che non si trova in una condizione di pericolo.

Controllare le orecchie

Anche la pulizia delle orecchie fa parte della lista degli esami che i cani tendono ad odiare e, spesso, anche per i pet mate rappresenta un momento complicato, perché rischia di creare conflitti nella relazione. Molti cani fanno il possibile per rifuggire i controlli, eppure si tratta di un'operazione importantissima, soprattutto per i soggetti predisposti a otiti e infiammazioni del condotto uditivo.

Il consiglio è quello di prendere qualche momento (durante la vita di tutti i giorni) per toccare delicatamente il padiglione auricolare, manipolarlo e osservarlo con attenzione. In questo modo il cane si abituerà con gradualità al contatto e, nel momento in cui il veterinario dovrà ripetere l'operazione, non proverà un'eccessiva preoccupazione, in quanto in passato l'esperienza non ha rappresentato un trauma.

Prelievi di sangue

Il prelievo di sangue può essere effettuato solo dal veterinario e prevede che, nelle 12 ore precedenti, il cane sia rimasto a digiuno. Il motivo per cui risulta particolarmente fastidioso è legato al fatto che la cannula per il prelievo viene mantenuta inserita per qualche secondo e ciò significa che il cane deve restare nella stessa posizione.

Questo esame viene condotto sulle zampe (anteriori o posteriori), oppure sul collo e, anche in questo caso, come per i controlli delle orecchie e delle temperatura, prevede che il soggetto sia in grado di affidarsi alle persone che ha intorno.  L'analisi richiede inoltre un livello avanzato di manipolazione e a questo va aggiunto un ulteriore aspetto, valido per tutti gli esami di cui stiamo parlando: mentre noi umani siamo perfettamente consapevoli dell'importanza delle visite a cui ci sottoponiamo, ciò non è valido per i cani, i quali sono costretti (per il loro bene, ovviamente) a vivere i controlli senza sapere cosa sta accadendo.

A tutto ciò va abbinato anche il fatto che, nella maggior parte dei casi, se il cane si trova dal veterinario è perché sta già vivendo una situazione di malessere, che può essere più o meno grave ma, in generale, può condizionare anche il suo stato emozionale.

La manipolazione: relazione e fiducia

Ciò che complica l'esecuzione di questi esami è il fatto che il cane deve lasciarsi manipolare da una persona che, nella maggior parte dei casi, non è conosciuta. Affinché ciò sia possibile, soprattutto per i soggetti più sensibili, è importante abituarli gradualmente al contatto prima ancora di dover affrontare le visite.

Si può iniziare quando il cane è cucciolo e, nei momenti di tranquillità, magari mentre lo si sta accarezzando, ci si può avvicinare alle parti più sensibili con calma, tenendo a mente che tra queste, oltre alla zona del posteriore e alle orecchie, vi sono anche le zampe e la coda.

Quando si iniziano a manipolare le parti più delicate è importante che il pet mate stesso si senta tranquillo, in modo da evitare che le emozioni di preoccupazione vengano trasmesse al cane. Maggiore sarà la fiducia nei confronti del pet mate, più sarà facile superare la paura determinata dal contatto.

Quando vivrà questa esperienza senza preoccupazioni, si può pensare (sempre nel rispetto della sua personalità) di chiedere a un conoscente di coccolarlo delicatamente allo stesso modo, in modo che il cane si abitui a lasciarsi toccare anche da altre persone.

Un ultimo (ma importantissimo) consiglio è quello di scegliere con cura il proprio medico veterinario di riferimento. Chi vive con un cane particolarmente delicato dal punto di vista della manipolazione, infatti, avrà certamente notato che vi sono professionisti più o meno attenti a questi aspetti. Individuare una figura di riferimento che sappia adeguare il proprio comportamento alle necessità del singolo soggetto che ha di fronte, rappresenta una scelta rispettosa, che il vostro cane certamente apprezzerà.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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