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22 Maggio 2022
9:00

Come preparare il gatto alla visita veterinaria

Andare dal veterinario può essere un momento stressante per i gatti. Vediamo come preparare il nostro gatto alla visita medica e quali sono le migliori strategie per alleviare la sua ansia.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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La preparazione del gatto per la visita veterinaria inizia da casa e dal rapporto con il trasportino. Ma anche la qualità dello spostamento e la cura verso certi dettagli possono fare la differenza.

L’astio di moltissimi gatti per le visite mediche ha molte concause. Tanto fanno l’età e l’impatto della prima volta (i veterinari più attenti sanno bene che un gattino va costretto il meno possibile, manipolato lo stretto necessario e attraverso manovre gentili e rassicuranti) ma un ruolo determinante lo hanno anche l’invasività di alcune inevitabili manipolazioni, l’odore di altri animali diffuso in tutto l’ambiente che innervosisce o intimorisce e la relativa eccezionalità con cui queste esperienze si verificano.

Essendo i gatti tutti molto diversi ed avendo tutti una storia propria, non esistono ricette preconfezionate e definitive per rendergli piacevole il viaggio o la visita medica. La nostra linea di condotta dovrebbe essere osservare il gatto e sapere che delle strategie per alleviare l’ansia e la tensione ci sono e dovrebbero diventare bagaglio comune a tutti i pet mate di gatti.

Un buon rapporto col trasportino

Le buone pratiche dovrebbero già partire da casa, cercando di curare il rapporto che il gatto ha con il trasportino. Lasciarglielo sempre a disposizione, fare in modo che diventi per lui uno strumento usuale, una “cuccia” da usare per giocare o dormire sin dalle prime settimane di vita è il minimo che si debba fare per permettere al gatto di costruire familiarità con questo strumento.

Chiudere il trasportino

Fatto questo, è possibile che il gatto sviluppi comunque un’avversione verso il trasportino, soprattutto se lo associa ai viaggi in ambulatorio. In questi casi non c’è da sperare che il gatto vi entri spontaneamente, quando necessario va preso di peso e inserito (son da preferire, per questo, i trasportini con apertura superiore oltre che laterale), evitando di ingaggiare lotte furibonde con lui o lei e cercando, invece, di usare una “calma fermezza”.

La cura del viaggio in auto

Il viaggio in auto dovrebbe essere condotto tenendo presente la sensibilità di chi c’è a bordo.

La prima attenzione necessaria è di legare saldamente il trasportino ai sedili per evitare che una curva o una frenata possano ribaltarlo con il gatto dentro, spaventandolo moltissimo.

La cura dell’abitacolo

Molti gatti possono essere spaesati o spaventati dall’abitacolo che si muove, dalle vibrazioni, dallo scenario che corre fuori dai finestrini, dal fatto stesso di essere contenuti in uno spazio ristretto. Abbassare il volume della radio, tenere i finestrini chiusi per evitare eccesso di rumore e vento, parlare in maniera pacata e rassicurante sono tutte cose che possono aiutare il micio a contenere la sua ansia.

Interagire, sì o no?

Alcuni gatti si sentono rassicurati se, durante il tragitto, hanno modo di mantenere un contatto visivo con un familiare che, magari, gli parla e lo tranquillizza. Altri, al contrario, se la cavano meglio se gli stimoli – anche sociali – vengono limitati al massimo; per loro si può anche a coprire il trasportino con un panno di cotone in modo che sia meno sollecitato possibile. Osservate il vostro gatto e provate varie strategie alla ricerca di quelle che lo facciano stare meglio.

Sostanze di supporto

Alcuni gatti possono subire l’effetto tranquillizzante di prodotti specifici come feromoni tranquillizzanti o olii essenziali. In questi casi, si tratta di sprigionare le molecole olfattive all’interno dell’abitacolo un quarto d’ora prima che vi soggiorni anche il gatto. È sempre possibile chiedere al proprio veterinario la possibilità di somministrare blandi ansiolitici in presenza di reazioni fisiologiche evidenti come scialorrea, vomito, eliminazioni o manifestazioni di panico.

Il trasportino non è un pacco

Un’altra raccomandazione che mi sento di dare è quella di tenere sempre presente, quando vi spostate con un trasportino in mano, che dentro c’è un essere vivente probabilmente preoccupatissimo e che non ha idea di cosa gli stia capitando. Abbiate sempre la sensibilità di tenere il trasportino ben saldo, di giudicarne la solidità prima di ogni utilizzo e di tenerlo sempre perfettamente perpendicolare al suolo, evitando di sballottarlo e di fargli prendere scossoni.

Vietato stare a terra!

Se volete terrorizzare per bene il vostro micio prima della visita, entrate in sala d’attesa e poggiate il trasportino per terra, trasmettendogli l’idea di essere alla mercé di chiunque. Il trasportino andrà tenuto per tutto il tempo almeno sulle gambe, mentre si sta seduti. L’ideale sarebbe, in realtà, che nelle sale d’attesa venissero approntate delle mensole su cui posare i trasportini in modo da dare ai gatti il comfort di aspettare da una posizione sopraelevata, senza sentirsi a diretto contatto con cani, altri gatti e altri umani.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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