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12 Febbraio 2024
15:12

Fratelli d’Italia porta un dromedario a Biella per protestare contro Renzi

Un gruppo di militanti di Fratelli d'Italia ha portato sabato mattina a Biella un dromedario, per protestare contro la presenza di Matteo Renzi a Biella per la presentazione del suo libro. Molti passanti si sono fermati a fotografarlo, mentre il camelide è rimasto nel gazebo in mezzo alla strada per almeno due ore.

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Non c’è solo Ercolina2 a essere costretta a stare in un luogo per lei decisamente poco naturale come piazza Duomo a Milano: sabato mattina un altro animale è stato obbligato a diventare il simbolo di una mini protesta organizzata per contestare la presenza di Matteo Renzi a Biella per la presentazione del suo nuovo libro. All’interno di un gazebo sotto la pioggia, un gruppo di militanti di Fratelli d'Italia ha portato un dromedario con il chiaro intento di rappresentare attraverso l'animale i rapporti del leader di Italia Viva con alcuni emiri arabi.

Molti passanti si sono fermati a fotografarlo mentre l'animale è rimasto fermo sotto alla piccola struttura in mezzo alla strada per almeno due ore. «Sono dei pagliacci» ha detto Renzi non appena entrato nella libreria aggiungendo durante la presentazione alcune parole sul povero animale aggiungo: «Spero che non maltrattino gli animali come maltrattano gli umani a capodanno» altro chiaro riferimento al colpo di pistola partito al veglione di Capodanno organizzato dal sottosegretario alla giustizia Andrea Del Mastro che ha ferito un invitato.

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Abbandonando l’aspetto politico e tornando a quello animalista, l’iniziativa organizzata da militanti di destra evidentemente senza pensare a quali condizioni sarebbe stato esposto il dromedario, rischia di trasformarsi in un autogol proprio per questa mancanza di sensibilità. In tanti, infatti, non hanno affatto gradito limpiego dell’animale per questioni politiche, ritenuta una motivazione assurda che va contro tutte le battaglie che le associazioni perseguono da anni per evitare lo sfruttamento degli animali in qualunque ambito. Alcune attivisti si stanno già muovendo per verificare chi e perché abbia autorizzato la presenza del dromedario portato a Biella, secondo voci da verificare, da uno zoo fuori provincia.

Sacrosanta, ovviamente, la libertà di protestare, ma la domanda che bisognerebbe farsi è perché si devono impiegare gli animali per le dimostrazioni e in che modo portare un dromedario in mezzo al caos di una città o una mucca in una piazza affollata, può dar forza alle richieste di chi manifesta. I loro, peraltro, non sono casi isolati: lo scorso 7 febbraio a Benevento gli agricoltori hanno attraversato la città portando con loro pecore e galline al seguito affinché rappresentassero il comparto zootecnico, cosa assai difficile trattandosi del comparto dove questi animali vengono uccisi. Resta che, in un mondo che comunque sta cambiando seppur lentamente prospettiva, la strumentalizzazione degli animali, cosa che fa male agli animali per i quali gli spostamenti sono comunque sempre traumatici, funziona sempre meno. Qualcuno, però, deve ancora capirlo.

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Simona Sirianni
Giornalista
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