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13 Settembre 2022
12:41

Francia, due balenottere spiaggiate sulle coste della Bretagna in una settimana

I corpi spiaggiati dei due cetacei, maschi adulti di circa 20 metri di lunghezza, sono stati trovati in diversi punti costieri della prefettura del Finistère. Non sono chiare le cause della morte: entrambi erano molto magri.

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Una balenottera comune affiora in superficie

I corpi senza vita di due balenottere sono stati trovati nel giro di una sola settimana in due diversi punti costieri del dipartimento del Finistère, in Bretagna, una notizia che ha prevedibilmente destato preoccupazione anche alla luce dell’incertezza sulle cause della morte.

Il primo cetaceo è stato trovato venerdì 2 settembre sull’isolotto di Kélaourou, nella parte sud dell’île-de-Sein, il secondo è stato invece rinvenuto sabato 10 settembre sulla spiaggia di Kermabec à Tréguennec. In entrambi i casi oltre alla prefettura sono intervenuti gli esperti del Parco naturale marino d’Iroise, che hanno esaminato i cadaveri spiaggiati identificando il primo in un maschio adulto di circa 19 metri di lunghezza e 25 tonnellate di peso, notevolmente magro e fortemente debilitato. Anche il secondo esemplare è un maschio adulto, lungo poco più di 17 metri e pesante circa 20 tonnellate: estrema magrezza e organismo debilitato sono stati riscontrati anche in questo caso, con l’aggiunta di alcune ferite lungo fianchi che non sono però state sufficienti a precisare le cause della morte né dello spiaggiamento.

La prefettura ha immediatamente delimitato entrambi i siti per isolare i cadaveri e avviato l’iter per la rimozione. Se nel caso della balenottera di Tréguennec è stato possibile procedere al recupero dei resti, pur con un intervento lungo e complesso che ha reso necessario sezionarli sulla spiaggia e poi portarli via con un camion, in quello di Kélaourou la situazione è però decisamente più complessa, e il corpo del gigantesco cetaceo non è ancora stato rimosso. Si trova infatti su un pianoro roccioso, in una zona di secche e correnti pericolose che rendono l'area inaccessibile da vicino ai mezzi pesanti, sia via terra sia via mare.

«In questa situazione molto complessa, né il traino dell'animale sulla terraferma per la movimentazione né il taglio in loco sono possibili nell’immediatezza senza mettere in pericolo le persone preposte allo svolgimento di tali operazioni», aveva spiegato la prefettura del Finistère, affidandosi poi all'alta marea nella speranza che potesse in qualche modo smuovere il cadavere e facilitarne il traino sulla spiaggia. A lunedì, però, ancora nulla era cambiato, e la prefettura ha voluto rassicurare sul fatto che il processo di putrefazione, inevitabile, non comporta rischi per la salute, pur imponendo il divieto di avvicinamento e di pesca e raccolta di molluschi nella baia.

Gli esperti intanto si interrogano sulle motivazioni alla base della morte delle due balenottere. L'area al largo del Finistère, come ha spiegato all’Afp Philippe Le Niliot, vicedirettore responsabile del Parco naturale marino dell'Iroise, è nota per essere frequentata dalle balene, che la scelgono per nutrirsi e costituire le riserve di grasso necessarie per affrontare le migrazioni. E in passato è già capitato di rinvenire i corpi spiaggiati di cetacei sulle coste della Bretagna: nell’estate del 2019 furono 4.

Le cause della morte di questi cetacei, considerati come minacciati dall'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, sono solitamente impatti contro imbarcazioni, avvelenamento da plastiche o sostanze inquinanti oppure malattie. Nelle ultime settimane in zona si è alzata la preoccupazione per la diffusione dell’influenza aviaria, che sta decimando intere colonie di uccelli marini. Questo virus, ha spiegato Le Niliot, si può trasmettere anche ai cetacei, ma per avere certezze sulle cause della morte bisognerà attendere i tempi necessari a condurre una lunga serie di esami approfonditi.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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