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9 Dicembre 2022
16:31

La misteriosa moria sulle coste del Mar Caspio: 2500 foche morte spiaggiate

Secondo il Centro per la protezione ambientale locale gli animali ritrovati erano deceduti già da alcune settimane. Impossibile, però, scoprire dove siano morte le foche: molto probabilmente i cadaveri, trasportati dalle correnti, sono arrivati fino alle coste russe.

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Gli abitanti della regione del Daghestan, repubblica della Federazione russa, sono sotto shock per la quantità di corpi di foche spiaggiati lungo le coste del Mar Caspio, vicino al confine con l’Azerbaigian. Le autorità locali hanno calcolato che sarebbero almeno 2.500 i cadaveri ritrovati.

Lo comunicano gli esperti locali intervistati dal quotidiano russo Moscow Times, che come causa della morte parlano di "cause naturali”, visto che le autopsie effettuate su alcuni esemplari non hanno mostrato tracce di reti da pescasegni di sostanze inquinanti negli organi.

Secondo il capo del Centro per la protezione ambientale, molto probabilmente le foche ritrovate erano decedute già da alcune settimane. Impossibile, però, scoprire dove siano morte: molto probabilmente i cadaveri dei mammiferi, trasportati dalle correnti, sono arrivati fino alle coste russe.

Sui media locali compaiono diverse supposizioni sulle possibili cause. Tra queste il Kommersant scrive, citando l’Agenzia federale per la pesca, che potrebbero essere state le tempeste prolungate, ma l'ipotesi  principale è quella secondo cui emissioni di gas naturale possano aver abbassato i livelli di ossigeno del mare, facendo morire le foche per ipossia. Le analisi di laboratorio, in ogni caso, proseguono per chiarire il giallo.

Sempre secondo gli esperti, il numero delle vittime potrebbe aumentare e questo aggrava ancora di più la situazione della popolazione delle foche presenti nel Mar Caspio. Nell'ultimo secolo, infatti, la popolazione presente è calata del 90%, una decrescita drammatica alla quale si devono aggiungere le altre circa 10mila vittime ogni anno.

Le foche del Caspio sono classificate come a rischio di estinzione e si trovano nella lista rossa dell’IUCN, l'Unione internazionale per la conservazione della natura. Una notizia davvero preoccupante per l’ecosistema marino unico della Russia e degli altri Paesi costieri, visto che sono gli unici mammiferi marini presenti nella fauna del Mar Caspio e la loro scomparsa avrebbe effetti davvero devastanti.

Il problema, è che non ci sono dati esatti sulla popolazione di foche nel Caspio, perché in Daghestan non viene infatti condotto alcun monitoraggio e quindi i numeri variano ampiamente a seconda di chi li dirama. L’agenzia per la pesca ha dichiarato che il numero complessivo è di 270/300mila, mentre il Caspian Environmental Protection Center ha fissato il numero a 70mila.

Non è purtroppo la prima volta che accadono eventi del genere: l’anno scorso furono trovate morte circa 170 foche nel giro di due giorni sempre nella stessa zona e, nel 2016, i corpi senza vita recuperati furono oltre 300. Anche in quel caso le cause restarono ignote.

Di certo, tra le diverse possibili motivazioni, a preoccupare maggiormente è l’inquinamento del mar Caspio, che negli ultimi anni ha raggiunto dei livelli ormai critici. Tanto che moltissime tipologie di pesci presenti in questo lago salato muoiono simultaneamente con le foche. E ciò avviene con sempre maggior frequenza.

Infatti, la contaminazione da sostanze tossiche e metalli pesanti che secondo le Nazioni Unite sarebbe strettamente legata all’industria petrolifera, ai rifiuti radioattivi e industriali e persino alle acque reflue, distruggono senza fine la biodiversità della zona.

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Simona Sirianni
Giornalista
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