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21 Aprile 2023
10:15

Fingono che il cane sia randagio per non pagare le cure veterinarie: due denunciati

Un uomo e una Donna a Bari hanno richiesto cure veterinarie gratuite per il proprio cane, spacciandolo per un randagio. Avevano dimenticato, però, che il cane era dotato di microchip.

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Volevano ottenere cure gratuite per il proprio cane spacciandolo per randagio ma si erano dimenticati che lo stesso era dotato di microchip intestato ad una persona deceduta qualche anno prima, residente nella stessa abitazione dei due soccorritori. Un uomo e una donna sono stati denunciati dalla Polizia Locale di Bari per tentata truffa ai danni del Comune.

I fatti risalgono allo scorso 21 febbraio quando i due cittadini si sono rivolti alla Centrale operativa della Polizia Locale, sostenendo di aver soccorso un animale ferito, rinvenuto sul Lungomare Alfredo Giovine, un tratto di litoranea molto frequentato dalle auto e che porta dal centro verso il quartiere San Giorgio. Come da prassi, la pattuglia intervenuta ha contattato la ditta incaricata del recupero degli animali feriti sul territorio comunale che ha poi trasportato il cane presso un centro veterinario convenzionato per le cure necessarie.

L’animale, in realtà, non era affatto un randagio incontrato casualmente dagli apparenti soccorritori. Un dato che è emerso subito dopo gli accertamenti svolti dal personale della Polizia Giudiziaria, Ecologia e Ambiente del Corpo della Polizia Locale. Si è così scoperto che il cane era dotato di microchip intestato a una persona che era deceduta qualche anno prima, che risiedeva nella stessa abitazione di uno dei due soccorritori e che aveva pure lo stesso cognome di uno dei due: in questo modo è stato possibile rilevare il tentativo di truffa esercitato ai danni del Comune col successivo deferimento dei due soggetti all’Autorità Giudiziaria.

Si tratta di un episodio che sottolinea ancora una volta l’importanza dei controlli sulla microchippatura degli animali, non solo come strumento a tutela dell’intestatario ma, come avvenuto in questo caso, anche della collettività. La registrazione dell’animale evita che qualcuno se ne possa disfare oppure, come in questo caso, che qualcuno spacci come randagio un cane che in realtà ha un suo umano di riferimento. Circostanza che può verificarsi in casi singolari come quello poc’anzi raccontato o per eventuali furti da parte di malintenzionati.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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