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10 Dicembre 2022
18:00

Fammi vedere i tuoi denti e ti dirò cosa mangi: i tirannosauri preferivano cibi morbidi

Tirannosauri e allosauri erano soliti mangiare cibi morbidi e non duri come le ossa. A rilevarlo uno studio di un team giapponese che ha utilizzato un rivoluzionaria tecnica microscopica che apre il via a molti altri studi simili.

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Molti studiosi ritengono che a tutti i tirannosauridi, famiglia di dinosauri carnivori tipici del periodo Cretaceo, piaceva sgranocchiare le ossa di tanto in tanto, ma un recente studio rivela qualcosa di completamente diverso. Dei ricercatori hanno analizzato graffi e segni di usura presenti sui denti di alcuni tirannosauri (Tyrannosaurus rex) e allosauri (Allosaurus sp.), scoprendo che stranamente a questi animali i cibi duri come le ossa non andavano proprio a genio e presumibilmente preferivano alimenti morbidi.

Spesso la nostra mente funziona per estremismi e, soprattutto coloro che possiedono una spiccata fantasia e una straordinaria propensione per la comicità, immediatamente avranno immaginato questi temibili predatori seduti a tavola a sorseggiare un timido brodino. Per quanto l'immagine possa farci sorridere non dobbiamo cadere in errore: questi grandi rettili del passato rimangono sempre dei voraci carnivori, ma un recente studio di un team di ricerca dell'Università di Tokyo ha dimostrato grazie a una tecnica di scannerizzazione 3D all'avanguardia su denti di tirannosauri e allosauri ben conservati, che i segni riportati su questi non corrispondono a una dieta che si basa su ossa o altri cibi duri.

Cosa mangiavano i dinosauri carnivori

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Parte della procedura per ricostruire i denti in 3D è l’allplicazione di uno strato di silicone blu per fare un calco. Questo si lascia ad asciugare per alcuni minuti per creare repliche quasi perfette. Winkler et Al. 2022

Dunque ci troviamo in pieno periodo Cretaceo, circa tra 145,5 e 65,5 milioni di anni fa. Grandi rettili bipedi vagavano sulla Terra e in pieno stile documentario anni 80 possiamo immaginare dinosauri carnivori correre, lottare e poi cibarsi di altri dinosauri erbivori. In molti casi era davvero così e a dimostrarlo c'è un famoso esemplare di Velociraptor fossilizzato proprio mentre lottava con un Protoceratops, un piccolo dinosauro erbivoro quadrupede con becco e collare osseo simili a quelli del triceratopo. Non è però chiaro se fosse un tentativo di predazione o meno, come invece emerge da altri fossili.

Ci sono infatti prove che suggeriscono un'interazione preda-predatore tra un tirannosauro e un triceratopo, spesso raffigurato proprio come il peggior nemico del T. rex. Sono stati infatti trovati segni di denti e morsi di T. rex su alcune ossa degli arti anteriori e sui corni dell'erbivoro, che molto probabilmente era perciò una delle sue principali prede.

Tuttavia, al tempo dei dinosauri vivevano anche altri gruppi di animali, come pesci, invertebrati, anfibi e rettili. È probabile, soprattutto per le specie di carnivori più piccole, che questi catturassero soprattutto piccole lucertole e altri rettili oppure insetti. Sono state infatti trovate diverse prove a sostegno di queste ipotesi, sia nella dentatura che tra i resti dei pasti fossilizzati nello stomaco del predatore.

Quindi non si nutrivano solo di carne di altri dinosauri, ma la loro dieta era presumibilmente piuttosto varia e il fatto che potessero preferire cibi più morbidi risulta dunque meno assurdo. Un esempio eccezionale di dieta plastica fra i dinosauri lo troviamo con i alcuni Maniraptor che presentavano adattamenti a una dieta onnivora, come i troodontidi, per cui ci sono prove che potessero mangiare addiritura dei semi. Ci sono poi i carnivori che si sono invece specializzati nella dieta piscivora, come Masiakasaurus e gli spinosauridi, che presentavano numerosi adattamenti alla vita acquatica, compreso un muso lungo e sottile adatto a catturare i pesci in acqua come i coccodrilli.

Come ottenere informazioni sulla dieta grazie all'usura dei denti

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Graffi della grandezza di 100 micrometri ritrovati su un dente di tirannosauro. Winkler et Al. 2022

In ogni caso c'è sempre un grande velo di mistero e incertezza quando si parla di dieta di creature vissute milioni di anni fa. Proprio per questo motivo lo studio dei ricercatori giapponesi si rivela estremamente utile per approfondire un argomento così oscuro e a correre in soccorso ai ricercatori arriva una tecnologia mai usata sui denti di questi grandi rettili preistorici: l'analisi della struttura della microusura dei denti (DMTA).

Questa è una tecnica di scansione che esamina l'usura dentale creando una mappa topografica in dettaglio microscopico. Immaginiamo di voler effettuare un viaggio per passare le vacanze in montagna: facciamo le valigie, scegliamo la destinazione e, per risparmiare tempo e benzina, confrontiamo i diversi itinerari che ci segnala il navigatore. Per raggiungere la nostra montagna preferita dovremo oltrepassare valli, colline e montagne, rilievi con altitudini più o meno importanti che devono essere per forza tenuti in considerazione se si vuole studiare a fondo la mappa di un luogo. Proprio allo stesso modo la DMTA crea una vera e propria cartina microscopica dove ogni singolo graffio sulla superficie del dente crea valli, montagne e colline che il software utilizzato dai ricercatori prende in considerazione.

Se la complessità dei graffi è alta, cioè, ci sono segni di dimensioni diverse che si sovrappongono l'un l'altro, allora l'alimentazione dell'animale comprende oggetti duri, come le ossa. Tuttavia, se la complessità è bassa, cioè i segni sono meno profondi, di dimensioni simili e non sovrapposti, questo è associato a un'alimentazione di oggetti morbidi. Per confrontare i segni sui denti e fornire una scala di complessità ottimale, i ricercatori hanno messo a confronto DMTA di tirannosauri e allosauri con quelle di coccodrilli, animali noti per inserire all'interno della propria dieta anche le ossa. In totale il team ha studiato 48 denti, 34 da dinosauri teropodi e 14 da coccodrilli, scoprendo che i segni sui denti dei dinosauri erano notevolmente meno complessi rispetto a quelli dei coccodrilli e suggerendo, quindi, che avessero una dieta con un alto contenuto di alimenti morbidi. 

A questo punto, però, un dubbio si è fatto largo fra le menti di molti ricercatori. Alcune ricerche effettuate su coproliti di allosauri e tirannosauri, ovvero escrementi fossilizzati, confermano come molti tirannosauridi fossero soliti sgranocchiare le ossa oltre alla carne, motivo per cui questa ricerca ha fatto alzare più di un sopracciglio quando sono stati presentati i risultati. Una possibile spiegazione al mistero offerta dai ricercatori propone che, sebbene la dieta di questi animali comprendesse anche ossa, questi fossero meno inclini a mangiarle di quanto avessimo immaginato fino ad oggi. Un'altra spiegazione riguarda invece i campioni presi in esame: dato che per l'analisi i denti dovevano essere in ottime condizioni, scegliendo solo denti perfetti e scartando quelli che presentavano gravi danni si è operato una selezione che ha portato in un modo o nell'altro a errori di giudizio.

In ogni caso uno dei meriti più grandi di questa ricerca si basa proprio sul metodo applicato: oggi sappiamo finalmente che è possibile scoprire di più sulla dieta di creature vissute milioni di anni fa grazie a una tecnica a dir poco rivoluzionaria. È proprio l'applicazione di strumenti sempre più sofisticati a modificare in modo radicale il nostro immaginario collettivo basato su documentari, serie TV e film che, un giorno, rappresenteranno questi enormi animali con un dettaglio sempre più fine. 

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