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19 Agosto 2022
12:44

Elefante terrorizzato scappa dal circo dopo il temporale e finisce sulla Statale

È successo a Rosolina Mare, in provincia di Rovigo. Jumbo è fuggito durante il violento temporale di giovedì ed è finito sulla Statale Romea. E si riaccende il dibattito sullo sfruttamento degli animali nei circhi.

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L’elefante scortato lungo la Statale

Un elefante terrorizzato dal temporale è fuggito dal circo ed è finito su una strada trafficata, mettendo a rischio la sua incolumità e quella degli automobilisti. È successo a Rosolina Mare, in provincia di Rovigo, dove da qualche giorno si è insediato il tendone del Circo Busnelli.

L’elefante asiatico è fuggito giovedì mattina, nel pieno del violento temporale che si è abbattuto sul Veneto con forti raffiche di vento, tuoni, lampi e pioggia scrosciante. Nella fuga si è diretto verso la Statale Romea, che costeggia via Don Sambo, l’area in cui è stato allestito il tendone del circo. Jumbo, questo il nome dell’animale, è stato alla fine recuperato grazie all’intervento dei carabinieri e dei circensi, che lo hanno scortato lungo la strada sino a quando non è rientrato nel piazzale.

Quanto accaduto ha acceso nuovamente la polemica sullo sfruttamento degli animali nei circhi, con gli animalisti che hanno puntato il dito sulle condizioni in cui elefanti, tigri, leoni e altri animali strappati ai loro habitat vengono tenuti al solo scopo di intrattenere: «Accorrete tutti nel regno in cui gli animali vengono sottoposti allo stress della vita itinerante, in un habitat innaturale che li priva della loro socialità, libertà e dignità – ha detto Gabriella Gibin, presidente del Coordinamento Tutela Diritti Animali della provincia di Rovigo – Dietro alle luci e allo spettacolo si nasconde tutto il malessere e lo sfruttamento di questi poveri animali».

«Sono sicura che se le persone conoscessero quello che succede e come vengono addestrati gli animali nei circhi non ci metterebbero più piede – ha aggiunto Gibin – Mi appello anche e soprattutto alle istituzioni che ospitano questo tipo di spettacolo di prestare più attenzione e di preferire esibizioni con soli artisti umani».

Lo sfruttamento degli animali nei circhi è ancora una piaga tutta italiana

Su Kodami abbiamo più volte affrontato il tema dello sfruttamento degli animali nei circhi, e messo in luce come l'Italia sia ancora molto indietro rispetto ad altri Paesi europei dove la presenza di animali negli spettacoli è vietata. È il caso di Spagna e Francia, che hanno approvato nuove leggi a tutela degli animali. E se nel nostro Paese non c'è ancora traccia di una legge in questo senso, nonostante le richieste sempre più numerose e pressanti, diversi Comuni e Regioni si sono mossi in autonomia con risoluzioni e ordinanze finalizzate proprio a vietare gli spettacoli con animali. L'Emilia-Romagna, per esempio, a metà giugno ha detto sì alla risoluzione per vietare il circo con gli animali incassando l'appoggio del Partito democratico e di Europa Verde.

«Con questa risoluzione abbiamo voluto ribadire l’importanza di garantire la salute e il benessere degli animali – aveva chiarito a Kodami Silvia Zamboni, vicepresidente dell'Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna – chiedendo l’impegno della Giunta a sollecitare il Governo ed il Parlamento ad emanare norme che prevedano il superamento dell’utilizzo degli animali nelle attività circensi, anche attraverso misure incentivanti volte a favorire la riconversione degli spettacoli e il sostegno alle attività artistiche umane».

Altri Comuni negli ultimi mesi hanno provato a bloccare gli spettacoli con gli animali, consentendo ai circhi di esercitare per il periodo di affitto dei terreni a condizione che non impiegassero appunto alcun animale durante le serate. Tanto per citarne uno, il Comune di Fiumicino, che ha ingaggiato una battaglia con il circo Rony Roller finendo, come spesso accade, davanti al Tar. Sono proprio i tribunali amministrativi regionali a rendere spesso vane le iniziative dei Comuni a tutela degli animali, accogliendo i ricorsi presentati dalle compagnie circensi sulla base dell’articolo 1 della L. n.337 del 1968, e degli articoli 1 e 2 della L.n.37 del 1992, e cioè la normativa di settore che in Italia consente lo spettacolo con l'impiego degli animali nei circhi.

Una normativa che per le associazioni che si battono per i diritti animali, ma anche per sempre più cittadini e anche gran parte del mondo politico, andrebbe rivista. Perché la visione degli animali selvatici come parte integrante degli spettacoli circensi, oltre che superata, contraddice di fatto quanto stabilito con l’inserimento della tutela animale in Costituzione: grandi felini ed elefanti sono gli animali più sfruttati per gli spettacoli circensi, e le condizioni in cui vivono – in piccole gabbie e sempre in viaggio, strappati al loro habitat e costretti a esibirsi di fronte a una folla urlante, spesso attraverso addestramenti stressanti – sono certamente incompatibili con il benessere animale. La presenza di questi animali in città, inoltre, può causare incidenti come quello accaduto a Rosolina Mare, o come quello di Foggia: in entrambi i casi elefanti sono fuggiti dal circo e sono finiti su strade trafficate, con altissimi rischi per loro e per la sicurezza pubblica.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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