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8 Giugno 2022
9:00

È vero che i cani riconoscono le persone cattive?

Capita che i cani abbiano strane reazioni nei confronti di alcune persone, ma è vero che lo fanno perché riescono a riconoscere le persone cattive? In realtà, le cose non stanno proprio così.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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A chi non è venuta l’idea che il nostro compagno canino abbia una sorta di capacità tale da fargli riconoscere le persone “cattive”, più in generale i malintenzionati? E perché lo pensiamo? Proviamo a riflettere su questa questione.

Molte volte a un educatore cinofilo viene posto questo tipo di problema: «Il mio cane è socievole con le persone ma con alcune non c’è proprio verso: sembra odiarle, anche se non le conosce affatto ed è la prima volta che le incontra. Forse sono dei malintenzionati?».

In effetti alle volte i cani hanno dei comportamenti per noi inspiegabili a prima vista. Pur essendo i cani mediamente socievoli, taluni non tollerano la vicinanza di alcune persone. Questa situazione può essere fonte d’imbarazzo e creare delle oggettive difficoltà quando ci troviamo in mezzo alle gente, soprattutto quando il nostro cane non si limita ad evitare quelle persone, ma diventa anche assertivo nei loro confronti.

In sostanza vuole proprio che queste se ne vadano, si allontanino da lui il più possibile, e magari gli abbaiano contro con veemenza fino a che non lo fanno. In altri casi il cane ha un comportamento opposto, si fa prendere dalla paura e tenta in tutti i modi di allontanarsi, di fuggire da quel tale che magari nemmeno gli sta prestando attenzione. Cosa può esserci dietro a tutto questo?

Atteggiamento e aspetto fisico

Una delle prime cose che ci vengono in mente, quando il nostro cane assume un tale comportamento, è che la persona in questione, oggetto di disagio per il nostro cane, abbia una qualche caratteristica fisica che gli richiami brutte esperienze passate. Per esempio il fatto che una persona abbia la barba può richiamare in lui un’emozione negativa dato che “in passato è stato picchiato da una persona che aveva la barba”. In pratica un’esperienza traumatica può essere richiamata alla memoria da un dettaglio o caratteristica evidente, originando una risposta emozionale generalizzata.

Altre volte la situazione è un po’ più complessa, per esempio quando il cane mostra particolari difficoltà nel relazionarsi con gli esseri umani di genere maschile, anche qui a causa di esperienze traumatiche passate o, all’opposto, di una mancata socializzazione con gli uomini.

In altre circostanze quello che può alterare il cane non ha a che fare con un dettaglio fisico della persona, ma con il suo abbigliamento, soprattutto quando si tratta di copricapi, guanti o occhiali scuri che coprono gli occhi che come sappiamo sono molto importanti per i cani: tendono ad osservarli per comprendere le nostre intenzione concentrandosi su di essi oltre che sulle nostre espressioni facciali.

Questi elementi divengono particolarmente importanti quando la persona tenta di interagire con il nostro cane, magari avvicinandosi in un modo un po’ troppo “invadente”, a suo modo di vedere. Si aggiungono poi tutta una serie di posture, atteggiamenti, modi di parlare e gesticolare caratteristici che possono essere fonte di disagio per un cane, dei quali magari noi nemmeno ci accorgiamo, ma che l’occhio attento del nostro compagno a quattro zampe rileva immediatamente.

In effetti vi sono cani più sensibili a certe cose, sia perché hanno registrato in passato esperienze negative legate a quegli elementi, ma più spesso perché caratterialmente non poi così disposti a dar fiducia ad un estraneo di cui non comprendono appieno le intenzioni.

Un odore che non mi piace

In aggiunta a tutto ciò non dobbiamo dimenticare che la comunicazione olfattiva dei cani è migliaia di volte più sviluppata e importante per lui di quanto lo possa essere per noi. Ognuno di noi ha un suo proprio odore personale, frutto della chimica del nostro organismo, degli ormoni in circolo, della pelle e della traspirazione, del sudore, eccetera.

Questa nostra firma olfattiva muta nei suoi accenti in continuazione, per esempio al cambiare del nostro stato emozionale e dal livello di eccitazione. Il nostro cane è in grado di rilevare tutti questi cambiamenti d’umore e questo potrebbe essere un fattore chiave quando un estraneo tenta di approcciarlo, o gli passa solo accanto. Un cane particolarmente sensibile a questi mutamenti potrebbe indispettirsi, o non comprendere bene lo stato dell’altro e i suoi cambiamenti emotivi, e per questo tentare di mantenere le distanze da lui. Alle volte ciò può generare delle risposte assertive, delle reazioni in linea con uno stato eccitatorio troppo elevato perché il cane non riesce a trovare un modo di prendere distanza, o perché sa che non può evitare in altro modo il contatto, magari perché legato al guinzaglio, e per esperienza ha appreso che noi non siamo in grado di comprendere quello che sta accadendo ed è quindi “lasciato” a lui il compito di rispondere a questa situazione.

Teniamo anche in considerazione gli odori che ci portiamo addosso, non solo i nostri. Odori di altri animali, per esempio, o profumi particolarmente irritanti e fastidiosi per il tartufo sensibile di un cane, che lo confondono o che sono legati ad esperienze non proprio felici. Insomma, il mondo olfattivo è estremamente complesso, e come è noto per noi è relegato in secondo piano e di difficile lettura, mentre per il cane può essere estremamente rilevante e influente sul suo comportamento e la sua cognizione.

"L’odore del male"

Posto che esista un particolare odore emesso dalle persone malintenzionate, cosa assolutamente non realistica, bisognerebbe chiedersi quale sia il concetto di “male” per un cane e cosa intendiamo noi per malintenzionato. Ci sono molti modi per danneggiare un’altra persona, per esempio rubandogli il portafogli, oppure hackerando la password del suo conto in banca o truffandolo vendendogli qualcosa di contraffatto, eccetera. Anche qui parleremmo di “malintenzionati”, ma è più facile che si intenda, banalmente, riferirsi a qualcuno che ci voglia aggredire fisicamente.

Ora, se parliamo di "persone cattive" in questi termini, ossia di aggressori, allora potrebbe essere che il nostro cane percepisca questa intenzione per tutto quanto detto prima, rilevando micro movimenti, o lo stato emozionale alterato dell’altro, o espressioni del volto che lo allarmano. Ci sono casi in cui i cani hanno sventato un’aggressione intuendo le intenzioni delle altre persone, è certamente vero, ma non così comune. Più spesso i cani hanno reagito ad una vera e propria aggressione difendendo il compagno umano e loro stessi.

Che un cane possa fiutare il fatto che una persona sia un truffatore, un ladro, un serial killer, un hacker di conti in banca, eccetera, ecco, questo è molto improbabile. Alle volte capita che noi stessi non siamo ben visti dal un cane di un conoscente, quando vorremmo tanto diventare suoi cari amici, ma non c’è verso. Ecco, questo non significa che il cane intuisce che noi si sia malintenzionati nelle accezioni di cui sopra, quando noi invece non lo siamo, e in tal caso insistere dicendo: "Ma no, non ti voglio mica farti niente, sono un amico!" continuando ad avanzare verso di lui con la mano tesa, non è quasi mai una buona rassicurazione.

Meglio dargli spazio e lasciare che sia lui, se lo vorrà, ad avvicinarsi, con i suoi tempi e le dovute maniere. In alcuni casi dobbiamo rassegnarci, non si può diventare amici di tutti, e questo vale sia per le persone che per i cani. Vai poi a capire il perché…

Anche i cani sbagliano e sono molto empatici

Quando non comprendiamo il perché del comportamento del nostro compagno canino nei confronti di una persona siamo portati a sospettare che il nostro cane abbia compreso qualcosa di lui che noi non vediamo. In effetti è proprio così, ma arrivare per questo, andando per esclusione, alla conclusione che quello che lui ha percepito in modo sottile sia qualcosa di “maligno” nell’animo dell’altro è quantomai azzardato.

Come abbiamo visto ci possono essere moltissimi fattori che possono compromettere la serenità del nostro compagno canino, e certamente ve ne sono moltissimi altri di cui non abbiamo nemmeno idea. Inoltre, teniamo anche presente che anche loro, alle volte, si sbagliano, magari perché influenzati dal loro stesso stato emotivo o fisico alterato in quel momento.

Oppure, come ben sappiamo, essendo i nostri cani molto empatici soprattutto con noi, dal nostro stesso stato emotivo. Chiediamoci se, in qualche modo sottile, quando il nostro cane ha abbaiato a quella persona in modo apparentemente inspiegabile, se non sia stato influenzato da noi stessi, dal nostro stato emotivo, dai nostri preconcetti, dalle nostre paure e diffidenze nei confronti dell’altro. Magari, anche inconsciamente, siamo noi che intuiamo i malintenzionati, e il nostro cane non fa altro che farci da specchio, sia che abbiamo ragione o meno…

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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