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8 Febbraio 2023
10:30

È possibile creare in un giardino condominiale una piccola area cani?

In base ai regolamenti condominiali si può creare un'area cani condominiale. Un limite può essere posto dalle clausole del regolamento condominiale avente natura contrattuale, le quali possono legittimamente vietare la detenzione di cani in condominio o la loro conduzione negli spazi comuni.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
cani area cani

La normativa vigente non pone alcun limite alla realizzazione di un’area cani all’interno dei giardini condominiali. Questa scelta spetta all’assemblea, che dovrà adottarla con le maggioranze previste dal Codice civile.

L’unico vero limite – sempre esistendo le condizioni di spazio e di sicurezza – può essere rappresentato dal contenuto delle clausole del regolamento condominiale avente natura contrattuale (solitamente quello originario creato direttamente dal costruttore), le quali possono anche prevedere un generico divieto di detenere animali in condominio o un più limitato divieto di accesso dei cani nelle parti comuni dello stesso. Come per gli animali che vivono in condominio, anche in questo caso il Regolamento può legittimamente stabilire tali limiti e le sue clausole possono essere modificate soltanto con una votazione all’unanimità.

Aree cani e responsabilità dei pet mate

L’area cani (o area di sgambamento per cani) può essere definita come quello spazio urbano ben delimitato nel quale i cani hanno la possibilità di fare movimento, di correre e socializzare tra loro. Solitamente queste zone vengono create all’interno dei parchi pubblici comunali e – salvo diverse previsioni dei singoli regolamenti – consentono ai pet mate di far svagare i propri fedeli amici potendo far eccezione alla regola dell’utilizzo obbligatorio del guinzaglio.

Questa libertà, evidentemente, non è illimitata. Infatti, anche all’interno delle aree cani rimane piena la responsabilità civile e penale dei pet mate per i danni eventualmente causati dai propri animali, ad esempio nel caso di un morso in area cani. Detti spazi, se gestiti ed utilizzati con serietà e rispetto, si rivelano assai utili per tutti coloro che non hanno la possibilità di condurre abitualmente i propri cani in luoghi aperti e consentire loro un momento di sfogo psicofisico; soprattutto si rivelano importanti per garantire il benessere degli stessi amici a quattro zampe.

Seppur con lentezza, le amministrazioni comunali stanno iniziando a comprendere queste necessità e concedono un numero sempre maggiore di spazi agli animali domestici. A questo punto, pacifica l’esistenza di aree cani in spazi pubblici, in questo articolo dobbiamo rispondere alla domanda: è possibile, e a quali condizioni, creare delle aree cani nei cortili e giardini condominiali?

Area cani nel giardino condominiale

I giardini e cortili condominiali rientrano tra le cosiddette parti comuni dell’edificio. Con riguardo a queste ultime il Codice civile, all’articolo 1102, prevede la regola generale e molto semplice secondo cui «ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto». Sempre nello stesso articolo, a seguire, è stabilito che «a tal fine (ogni partecipante) può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa».

Per dirla in parole più semplici: ogni condomino può utilizzare gli spazi comuni, come cortili e giardini condominiali, purché, con il proprio comportamento e con le proprie scelte, non limiti il diritto di utilizzo degli altri. Può anche, in ipotesi, ricavare o creare (a proprie spese) uno spazio limitato da destinare agli animali, ma tale opera non deve in alcun modo alterare la destinazione d’uso del bene né, come detto, impedire agli altri condomini di farne parimenti uso.

Sembra evidente, però, come la realizzazione di un’area cani, che comporta la delimitazione di spazi, quantomeno sufficienti ad uno sgambamento, difficilmente possa essere ricondotta a questa fattispecie. Difficilmente può essere tanto irrilevante in relazione alla superficie disponibile. Rientra invece, in maniera più lineare, in quelle che sono chiamate tecnicamente “innovazioni”.

In casi come quello di cui si tratta, il Codice civile (nel suo articolo 1120) prevede come i condomini, con la maggioranza degli intervenuti ed almeno i due terzi del valore dell’edificio, possano disporre tutte le innovazioni dirette al miglioramento o all’uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni. Dunque, per rispondere alla nostra domanda: nel cortile condominiale, quantomeno per la normativa vigente, è ben possibile creare un’area cani recintata e attrezzata.

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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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