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12 Marzo 2022
9:12

Ddl montagna, Pnalm: «È l’occasione per valorizzare le terre alte»

Via libera al disegno di legge sullo sviluppo e la valorizzazione delle aree montane: fondi per i Comuni, i Parchi e per il rimboschimento.

aree montane
Castel San Vincenzo (Foto: L. Paradiso)

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge sullo sviluppo e la valorizzazione delle aree montane. Il ddl è stato promosso dal Ministro agli Affari regionali Maria Stella Gelmini e ha subito incassato il plauso degli enti che vivono e lavorano per preservare le terre alte.

È proprio in queste zone, infatti, che risiede gran parte della fauna selvatica italiana, come il lupo oppure l'orso marsicano, sottospecie endemica dell'Appennino giunta sull'orlo dell'estinzione. Non a caso il presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Giovanni Cannata ha dichiarato: «È un'occasione per mettere in attenzione la problematica delle terre alte nelle quali insistono molti dei Parchi e delle aree protette che vogliamo sempre più considerare laboratori per lo sviluppo sostenibile. Al di là delle valutazioni sulle dimensioni finanziarie dell'intervento riteniamo che particolare e inderogabile attenzione dovrà essere posta alla copertura digitale dei nostri territori quale prerequisito indispensabile per ogni azione di conservazione attiva e sviluppo».

Il ddl dovrà definire infatti come spendere i 100 milioni di euro stanziati già dalla Legge di bilancio per il 2022 e i 200 milioni dal 2023. Cifre che potrebbero garantire una riforma strutturale della montagna: dalla scuola ai parchi nazionali, sempre più interconnessi tra loro. Come abbiamo visto con la vicenda dell'orso Juan Carrito che per la sua traslazione ha richiesto l'impegno congiunto del Pnalm e del Parco della Maiella.

Il disegno di legge promosso da Gelimini intende sviluppare e valorizzare queste azioni introducendo agevolazioni fiscali per sostenere la crescita dei Comuni montani e contrastarne lo spopolamento e, in quest'ottica, anche misure per la scuola, per incentivare gli insegnanti a prestare servizio in queste zone, ma non solo. Le risorse potranno essere impiegate per creare una rete interregionale di green communities che abbracci anche i numerosi Parchi nazionali d'alta quota.

Le destinazioni di spesa e il dettaglio dei progetti sarà approvato attraverso l'iter parlamentare, per questo gli occhi delle tante anime delle comunità montane sono puntate sul governo, come ha fatto sapere il presidente del Pnalm: «Importanza, anche alla luce della nostra esperienza di area interregionale, dovrà essere posta alle modalità di leale collaborazione tra le Regioni».

Imprese inquinanti e rimboschimento: le due facce dei crediti verdi

Con il ddl è stata discussa anche la regolamentazione dei crediti verdi. Nelle intenzioni della ministra Gelmini, infatti, il meccanismo dello scambio di "crediti di carbonio" da parte delle imprese più inquinanti contribuirebbe a raggiungere l'obiettivo emissioni zero: «La mitigazione climatica secondo lo stesso Protocollo di Kyoto può essere realizzata sia attraverso misure di prevenzione e riduzione delle emissioni di gas serra, sia attraverso attività per la promozione dell'assorbimento forestale compensativo di anidride carbonica», ha sottolineato la ministra.

Se il ddl dovesse vedere la luce, le imprese più inquinanti, potranno farsi promotrici di progetti di imboschimento o rimboschimento allo scopo di ricavare una quota di crediti di carbonio. «I soggetti proprietari o gestori di aree forestali – ha spiegato Gelmini – foreste e boschi che realizzano progetti che hanno l'obiettivo di incrementare l'assorbimento del carbonio atmosferico, secondo standard internazionali, possono registrare i propri crediti di carbonio per il successivo scambio in forme fino ad oggi non regolamentate. In questo modo, boschi e foreste concorrono a ridurre le emissioni di anidride carbonica, per un'aria piu' pulita. Inoltre promuoviamo trasparenza in questo mercato attualmente gestito su base volontaria, perché le transazioni saranno sicure e i crediti verdi certificati da un soggetto pubblico. Un passo importante che pone il nostro Paese all'avanguardia in Europa e nel mondo».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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