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28 Giugno 2023
12:31

Juan Carrito sulla copertina del nuovo Rapporto orso del Pnalm

Juan Carrito è sulla copertina del nuovo Rapporto orso del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Non poteva che aprirsi con questo omaggio all'orso marsicano più famoso del mondo la 26esima edizione del Rapporto realizzato dal Pnalm.

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Juan Carrito è sulla copertina del nuovo Rapporto orso del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Non poteva che aprirsi con questo omaggio all'orso marsicano più famoso del mondo la 26esima edizione del Rapporto realizzato dal Pnalm.

La pubblicazione annuale raccoglie i dati relativi alla popolazione endemica dell'Appennino italiano, e per il 2022 ha segnato un traguardo importante, come ha spiegato il direttore del Pnalm, Luciano Sammarone: «Il 2022 è stato il primo anno, dal 2005, senza registrare il rinvenimento di nessun orso bruno marsicano senza vita».

Un dato fondamentale dato che questa sottospecie endemica dell'Appenino Centrale italiano è considerata la più rara del mondo. Non c'è stato il tempo di gioirne però, perché il 23 gennaio 2023 Juan Carrito, l'orso più rappresentativo della popolazione marsicana, è stato investito e ucciso non lontano da Castel di Sangro.

Carrito più di ogni altro ha posto il Pnalm e le istituzioni locali davanti ai limiti e alle tante lacune della gestione della fauna selvatica nel nostro Paese. «Migliorare il coordinamento tra le istituzioni preposte alla conservazione della specie e alla gestione dei territori è la grande eredità che Carrito ci ha lasciato – ha spiegato il Direttore – permettendoci di fare un salto di qualità determinante. Pertanto, si rende necessario proseguire su questa strada, al fine di prevenire non solo la morte di altri orsi, ma anche l’insorgere di fenomeni come quello di Carrito, orso confidente e condizionato, la cui responsabilità però attiene a tutti, istituzioni e cittadini, residenti e non, che nell’orso marsicano vedono un valore identitario del nostro territorio, tutelando l’orso anche nei confronti dei sempre più frequenti “cacciatori di trofei”».

Come aveva già rilevato parlando con Kodami all'indomani della morte dell'orso, anche in questa occasione Sammarone ha ricordato: «Carrito è morto, investito lungo la statale 17 nei pressi di Castel di Sangro la sera del 23 gennaio 2023, andando incontro ad un destino tragico, in cui però gli è stata evitata la cattività, che per un orso nato libero è un destino tragico almeno quanto la morte».

La speranza, ora, resta per la popolazione di marsicani appenninici: «Lo zero nella casella degli orsi morti è comunque un risultato importante perché racconta di come alcune delle misure di prevenzione, adottate negli anni passati, iniziano a produrre i loro effetti, soprattutto se valutati nel medio e lungo periodo».

A mettere in pericolo la sopravvivenza degli animali in un'area fortemente antropizzata come quella del Centro Italia è l'essere umano. In totale, dal 1970 al 2021, sono stati rinvenuti 130 orsi morti, e la causa è da ricercarsi nelle attività umane, in maniera diretta e indiretta. La più frequente di queste è l'investimento stradale. La SS17, dove è morto Carrito, è una delle strade più problematiche, ed è estremamente pericolosa per la sicurezza di fauna e guidatori. Non a caso lungo questa strada sono morti investiti 4 orsi dal 2016 a oggi, per questo è nota anche come "killer di orsi".

Per questo, è stato dato avvio al progetto LIFE SAFE-CROSSING, con il quale il Pnalm mira a ridurre l’effetto barriera delle strade e il rischio di mortalità a causa delle collisioni con i veicoli. Il Parco Nazionale della Maiella, partner del progetto, ha proseguito nel 2022 le azioni concrete mirate a favorire l’attraversamento sicuro per l’orso sia lungo strade all’interno dell’area protetta, sia lungo strade che attraversano le aree di connessione con il PNALM e il PNGSL, appunto la SS. 17, e SS. 5.

Ma la sensibilizzazione riguarda prima di tutto i cittadini: tra il 2019 e il 2021 sono stati installati 60 cartelli stradali per sensibilizzare i guidatori, e 5 sistemi innovativi AVC PS per evitare la collisione fauna-veicoli in altrettanti punti ad alto rischio di attraversamento della fauna. Nel 2022 è stata installata la virtual fence lungo la SS487 (Caramanico Terme) e la SS17 (Pettorano sul Gizio), un dispositivo attivato dai fari che “avvisa” gli animali della presenza dei veicoli evitando la collisione. I cartelli stradali, i sistemi AVC PS e la virtual fence lavorano insieme, in modo complementare, per favorire i movimenti dell’orso favorendo in ultima analisi l’accrescimento della popolazione.

Una popolazione che sta lentamente crescendo, come emerge dal report. Sommando tutti i risultati raccolti dalle reti di monitoraggio con diverse tecniche (genetica, fototrappolaggio e radiotelemetria) nel 2022 sono stati individuati e campionati 18 orsi differenti di cui 3 nuovi genotipi (tutti maschi) e 5 femmine di cui almeno 1 accompagnata con 2 cuccioli dell’anno. La Macroarea IV, che comprende Maiella e Genzana, si conferma molto importante per l’espansione della specie, così come la Val Roveto. Interessante anche la presenza stabile di almeno 3 individui nella Macroarea del Gran Sasso e del reatino.

Attualmente esistono 2 reti di monitoraggio: quella istituita dalla Regione Lazio e quella più recente voluta e istituita dal PNALM e dal PNM e recepita sia dalla Regione Abruzzo sia dalla regione Molise. C'è però ancora molto da fare, a cominciare proprio dalle istituzioni locali, per poter ritenere davvero positiva la coesistenza tra persone e comunità del Parco.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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