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15 Novembre 2021
12:15

Da “Clifford il grande cane rosso” a Jackass, la Peta contro Hollywood: «Basta animali sul set»

La Peta, storica organizzazione statunitense che si batte per il trattamento etico degli animali, ha puntato il dito contro "Clifford il grande cane rosso", nuova commedia Paramount, dopo che sul set è stata impiegata una scimmia cappuccina: «Crudeltà e sfruttamento di animali», denunciano gli attivisti.

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Credit Facebook

La Peta, storica organizzazione statunitense che si batte per il trattamento etico degli animali, prende posizione contro la nuova commedia per famiglie della Paramount, “Clifford il grande cane rosso”. Alla base della protesta l’invito lanciato nei giorni scorsi a non guardare il film perché sul set sono stati impiegati animali, tra cui anche una scimmia cappuccina.

L’organizzazione animalista ha tacciato il film, che ha per protagonista un grande cane rosso realizzato digitalmente con tecnica CGI, di crudeltà verso gli animali: «Mentre altri film optano per la CGI, che consente alle scimmie di stare con le loro famiglie invece di essere trascinate sui set cinematografici e costrette a recitare – spiega la vicepresidente di Peta, Lisa Lange – “Clifford il grande cane rosso” raddoppia la crudeltà vecchia scuola. Il pubblico dovrebbe evitare il film e preferire produzioni che non sfruttano gli animali».

L’altra macro questione sollevata dalla Peta è che al film hanno collaborato un addestratore di animali e un allevatore che sembrano essere affiliati a Birds & Animals Unlimited (BAU), un fornitore di Hollywood nella cui struttura «sporcizia, abbandono e privazione sono la regola». L’organizzazione ha condotto sulla BAU un’indagine lunga 10 mesi, in cui ha evidenziato presunti abusi su animali spiegando che «gli sono state negate cure veterinarie adeguate per malattie e ferite, e sono costretti a vivere all'interno di recinti sporchi, senza cibo, in modo che fossero affamati mentre venivano addestrati a fare trucchi». L’indagine ha spinto il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti a citare in giudizio la BAU per violazioni della legge federale sul benessere degli animali.

La polemica contro gli stunt di Jackass

"Clifford il grande cane rosso", tratto dal popolare romanzo per bambini di Norman Rickwell, è il secondo film su cui Peta punta i riflettori nel giro di pochi mesi, sempre per presunti abusi su animali. Dopo l’uscita del trailer di “Jackass Forever”, sequel di “Jackass”, l’organizzazione ha accusato la produzione di avere incluso  animali in alcune sequenze violente e stressanti, mettendoli a rischio, e ha chiesto che venga condotta un'indagine  sui registi e il blocco dell’uscita del film.

«Le acrobazie di “Jackass” sono violente e volgari, ma una cosa è se gli attori decidono da soli di farsi del male e le ferite sono auto inflitte, un’altra cosa è quando gli animali vengono sfruttati, molestati o feriti: questa è crudeltà», ha precisato la Peta lo scorso luglio.

“Jackass” è un franchise comedy creato da Johnny Knoxville, Spike Jonze e Jeff Tremaine in cui una decina di attori-stuntman si cimentano in acrobazie bizzarre e molto spesso violente e pericolose. Il trailer di “Jackass Forever”, sesto film della saga, «mostra Knoxville che provoca un serpente e un toro fino a spingerli ad attaccarlo, usa una tarantola come gioco e costringe un orso incatenato a mangiare miele da un partecipante legato – sottolinea la Peta – Quattro mesi prima della sua uscita, "Jackass Forever" ha ha già rischiato di normalizzare lo sfruttamento degli animali e legittimare chi sfrutta gli animali per le produzioni. La Peta sta esortando i produttori a rimuovere le acrobazie che coinvolgono animali dal film».

L’organizzazione ha già lanciato via Facebook un appello affinché gli spettatori non guardino né “Clifford” né “Jackass”, sottolineando la necessità di dare una nuova regolamentazione al mondo del cinema per evitare che gli animali vengano impiegati sul set mettendo a rischio il loro benessere.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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