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28 Marzo 2023
15:11

Un cavallo è morto sul set di “Gli anelli del Potere”. La PETA: «Basta cavalli veri per le scene di guerra»

La morte di un cavallo accende la polemica attorno alla produzione della serie TV tratta da "Il signore degli anelli": "Gli anelli del potere". A schierarsi contro la produzione è prima fra tutte la PETA.

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La serie Amazon "Gli anelli del potere", ambientata nel famoso mondo tolkieniano, da quando è stata annunciata è caduta diverse volte vittima di polemiche. Ma l'ultima non è legata all'estetica o alla trama. Questa volta sono gli animalisti della PETA a lamentarsi con i produttori della serie chiedendo di non impiegare più animali veri sul set dopo che la scorsa settimana un cavallo è morto in circostanze non ben definite.

L'animale in questione era uno dei 30 cavalli messi a disposizione dall'azienda The Devil's Horsemen, che ha sede nel Buckinghamshire e che opera in tutta Europa per fornire alle produzioni cinematografiche e televisive esemplari addestrati di tante razze diverse. Le produzioni con cui questa azienda ha collaborato in passato sono molte, dall'ultimo film de "I miserabili" fino alle scene più action de "Il Trono di Spade". Gli amministratori spiegano che si tratta del primo decesso di un loro cavallo sul set in 50 anni di storia dell'azienda.

Amazon si è dichiarata dispiaciuta dell'accaduto, vorrebbe approfondire la vicenda e fornire le prime informazioni rilevanti riguardo alla morte del soggetto. «Siamo profondamente rattristati nel confermare che un cavallo è morto il 21 marzo. L'incidente è avvenuto la mattina mentre stava facendo delle esercitazioni prima delle prove – hanno dichiarato in un comunicato gli Amazon Studios – L'addestratore non vestiva abiti di scena e le riprese dovevano ancora iniziare. Erano presenti sia un veterinario che un rappresentante dell'American Humane Association quando l'animale si è sentito male. L'autopsia indipendente ha confermato che il cavallo è morto per insufficienza cardiaca».

La seconda stagione de "Gli anelli del potere", attualmente in lavorazione in Gran Bretagna, necessita di un gran numero di animali impiegati sul set. Inutili però sono state le rassicurazioni dei produttori e di Amazon stessa: secondo gli attivisti della PETA, che ormai da anni si stanno battendo affinché le grandi produzioni cinematografiche e seriali non utilizzino più animali veri durante le riprese, vanno sostituiti con ricostruzioni al computer, come fatto per i draghi de "Il trono di spade".

«Si possono utilizzare effetti speciali, piattaforme meccaniche e altri metodi per evitare incidenti del genere – ha chiarito la PETA condannando i tentativi di minimizzare l'incidente – Chiediamo dunque ai creatori dello show e a tutti gli altri produttori di cercare metodi alternativi per le scene di guerra, senza usare veri cavalli. Se non possono evitare di sfruttare gli animali per la loro arte, dovrebbero trovare almeno un nuovo modo che li renda non necessari per le scene più cruente, perché nessuno vuole vedere una serie TV che ha come trama la tortura degli animali».

La PETA ha ricevuto critiche feroci dai fan della serie. Secondo molti l'impiego di ricostruzioni digitali porterebbe da una parte ad un aumento dei costi e dall'altra causerebbe un enorme incremento delle emissioni legate a doppio filo allo sviluppo di effetti speciali. Infatti, per ricreare digitalmente dei cavalli si dovrebbero spendere enormi quantità di energia solo per alimentare i computer e i server.

A testimonianza di ciò, già diversi anni fa il cinema aveva cercato di trovare una mediazione fra la quantità di emissioni rilasciate e i regolamenti necessari per l'impiego di animali sul set. In una ricerca coordinata dall'Università della California di Los Angeles (UCLA), nel 2006 alcuni ricercatori, su richiesta dall'allora Governatore della California Arnold Schwarzenegger, produssero un report che invitava Hollywood a seguire nuove regole per adempiere alle sfide ambientali necessarie per la salvaguardia del pianeta e la riduzione dei costi di produzione. Lo studio stimava che l'industria cinematografica americana producesse circa 15 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, e il fatto che da allora sia cresciuta considerevolmente fa pensare che il quantitativo di emissioni possa essere solo peggiorato.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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