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Troppe volte leggiamo di animali maltrattati, abbandonati o sequestratati ma fortunatamente esistono altrettante storie di gesti, impegno e rispetto che meritano di essere raccontate. Come quella di Rayan Amaiou, un ragazzo di quindici anni che non ci ha pensato due volte ed è partito in monopattino (tra mille difficoltà) da Longiano, Cesena, per arrivare Centro di Recupero Animali Selvatici di Rimini per salvare la vita a un cardellino in difficoltà.
Rayan era a Cesenatico con gli amici lo scorso lunedì sera, quando a un certo punto ha visto un cardellino volare basso tra le auto. L'uccello era disorientato, forse ferito oppure uscito dal suo nido troppo presto. Il ragazzo allora lo ha preso, lo ha portato a casa e proprio come sempre si dovrebbe fare quando si trova un uccellino a terra, gli ha prestato le prime cure fornendogli da bere con l'obiettivo di consegnarlo quanto prima al CRAS, che da anni si occupa di assistere e curare gli animali selvatici in difficoltà.
E così il giorno dopo, al mattino presto e senza nemmeno fare colazione, ha posizionato il piccolo passeriforme all'interno di un trasportino per gatti ed è partito per il lungo ed estenuante viaggio. Sì, perché per arrivare a destinazione, nella frazione di Corpolò, è necessario prendere diversi mezzi pubblici e percorrere autonomamente parte del tragitto. Prima il treno, poi il tram e quindi il monopattino, preso in prestito dal fratello per colmare la distanza tra la stazione più vicina e il CRAS.
Come se non bastasse, durante il tragitto la batteria del monopattino lo anche abbandonato. Nulla però poteva fermare Rayan e la sua voglia di aiutare un animale in difficoltà, e così ha coperto i chilometri mancanti, ben quattro, a piedi e portandosi dietro il monopattino scarico fino al CRAS. E un'avventura così epica non poteva che avere un meritato lieto fine: al Centro di Recupero gli hanno assicurato che il cardellino sta bene, non ha nulla di rotto e che presto tornerà a volare libero.

In molti hanno commentato con stupore il gesto e l'enorme sensibilità del ragazzo, indubbiamente ammirevole, ma lui attraverso le parole di sua madre ha fatto sapere tramite Facebook di essere sbalordito per aver ricevuto così tanto affetto per un'azione che, secondo lui, dovrebbe essere la normalità per tutti. Quella di Rayan Amaiou è una bellissima storia di rispetto, empatia e compassione nei confronti delle altre specie che con noi abitano questo mondo, ma è anche la dimostrazione di quanto ognuno di noi possa fare davvero la differenza.
Qualcuno potrebbe obiettare che un singolo cardellino salvato non faccia poi tutta questa differenza, ma la vita di un uccellino non vale di certo meno di quella di un orso, un delfino o della nostra. Anche perché il gesto del quindicenne possiede un valore simbolico e un messaggio molto forti. Il cardellino è infatti una delle specie selvatiche che maggiormente subisce il bracconaggio da parte dell'uomo.

In alcune Regioni dell'Italia meridionale, ancora oggi vengono catturati illegalmente per essere venduti sul mercato nero e tenuti in piccolissime gabbie, come ci ha raccontato Fabio Procaccini della LIPU in seguito all'ennesimo sequestro. Nelle regioni del Nord, invece, questi piccoli passeriformi sono una delle specie più catturate illegalmente, in nome di tradizioni culinarie che stanno portando al declino le popolazioni selvatiche, come è emerso anche dall'ultimo Rapporto Zoomafia della LAV.
Posiamo quindi solo imparare dal gesto di Rayan e provare a cambiare davvero qualcosa nel nostro modo di approcciarci agli altri animali e alle specie protette che invece, noi adulti, non facciamo che spingere sempre più verso il declino, individuo dopo individuo.