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13 Settembre 2022
17:12

Dall’Italia alla Polinesia per salvare il monarca di Fatu Hiva, la storia di Chiara Ciardiello: «Restano appena 17 esemplari»

Al mondo restano solamente 17 esemplari di monarca di Fatu Hiva, una specie di uccello endemica dell'omonima isola polinesiana. Questa è la storia di Chiara Ciardiello, naturalista e volontaria italiana che per 14 mesi ha vissuto tra le foreste dell'isola per salvare questa specie dall'estinzione.

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Foto di Benjamin Ignace

Fatu Hiva è la più meridionale delle isole Marchesi ed è situata nel Pacifico meridionale, più o meno a metà strada tra l'Australia e il Sud America. Di origine vulcanica, è grande 84 km² ed è uno dei posti più selvaggi e isolati al mondo. Tra le sue foreste tropicali equatoriali vivono poco meno di 600 abitanti, quasi tutti distribuiti in due piccoli villaggi, che condividono spazi e risorse con tante altre specie animali, compreso un piccolo uccello endemico dal piumaggio nero lucente: il monarca di Fatu Hiva.

O meglio, con appena 17 di questi uccelli, perché è questo il numero totale di esemplari di questa specie rimasti al mondo: «Sono solamente 5 le coppie riproduttive rimaste e praticamente conosciamo uno a uno ogni singolo individuo», racconta a Kodami Chiara Ciardiello, naturalista italiana che negli ultimi 14 mesi ha vissuto nella foresta fianco a fianco con esperti e locali con l'unico obiettivo di salvare questa specie sull'orlo dell'estinzione.

In Polinesia grazie al volontariato europeo

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L’introduzione sull’isola di ratti e gatti ha portato questa specie sull’orlo dell’estinzione. Foto di Benjamin Ignace

Pur essendo lontana anni luce dall'Europa, Fatu Hiva non è un territorio indipendente e costituisce, assieme ad altre 117 isole, la Polinesia francese, una collettività d'oltremare direttamente sotto il controllo della Francia. Proprio la dipendenza francese ha portato Chiara Ciardiello, napoletana d'origini, a partire da sola per andare a vivere nella foresta: «Mentre completavo i miei studi a Bologna lavoravo anche come volontaria al CRAS di Ravenna – racconta la naturalista – e anche una volta ultimati gli studi volevo continuare a dare il mio contributo all'ornitologia e alla conservazione degli uccelli, così ho cercato progetti di volontariato europei e quando mi sono imbattuta in questa opportunità, non me la sono lasciata sfuggire».

Il suo unico obiettivo era aiutare salvare dall'estinzione il monarca di Fatu Hiva (Pomarea whitneyi) assieme agli esperti del MANU, la società ornitologica Polinesiana partner di BirdLife International: «Per 14 mesi abbiamo seguito tutti gli spostamenti e le attività di ogni singolo monarca – spiega Ciardiello – per comprendere meglio il loro comportamento, censire il numero di coppie riproduttive, le uova deposte e i piccoli involati, ma purtroppo in totale siamo ad appena 17 individui. Un'intera specie rappresentata solamente da una manciata di uccelli».

Il rapido declino causato da ratti e gatti

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Su tutta l’isola restano appena 17 esemplari di monarca di Fatu Hiva. Foto di Benjamin Ignace

Conosciuto anche come pigliamosche di Whitney, non molto tempo fa questa specie era piuttosto abbondante su tutta l'isola, almeno fino alla seconda metà del secolo scorso: «Gli abitanti mi hanno raccontato che fino agli anni 70 e 80 ce n'erano ancorar in abbondanza, poi di colpo sono iniziati a sparire – racconta la naturalista – e il motivo è legato soprattutto all'arrivo dei ratti neri e dei gatti domestici sull'isola, predatori che erano completamente assenti fino a quel momento».

Come infatti è accaduto già su tantissime altre isole nel mondo, l'arrivo accidentate di ratti e altri animali approdati per sbaglio con le navi, ha spesso portato a un rapido declino – talvolta fino all'estinzione – tantissime specie di uccelli e altri piccoli animali endemici e totalmente impreparati al confronto con mammiferi predatori, che mangiano sia piccoli che uova. E quando sull'isola sono arrivati i gatti per contrastare proprio la diffusione dei roditori, le cose sono andate anche peggio, perché i felini vengono spesso abbandonati e formano colonie completamente rinselvatichite che cacciano fauna selvatica autoctona.

Il portatore di cattive novelle col becco ardesia

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Un giovane esemplare appena involato. Foto di Benjamin Ignace

«Sia i maschi che le femmine hanno un piumaggio nero lucente con becco e zampe azzurro ardesia – prosegue Ciardiello – mentre i giovani sono bruni col ventre bianco e impiegano un paio d'anni per raggiungere la maturità sessuale. A differenza di altre specie simili, però, sia i giovani che gli adulti possiedono dei ciuffetti di piume sugli occhi che sembrano formare delle sopracciglia». Ma il monarca di Fatu Hiva rappresenta per le popolazioni locali anche un forte elemento simbolico per la cultura e le tradizioni isolane.

«Ognuna delle isole Marchesi possiede una specie simbolo di uccello dal forte valore culturale per le tradizioni e le danze locali – spiega la naturalista – Non tutti però sono visti proprio di buon occhio, il monarca di Fatu Hiva viene infatti considerato una sorta di portatore di cattive novelle, ma le popolazioni locali ora hanno capito che rappresenta un enorme patrimonio culturale e turistico che merita di essere difeso a ogni costo». Anche perché, come se non bastasse, negli ultimi mesi la situazione già critica per questa specie sembra essere addirittura peggiorata.

Si cercano nuovi volontari

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Si cercano nuovi volontari europei per aiutare a salvare questa specie dall’estinzione. Foto di Benjamin Ignace

«Purtroppo proprio mentre ero qui abbiamo riscontrato diversi involati morti apparentemente senza segni di predazione – spiega Ciardiello – Da alcune prime analisi, la causa sembra essere una forma di malaria aviaria veicolata dalle zanzare che sta già colpendo gravemente diverse altre specie tra le varie isole pacifiche. Purtroppo sembra essere molto letale, ma occorreranno ulteriori approfondimenti per capirne l'entità e prendere eventuali contromisure».

Questa specie potrebbe purtroppo estinguersi da un momento all'altro se non verranno incrementati gli sforzi di conservazione. Per farlo serve però l'aiuto di tutti ed è per questo che il progetto cerca nuovi volontari che raccolgano l'eredità di Chiara Ciardiello: «C'è bisogno di volontari che attraverso il Corpo europeo di solidarietà vengano a dare una mano a ornitologi e locali – conclude Chiara Ciardiello – Nei prossimi mesi potrebbe concretizzarsi anche un nuovo progetto per l'allevamento in cattività e il successivo rilascio in natura dei pulli, ma bisogna far presto. Il futuro di questa specie dipende da tutti noi».

Il futuro del monarca di Fatu Hiva è appeso a un filo e potreste essere proprio voi a decidere le sorti di questo piccolo e irripetibile pezzetto di biodiversità.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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