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12 Settembre 2022
16:56

Da Bergamo alla Normandia per la conservazione della specie: l’otocione Moa ha trovato un compagno

Dal Parco Faunistico Le Cornelle in Valbrembo in provincia di Bergamo, l'otocione Moa è partita alla volta dello Zoo-Boissiere in Normandia. La piccola volpe indigena dell’Africa subsahariana si unirà a un giovane maschio della stessa specie per la conservazione della specie.

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La giovane otocione di nome Moa del Parco Faunistico Le Cornelle in Valbrembo in provincia di Bergamo è partita alla volta dello Zoo-Boissiere in Normandia.

Qui, la piccola volpe indigena dell’Africa subsahariana, detta anche volpe dalle orecchie da pipistrello, si unirà a un giovane maschio della stessa specie, formando una nuova coppia al fine di garantire la conservazione della specie.

Un avvenimento importante per il Parco e per l’intera Rete dei Giardini Zoologici Italiani, «un traguardo unico per la specie degli otocioni», come dichiarano i ricercatori dell'oasi faunistica lombarda, frutto della stretta collaborazione tra direttori, veterinari e volontari.

Lo scorso 15 febbraio, il Parco aveva riaperto i battenti dopo l’emergenza Covid con una novità: il 4 dicembre erano, infatti, nati due cuccioli di otocione, unici esemplari in Italia.

La famiglia era composta da mamma Kasai, nata nell'aprile del 2020 in uno zoo della Repubblica Ceca, papà Kwango, nato a maggio 2020 in un parco francese.  Ora, con la partenza della giovane Moa, alle Cornelle di otocioni ne resteranno tre, due maschi e una femmina.

L'otocione (Otocyon megalotis), detto anche megalotide, o «volpe dalle orecchie di pipistrello», è appunto una piccola volpe dall'aspetto simpatico, con il muso piccolo e mascherato che ricorda quello di un procione. Il resto del corpo, invece, è coperto da pelo color beige, camoscio e brizzolato.

La particolarità della specie tuttavia, come si capisce dal nome, sta nelle ampie orecchie a pipistrello, funzionali al mantenimento della loro dieta a base di insetti.

Questa specie di canidi, tipica dell'Africa subsahariana, infatti, è ghiotta in particolare di termiti, formiche, scorpioni e ragni che riesce a scovare proprio grazie all'udito incredibile dato dalle enormi orecchie paraboliche, che gli permettono di setacciare il terreno con minuzia.

Gli otocioni sono animali notturni molto riservati e timorosi che tendono a evitare qualsiasi scontro con gli altri animali. Come habitat prediligono pianure aperte, boscaglie di acacia e zone di suolo calcareo o ricco di cenere vulcanico. Di solito si appropriano delle buche nel terreno scavate da altri animali e poi abbandonate.

I suoi predatori sono le iene macchiate, le aquile marziali, gufi reali, pitoni, ghepardi e i licaoni ai quali sfugge, quando riesce, colpendoli sul muso con la sua coda.

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Simona Sirianni
Giornalista
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