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22 Aprile 2023
9:23

Cucciolo di orso trovato morto in bassa Val di Sole: «Non è figlio di JJ4»

Il cucciolo aveva circa 3-4 mesi d'età al momento della morte, e non può dunque essere uno dei figli dell'orsa catturata e rinchiusa al Casteller. L'onorevole Brambilla, intanto, ha effettuato un sopralluogo nella struttura.

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Un cucciolo di orso è stato trovato morto nei boschi della bassa Val di Sole, in provincia di Trento, nei pressi della pista ciclabile. Si tratta di un animale di circa 3-4 mesi che è apparso da subito piccolo e denutrito: recuperato dal personale forestale, il suo corpo sarà inviato all’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie, che accerterà le cause della morte.

La Provincia Autonoma di Trento, che ha comunicato la notizia del ritrovamento, ha voluto sottolineare che alla luce dell’età e delle dimensioni il cucciolo di orso morto non è uno dei piccoli dell’orsa JJ4, catturata e rinchiusa al Casteller in attesa di scoprire se verrà uccisa mediante eutanasia dopo l’aggressione mortale ai danni del runner Andrea Papi. I cuccioli di JJ4, di cui si è scoperta l’esistenza quando l’orsa è stata catturata, sono infatti più grandi, hanno circa 15-16 mesi e pesano una quarantina di chilogrammi.

JJ4, intanto, resta appunto rinchiusa al Casteller, la struttura che la Provincia Autonoma di Trento utilizza per confinare gli orsi considerati «problematici». Al suo interno è rinchiuso anche M49, anche noto come Papillon. Sul destino dell’orsa deciderà il Tar il prossimo 10 maggio, ma sia il ministro dell’Ambiente sia l’Ispra si sono espressi positivamente sulla proposta avanzata dalle associazioni di trasferirla in un rifugio-santuario. Proprio venerdì l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, ha effettuato un sopralluogo al Casteller, osservando le condizioni in cui sono detenuti sia JJ4 sia Papillon.

L'onorevole Brambilla: «Abbattimento di JJ4 ha il sapore di una vendetta senza senso»

«M49 si trovava nella zona esterna, in un territorio di circa 5mila metri quadri che ha predominanza di bosco – ha detto Brambilla – Sta bene e ha a disposizione un ampio spazio in cui muoversi. JJ4 è chiusa in spazi piccoli ancora, prima di poterle aprire una parte di bosco bisogna aspettare che acquisisca abitudine alla captivazione. Ha a disposizione una sorta di patio all’esterno, anch’esso chiuso, non può arrivare nella parte esterna, già dal primo giorno che è stata catturata si è nutrita. Al momento è tranquilla ma spaesata e impaurita, non dà segni di aggressività ma certamente avrà bisogno di tempo per abituarsi. Il corpo forestale di Trento e il centro Casteller lavorano molto bene, questa struttura ha tutto quello che serve per gestire temporaneamente plantigradi, e i forestali qui sono molto bravi e professionali».

«Altra cosa il fatto che questa sia una prigione – ha concluso Brambilla – la captivazione è qualcosa che vorremmo non ci fosse mai, faccio appello a tutte le autorità affinché ci sia data possibilità di spostare questi due orsi in zone dove possano finire la loro vita liberi. JJ4 ha già 17 anni, si può trovare per lei una soluzione alternativa all’abbattimento, che ha il sapore di una vendetta che non ha nessun senso. Non si può applicare a un animale il concetto di pena di morte, sono concetti degli esseri umani. Lei ha attaccato perché era con i suoi cuccioli e ha percepito un pericolo».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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