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14 Maggio 2021
10:49

Cosenza, in un allevamento di Pitbull cani forzati ad accoppiarsi con una macchina da tortura

Maltrattava i Pitbull facendoli accoppiare forzatamente e li allenava mettendoli su tapis roulant, usando come esche pezzi di cinghiale. Nel giardino di casa nel centro di Mendicino, in Provincia di Cosenza, un uomo aveva allestito un vero e proprio lager per gli animali. A scoprire l'allevamento è stato un blitz realizzato dalla polizia provinciale cosentina insieme agli attivisti di Stop Animal Crimes Italia, movimento di denuncia contro le zoomafie.

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Maltrattava i Pitbull facendoli accoppiare forzatamente e li allenava mettendoli su tapis roulant usando come esche pezzi di cinghiale. Nel giardino di casa nel centro di Mendicino, in Provincia di Cosenza, un uomo aveva allestito un  vero e proprio lager per gli animali. A scoprirlo è stato un blitz realizzato dalla polizia provinciale cosentina insieme agli attivisti di Stop Animal Crimes Italia, movimento di denuncia contro le zoomafie.

Otto cani sono stati sequestrati, insieme a diversi strumenti di allenamento vietati dalla legge. E’ stata Stop Animal Crimes ad aver simulato l’acquisto di un cucciolo che ha poi incastrato l'allevatore. Nel sopralluogo tenuto dalla polizia provinciale sono stati notati gli esemplari in piccoli box angusti e bui, senza cibo né acqua. Uno degli animali aveva ferite e cicatrici al volto. Due sono stati i tapis roulant costruiti per allenare i Pitbull. Erano costretti a correre legati a catene davanti a esche fatte da pezzi di cinghiale.

Uno era lo strumento della “tortura sessuale”: è un apparecchio di legno che legava le femmine tenendole ferme per farle accoppiare con i maschi. «E’ uno strumento di tortura. Mai l’avevamo visto in venti anni di attività – spiega Antonio Colonna di Stop Animal Crimes Italia che ha partecipato al blitz – Abbiamo impiegato un po’ per capire cosa fosse. La femmine veniva bloccata con una cinghia per obbligarla ad accoppiarsi».

I cani sono stati posti sotto sequestro e portati in un canile del cosentino. L'allevatore è stato denunciato e dovrà rispondere del reato di maltrattamento degli animali secondo quanto previsto dall’articolo 544 ter del codice penale.

«Abbiamo accertato la sua attività commerciale illegale e abusiva e presumiamo come sia da anni che pratichi queste condotte, allevandoli e maltrattandoli», prosegue. «Il Movimento ‘Stop Animal Crimes Italia' in Calabria e in tutto il Sud, sta cercando di cambiare la situazione drammatica del randagismo e sta contrastando i reati contro gli animali – aggiunge – Ringraziamo il sostituto commissario Antonio Paradiso per aver preso in carico la segnalazione e curato le operazioni nei minimi particolari».

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