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20 Ottobre 2022
9:00

Cosa succede se il plancton si “scioglie”?

Il cambiamento climatico ha numerosi effetti fra cui anche l'acidificazione di mari e oceani. Questo aumento del pH delle acque superficiali porta allo "scioglimento" del plancton, la cui scomparsa significa la morte di molti animali che li sfruttano come risorsa alimentare.

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È ormai scientificamente provato come il cambiamento climatico abbia importanti effetti sugli ecosistemi alterando le loro caratteristiche chimico-fisiche. Uno degli effetti che danneggia un'enorme quantità di organismi marini è l'acidificazione dei mari i cui effetti hanno ripercussioni devastanti su tutti gli animali, compreso l'uomo. Fra queste conseguenze c'è lo scioglimento dello scheletro carbonioso di molti organismi microscopici alla base della rete alimentare: il plancton. Il suo "scioglimento" e scomparsa sta mettendo a repentaglio la vita di grandi e piccoli filtratori marini che basano la loro dieta unicamente su loro.

Questo si aggiunge alla moltitudine di problemi che già gravano sugli oceani come evidenzia il rapporto speciale del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) del 2019. Secondo il report all'acidificazione delle acque si sommano anche l’innalzamento del livello delle acque, la diminuzione dell’ossigeno, l’aumento della temperatura e il conseguente cambiamento degli ecosistemi.

In particolar modo il fenomeno dell'acidificazione delle acque interessa principalmente quelle superficiali a stretto contatto con l'atmosfera. Per via dell'aumento dell'anidride carbonica questa questa riesce a sciogliersi lentamente nelle acque, acidificandole sempre di più. Dunque più l'uomo emette anidride carbonica con diverse attività inquinanti ad alta emissione e più si intensifica il fenomeno. Negli ultimi 200 anni, circa il 30% delle emissioni totali sono state assorbite dall’oceano e oggi l’acqua del mare ne assorbe annualmente il 25 %. Un ambiente così acido determina una lenta dissoluzione degli organismi con scheletro calcareo come coralli e il plancton stesso.

Con plancton si intende il complesso di organismi acquatici galleggianti che si fanno trasportare passivamente dal moto ondoso. Essendo una grande categoria è possibile trovare al proprio interno moltissime specie animali e vegetali piccolissime e molte di queste possiedono un guscio calcareo come la Globigerina bulloides, un microforaminifero planctonico, ovvero un protozoo ameboide che vive principalmente nei mari.

L'abbondanza nei mari del plancton offre agli organismi che sanno come sfruttare questa incredibile risorsa alimentare un motivo di sostentamento continuo, anche se lo scarso valore nutrizionale costringe gli animali che riescono a filtrarlo a doversi alimentare in continuazione. Dunque è possibile dire che il plancton rappresenta letteralmente la base della rete alimentare degli oceani, alimentando organismi più grandi che a loro volta sono prede e predatori di altri animali.

Dunque alla già incredibile quantità di danni causati dal cambiamento climatico dobbiamo aggiungere anche lo "scioglimento del plancton" il quale impatto influisce non solo l'intero ecosistema marino, ma anche quelli che antropocentricamente chiamiamo "servizi ecosistemici". Per aiutare a comprendere l'entità di questi impatti potenziali, il sistema informativo settoriale per l'ambiente marino, costiero e la pesca (SIS) ha fornito in diverse ricerche una serie di indicatori di impatto climatico tra i quali la temperatura, la salinità e la quantità di clorofilla presente nelle alghe, la cui variazione funge da vero e proprio campanello d'allarme.

Sempre secondo questa istituzione se non si inverte al più presto questa tendenza l’acidificazione degli oceani potrebbe aumentare del 150 percento entro il 2100, contribuendo ancor di più alla forte perdita di biodiversità oggi in atto. Infatti, oltre a influenzare negativamente l'abbondanza del plancton togliendo fonti alimentari a diversi organismi marini, l'acidificazione sta contribuendo ad altri fenomeni pericolosi per gli ecosistemi come, ad esempio, il così detto fenomeno dello sbiancamento dei coralli, ovvero la perdita delle alghe simbiotiche che vivono sulla superficie del corallo. Queste sono fondamentali per la sopravvivenza del corallo stesso e la loro scomparsa significa l'inevitabile morte dell'organismo.

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