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15 Maggio 2023
9:00

Cosa significa Cruelty Free e cosa impone la legge

Quando scegliamo un cosmetico, è importante verificare se i prodotti, o i loro ingredienti, sono Cruelty Free. Ma cosa significa? Quali simboli ci permettono di riconosce un brand che non testa sugli animali?

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quando scegliamo un prodotto di bellezza, possiamo porre l’attenzione su molti aspetti: quali esigenze hanno i nostri capelli o la nostra pelle, quali ingredienti o fragranze preferiamo o addirittura il tipo di confezione che più ci piace. Oltre a questi aspetti, dovremmo anche sempre verificare se i prodotti, o i loro ingredienti, sono Cruelty Free o sono stati testati sugli animali. Ma cosa vuol dire Cruelty Free? Quali marchi possono applicare il logo in etichetta? Come si riconosce un marchio o un prodotto che testa ancora sugli animali?

Cosa si intende per Cruelty Free?

Il “Cruelty Free”, dall’inglese “senza crudeltà”, è un sigillo di approvazione attribuito ad un’azienda che non utilizza la sperimentazione animale nei suoi prodotti finali e nei suoi ingredienti.

Il marchio è rilasciato dai programmi Cruelty Free che gestiscono gli standard per il riconoscimento dei prodotti di cosmetici, cura della persona personale, e prodotti per l’igiene della casa, appartenenti ad aziende che si sono impegnate non solo a non utilizzare la sperimentazione animale, ma anche a valutare in modo continuo e completo le loro catene di fornitura per rilevare eventuali casi di sperimentazione animale.

Un prodotto si può infatti considerare privo di sperimentazione animale se rispetta questi requisiti:

  • prodotto finito: il prodotto finito non è testato sugli animali dalla società o da qualsiasi altra azienda;
  • ingredienti: i loro ingredienti non sono testati sugli animali dalla società o da qualsiasi altra azienda;
  • fornitori: i loro fornitori non testano ingredienti, materie prime o prodotti finiti sugli animali;
  • terzi: nessun terzo testa sugli animali i loro prodotti finiti o ingredienti per loro conto.

Come si fa a capire se un prodotto è testato sugli animali?

I simboli del Cruelty Free più conosciuti sono tre, ed ognuno appartiene a un'organizzazione diversa:

Tra questi loghi, il primo sembra essere il più stringente nelle sue regole per l’approvazione e nei suoi audit annuali per il mantenimento del marchio.

I loghi Cruelty Free che troviamo nelle confezioni dei prodotti ci danno quindi informazioni rispetto alla sperimentazione animale, ma non danno nessuna informazione rispetto alla composizione del prodotto, ad esempio se un prodotto è vegano. Un prodotto può essere Cruelty Free però contenere al suo interno ingredienti di origine animale.

La normativa in tema di sperimentazione animale

Tutto ciò che riguarda le formulazioni, le prove, la fabbricazione e la distribuzione di un prodotto cosmetico è disciplinato dal Regolamento (Ce) N. 1223/2009 Del Parlamento Europeo E Del Consiglio del 30 novembre 2009 sui Prodotti Cosmetici.

In breve, questo regolamento vieta in Europa “l’immissione sul mercato dei prodotti cosmetici la cui formulazione finale sia stata oggetto (…) di una sperimentazione animale…” e “l’immissione sul mercato dei prodotti cosmetici contenenti ingredienti o combinazioni di ingredienti che siano stati oggetto (…) di una sperimentazione animale…”. Essa vieta inoltre “la realizzazione, all’interno della Comunità, di sperimentazioni animali relative a prodotti cosmetici finiti…” e “…relative a ingredienti o combinazioni di ingredienti…”.

Nel 2013 è scaduto il termine per l'applicazione integrale di questo regolamento, in quanto fino a questa data, in assenza di un metodo alternativo convalidato e adottato a livello comunitario, era ancora possibile testare i cosmetici sugli animali.

Da dieci anni in Europa è quindi vietata la sperimentazione animali di ingredienti o prodotti cosmetici finiti ed è altresì vietato commercializzare prodotti la cui formula o i cui ingredienti sono stati ottenuti da esperimenti su animali.

Esistono ancora aziende che testano sugli animali?

La risposta è purtroppo sì. Innanzitutto, il divieto vale solo per i cosmetici e non per tanti altri prodotti, come ad esempio i prodotti per l’igiene della casa. Per cui, un’azienda che produce entrambi i tipi di prodotti non è esente da sperimentazione animale. Una differenza di non poco conto! La direttiva sui cosmetici è stata quindi sì una vittoria, ma una vittoria solo parziale.

Inoltre, molte aziende non producono i loro prodotti in Europa, e nonostante sia vietata la commercializzazione di questi prodotti, eludere il divieto può essere più facile. Sul web ci sono numerosissime fonti che ci forniscono le “liste nere” delle aziende che sperimentano ancora prodotti o ingredienti sugli animali.

Tutti noi, come consumatori, dovremmo fare attenzione nel momento dei nostri acquisti a scegliere prodotti non testati sugli animali che abbiano aderito ai programmi “Cruelty Free”.

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Laura Arena
Veterinaria esperta in benessere animale
Sono un medico veterinario esperto in comportamento animale, mi occupo principalmente di gestione del randagismo e delle colonie feline, benessere animale e maltrattamento animale con approccio forense. Attualmente lavoro in Italia, Spagna e Serbia.
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