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5 Aprile 2024
13:46

Cosa prova il gatto quando lo baci?

Il gatto non prova nulla di positivo quando viene baciato, anche se a farlo è il suo umano di riferimento. Per i gatti il bacio non equivale a una manifestazione di affetto, ma a un'invasione del loro spazio personale. Vediamo quindi in che modo possiamo manifestare il nostro amore nei confronti dei mici senza metterli a disagio.

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Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il tuo gatto non prova qualcosa di positivo quando lo baci. È inutile girarci attorno: i gatti non capiscono l'affetto che proviamo per loro quando li baciamo, anzi, mediamente provano disagio e possono essere anche molto infastiditi. La reazione a questo gesto è determinata dal carattere e dalla storia personale del singolo gatto, però: alcuni potrebbero accettare passivamente, altri potrebbero avere invece una reazione molto decisa.

Capiamo quindi come mostrare affetto al nostro gatto, rispettandolo, e come leggere i segnali che a sua volta manifesta nei nostri confronti.

Ai gatti piacciono i baci?

Ai gatti non piacciono i baci, non sanno cos'è il bacio e non possono quindi capire cosa vuole dire per noi. È normale del resto se riflettiamo sul fatto che siamo specie diverse con abitudini sociali molto diverse. Pensare il contrario è una forma di umanizzazione.

Il bacio per il gatto è una manipolazione come un'altra. Ci sono gatti che non tollerano nessun tipo di contatto invasivo e questi possono reagire anche arrivando a soffiare, mordere e graffiare. Altri individui invece si rassegnano e capiscono che si tratta di uno dei modi che l'essere umano ha di esprimersi, quindi se questo gesto è inserito in una relazione dove c'è fiducia arrivano anche ad accettarlo.

È importante però capire come interpretare i segnali che il gatto ci lancia, perché anche quando è rassegnato a ricevere i nostri baci potrebbe manifestare alcuni atteggiamenti di disagio:

  • Girare lo sguardo;
  • Voltare il muso;
  • Cercare di allontanare il suo corpo dal nostro.

Tutti comportamenti di per sé molto espliciti, ma che non vengono ascoltati perché non ci soffermiamo a cogliere i segnali.

A rendere l'esperienza del bacio ancora meno piacevole per il gatto c'è anche tutto quello che viene prima: l'atto di prenderli, stringerli e contenerli. Come potrebbero apprezzare il nostro bacio se avviene all'interno di una dinamica per loro così spiacevole?

I gatti capiscono che i baci sono un segno di affetto?

Per i gatti essere stretti e baciati non ha nulla di positivo, e non può essere affatto considerato un segno di affetto. Inoltre, l'atto di baciare per la nostra specie ha una componente culturale: non tutte le comunità umane del mondo usano il bacio come segno d'affetto, pensare che addirittura una specie diversa dalla nostra possa interpretarlo come tale è quindi quasi impossibile.

Quando li baciamo i gatti non capiscono che stiamo dando loro affetto ma che stiamo invadendo il loro spazio personale, e non è scontato che lo accettino. Questo vale ancora di più se il gatto che si vuole baciare non è quello con il quale si è stabilita una relazione di fiducia protratta nel tempo.

Se si prova a baciare un gatto estraneo o semi estraneo non si possono prevedere le sue reazioni. Questo perché il gatto non può neanche contare sulla familiarità e sulla possibilità di prevedere cosa porterà questa interazione invasiva.

Detto questo, per il gatto le dimostrazioni di affetto vanno di pari passo con il rispetto del corpo e degli spazi.

Come dimostrano affetto i gatti

I gatti manifestano affetto nei nostri confronti attraverso la vicinanza fisica, che non è necessariamente contatto fisico. Prima di addentrarci in questo argomento facciamo prima una premessa: l'affetto per un gatto è una questione di fiducia, e consiste nel sapere che il suo umano non rappresenta una minaccia e che vicino a quella persona si può rilassare completamente. Anche umani e gatti vivono insieme da lungo tempo, restiamo specie diverse e non intendiamo l'affetto nel medesimo modo.

Detto questo, sappiamo che il gatto ci vuole bene quando viene ad accoglierci sull'uscio di casa dopo non averci visto per un po'. Oppure quando sceglie di rilassarsi e passare del tempo nella stessa stanza in cui siamo noi, anche se non viene direttamente sulle nostre gambe. Questi sono segnali che indicano il piacere di starci vicino, che è ben diverso dal toccarsi e scambiarsi effusioni.

Non mancano però i gatti che ricercano questo un tipo di contatto più diretto, a fare la differenza come sempre è il carattere del singolo gatto e la sua storia. Attenzione però a non scambiare alcuni comportamenti del gatto per manifestazioni di affetto!

Spesso pensiamo che il gatto che si avvicina per annusarci il naso o che ci lecca sul volto ci stia dando dei baci. Non è così. È semplicemente il loro modo di rilevare se quello che hanno davanti è effettivamente il partner sociale.

I gatti possono leccarci per motivi legati al grooming, un comportamento che può avere significati diversi che variano dal benessere fisico, sociale fino allo stress. Certo, leccare una persona per il gatto può rappresentare un gesto di intimità, ma non è una manifestazione di affetto come la intende l'essere umano. Ricordiamo che i gatti hanno un modo proprio di interpretare l'ambiente e l'altro.

Impariamo quindi come relazionarci a loro nella maniera migliore.

Come noi possiamo dimostrare affetto ai gatti

Se vogliamo dimostrare affetto ai gatti dobbiamo imparare a rispettarli. Il primo passo è capire quando non hanno voglia di interagire con noi e di entrare in contatto fisico. È molto importante saper fornire loro un ambiente che loro percepiscano come sicuro.

Se saltiamo fuori da una stanza prendendoli e baciandoli non potranno mai sentirsi tranquilli con noi. Un ambiente è adeguato quando permette al gatto di esprimere totalmente la sua natura e i suoi bisogni etologici. Non a caso le relazioni migliori sono quelle il pet mate rispetta il gatto per quello che è, e non per quello che vorrebbe che fosse, senza attribuirgli ruoli che non gli appartengono.

In definitiva, il più grande gesto d'affetto che possiamo fare nei loro confronti è lasciarli liberi di esprimersi, senza costringerli a subire i nostri codici comportamentali.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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