Cosa c’è di vero in questo video del petauro dello zucchero appena nato

Il video è sicuramente un falso montato ad arte e quello che si vede nelle prime immagini non è propriamente un embrione o un piccolo nato prematuramente, bensì un petauro così come appare alla nascita.

7 Marzo 2024
12:04
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Nelle ultime settimane è diventato virale sui social un video che mostra il recupero di un petauro dello zucchero, un piccolo marsupiale molto diffuso come animale da compagnia, trovato appena nato e allevato con successo fino all'età adulta. Molti utenti hanno però messo in dubbio la veridicità del filmato, chiedendosi anche come sia possibile riuscire ad allevare quello che sembra essere addirittura un embrione, più che un cucciolo. Partiamo col dire che il filmato è sicuramente falso, ovvero montato ad arte mettendo insieme diversi spezzoni scollegati tra loro, presi da altri video e che ritraggono inoltre individui diversi nati sicuramente in cattività, viste le colorazioni del loro mantello.

Cercando in rete si trovano infatti molti altri montaggi realizzati con le stesse immagini, spesso tagliate, modificate, specchiate e poi messe insieme per costruire una storia. Lo stesso filmato, inoltre, compare talvolta leggermente modificato su numerose piattaforme social e video, come TikTok, Instagram, YouTube, ma anche sulla piattaforma russa VKontakte e quella cinese Bilibili. In ognuno di questi video non viene mai specificato chi sia l'autore o dove sia stato girato, con almeno alcune delle parti sicuramente ambientate in paesi asiatici dove, tra le altre cose, non vivono petauri allo stato selvatico.

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Tuttavia, sebbene il video sia stato costruito ad arte – quasi certamente per raccogliere like e condivisioni facili – ci offre l'opportunità di raccontare un aspetto forse poco conosciuto di questi animali. Quello che si vede all'inizio del video, infatti, non è propriamente un embrione o un piccolo nato prematuramente, come suggerito da molti utenti, ma è esattamente come appare un petauro alla nascita. Come detto all'inizio, il petauro dello zucchero (Petaurus breviceps) è un mammifero marsupiale, come i più noti koala, canguri e wallabi, e la sua biologia riproduttiva è molto diversa da quella a cui siamo solitamente abituati.

Una delle caratteristiche principali che differenziano i marsupiali dagli altri mammiferi, soprattutto dai cosiddetti placentati, è proprio il fatto che lo sviluppo interno dell'embrione è incompleto e, quando questo fuoriesce dall'utero della madre, si orienta naturalmente verso il marsupio dove si alimenterà e continuerà il resto del suo sviluppo. I marsupiali nascono in un certo senso sempre in una sorta di stadio fetale ed proprio per questo motivo che questi animali hanno il marsupio: per permettere al piccolo di continuare e completare il suo sviluppo.

Con tutta probabilità, quindi, il piccolo appena nato che si vede all'inizio del filmato – e che inoltre nella scena immediatamente successiva è già a uno stadi di sviluppo molto avanzato – è un individuo nato in cattività, dove questi animali sono sempre più diffusi negli ultimi anni. Anche in Europa e negli Stati Uniti si è infatti diffusa la moda di adottare un petauro dello zucchero come animale da compagnia. Questa specie selvatica, però, può soffrire molto la vita tra le mura domestiche ed un animale tutt'altro che facile da allevare.

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Necessita per esempio di una dieta molto complessa e difficile da soddisfare. Spesso la vita domestica lo porta quindi ad avere carenze di calcio che si manifestano con disfunzioni ossee e paralisi delle zampe posteriori. Trattandosi poi di un animale sociale notturno, può rischiare inoltre di soffrire la solitudine fino a manifestare disturbi comportamentali come il rifiuto del cibo, l'irritabilità o addirittura l'automutilazione. In diversi Paesi del mondo è comunque legale acquistarlo come animale domestico, sebbene il mantenimento sia complesso e necessiti di impegno ed assiduità.

Ma soprattutto, la maggior parte degli individui che vivono in cattività nei paesi europei e nordamericani non provengono dalle popolazioni australiane, ma da quelle della Papua Nuova Guinea, dove spesso vengono prelevati illegalmente per venderli all'estero. Soprattutto in alcuni paesi asiatici, come la Cina e la Thailandia, la moda di allevare petauri dello zucchero esplosa negli ultimi anni sta alimentato un mercato – non sempre legale – che minaccia non solo il benessere di questi animali, ma anche le popolazioni selvatiche depredate per essere rivendute.

I petauri dello zucchero non sono affatto buoni animali "domestici". Sono una specie selvatica – come un lupo, un orso polare o squalo bianco – i cui bisogni estremamente complessi non potranno mai essere soddisfatti in cattività, come invece accade per animali domestici come il cane che si sono coevoluti per millenni accanto all'essere umano. Costringendoli a una vita di reclusione tra le mura domestiche porterà quindi quasi sempre ad avere come risultato un animale e spesso sofferente e in cattiva salute.

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