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12 Agosto 2023
15:00

Cosa accadrebbe se un lupo si accoppiasse con un cane?

Lupi e cani hanno un'origine comune e possono accoppiarsi generando degli ibridi. Alcuni sono considerati razze canine, come il Cane Lupo Cecoslovacco, altri sono davvero difficili da riconoscere.

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Il cane (Canis lupus familiaris) e il lupo (Canis lupus lupus) condividono un antenato comune recente: si sono infatti originati entrambi con l'evoluzione dall'antico lupo grigio che viveva in Eurasia, circa 50-40.000 anni fa, durante gli ultimi freddi strascichi dell'era glaciale. A seguito della loro stretta parentela e della loro recente separazione come sottospecie o specie a seconda della classificazione scelta, restano due organismi tra loro fertili che possono quindi riprodursi dando vita a degli ibridi.

Da una ibridazione ansce il Cane Lupo Cecoslovacco, ad esempio, ma che oggi è una vera e propria razza canina e il dibattito inerente gli ibridi è molto complesso e ha delle implicazioni dirette sulla conservazione delle popolazioni naturali.

Per quanto simili, lupi e cani presentano infatti delle differenze anatomiche e comportamentali molto nette, soprattutto quando andiamo a confrontare i lupi con alcune tipologie di cani che possiedono molte differenze rispetto a quelle possedute dall'antenato ancestrale e tra queste differenze, dovute alla domesticazione, ci sono ad esempio la taglia, le dimensioni delle orecchie, l'espressione "sorridente" del cane, la colorazione e la consistenza stessa del manto, la lunghezza dei denti e degli artigli e le dimensioni della coda.

Può un lupo accoppiarsi con un cane?

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Visto che i lupi e i cani risultano interfertili, possono incrociarsi fra di loro sia in natura che in cattività. La conseguente diffusione degli ibridi in natura è però altamente problematica, visto che comporta un crescente inquinamento genetico delle popolazioni naturali del lupo oltre ad un aumento del fenomeno del randagismo.

Alcune varietà di lupo, per esempio, rischiano di estinguersi proprio a causa dell'eccessiva presenza di ibridi e di cani rinselvatichiti all'interno del loro territorio. E fra queste varietà abbiamo il lupo appenninico (Canis lupus italicus), minacciato anche per colpa dell'eccessiva competizione con i cani domestici.

L'ibridazione in natura può risultare problematica anche perché avvicina gli animali selvatici ad alcune patologie e parassiti che possono essere trasmessi dagli esemplari domestici e viceversa. La competizione poi diretta tra i cani randagi e gli ibridi diminuisce inoltre le risorse disponibili per i lupi che possono essere costretti ad avvicinarsi agli esseri umani pur di trovare fonti alimentari alternative.

Il fenomeno della ibridazione in cattività, invece, può portare al commercio illegale di soggetti che presentano un'eccessiva percentuale genetica di DNA lupoide: una condizione che rende questi animali più diffidenti rispetto ai classici domestici. Nell'est Europa la vendita ha raggiunto livelli abbastanza preoccupanti, tanto da allertare le organizzazioni che cercano di fermare tra le altre cose anche il mercato illegale anche dei cani da combattimento.

Come riconoscere un ibrido nato dall'unione di un lupo e di un cane

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Illustrazione di LifeWolfAlps

Riuscire a distinguere un ibrido da un lupo o da un cane non è un processo semplice e sono gli stessi zoologi a volte ad avere delle difficoltà a distinguere gli animali. Le ragioni di questa difficoltà sono legate prevalentemente alla variabilità delle caratteristiche morfologiche che possono avere questi animali, oltre alla vicinanza evolutiva che conservano cani e lupi.

Proprio per salvaguardare però l'integrità genetica dei lupi, negli ultimi decenni si sono fatti dei passi da gigante in questo senso e sono aumentati notevolmente gli esperti che – in Italia come all'estero – hanno basato la loro intera carriera per capire come distinguere questi animali. Una delle iniziative più interessanti che si sono mosse in questo senso è il progetto LIFE WolfAlpsEu che, tramite la campagna IbriPost, ha cercato di ampliare e divulgare le conoscenze inerenti gli ibridi su tutto il territorio nazionale.

Per riconoscere quindi un ibrido da un cane o da un lupo selvatico, potete rifarvi anche alle informazioni presenti sul sito del progetto, oltre che seguire le indicazioni che vi forniremo da qui in avanti.

Per distinguere un lupo selvatico da un ibrido dobbiamo per prima cosa comprendere che la morfologia classica della specie selvatica – il cosiddetto fenotipo “wild type” – presenta delle determinate caratteristiche. Per la varietà italiana di lupo sono il mantello – dalla tipica colorazione base grigio-fulvo, con la parte dorsale, dalle scapole alla coda, più scura – la mascherina facciale ai lati delle labbra sempre bianco crema, così come il ventre e la parte interna e più nascosta delle zampe.

Le orecchie dei lupi selvatici inoltre sono sempre triangolari, a base larga e non sono mai pendenti. Se quindi incontrate un lupoide, in mezzo al bosco, che presenta delle orecchie arrotondate o pendenti o che ha delle aperture auricolari molto piccole, sappiate che l'esemplare che avete di fronte non è lupo, ma molto probabilmente un ibrido o un cane inselvatichito che presenta delle caratteristiche lupine marcate.

La misurazione della lunghezza del cranio invece può essere un sistema molto utile per distinguere un ibrido da un lupo puro ma chiaramente può essere effettuata solo se l'animale è morto o è stato addormentato da esperti.

La coda dei lupi, poi, misura fino ad un terzo del corpo ed è ricoperta da peli molto lunghi, ispidi e scuri, che sono assenti invece negli animali domestici.

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I lupi presentano una pelliccia molto più brizzolata rispetto a quella dei cani e degli ibridi

Anche andare a quantificare il rapporto fra la lunghezza media degli arti con la lunghezza dell'esemplare può aiutarvi a comprendere se l'animale che avete di fronte è un lupo o un ibrido. Gli arti di un vero lupo risultano infatti essere più lunghi rispetto a quelli posseduti dai cani e dagli ibridi, soprattutto per quanto riguardo le zampe posteriori.  Paragonando lupi, ibridi e alcune varietà che accompagnano l'umanità da diversi millenni – come i cani pastore e in particolar luogo quelli Tedeschi – si può infatti osservare che i lupi possiedono gli arti più robusti e lunghi, mentre ibridi e pastori presentano arti via via più piccoli e muscolosi che hanno spinto anche il bacino di questi animali ad assumere la nota "gobba" nella groppa.

La pelliccia degli ibridi inoltre spesso tende ad uniformarsi come colore, ricordando di più quella di un cane rispetto a quella di un lupo che, per natura, tende ad essere più brizzolato per favorire il mimetismo.

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I lupi, a differenza degli ibridi e dei cani da pastore, hanno arti più lunghi e non presentano la gobba posteriore

Secondo una vecchia teoria divenuta ormai una leggenda metropolitana, la morfologia dell'ibrido cane-lupo può variare a secondo della combinazione possibile dei genitori e quindi esisterebbero ibridi più simili ai lupi, qualora questi venissero partoriti da femmine di Canis lupus lupus. Tuttavia questa teoria non ha mai avuto alcun riscontro scientifico, anche perché a complicare la situazione e a rendere ancora più difficile l'identificazione di un ibrido c'è il cosiddetto fenomeno del ri-incrocio o backcrossing.

Con la permanenza in natura, gli ibridi infatti possono accoppiarsi a loro volta con altri ibridi, con cani e con lupi, andando a formare degli ibridi di seconda e terza generazione che presentano caratteristiche più o meno simili a quelle dei loro avi. Questo comporta che mentre i geni di cane vengano integrati nel genoma del lupo (i genetisti parlano di introgressione), gli esemplari possono anche avere delle morfologie e dei pigmenti molto simili a quelli lupini, rendendo impossibile l'identificazione ad occhio nudo di un ibrido.

Inoltre può succedere che un'anomalia canina possa venire espressa da un esemplare lupino solo dopo molto tempo. Queste anomalie possono essere per esempio le orecchie arrotondate, una mascherina facciale più "amichevole", la presenza di un quinto dito come del manto nero sul dorso.

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Illustrazione di LifeWolfAlps

In questo caso quindi, proprio per sincerarsi che il soggetto di cui si rende necessaria l'identificazione sia un ibrido o meno, gli esperti non si rivolgono più alla morfologia ma alla genetica, andando ad effettuare un sequenziamento  del DNA dell'animale e una ricerca di marcatori genetici che possono escludere un'eventuale contaminazione con i cani domestici.

Se avete quindi dei dubbi riguardo la presenza di eventuali lupi ibridi nel vostro territorio, segnalate immediatamente gli avvistamenti agli esperti: da ciò infatti non dipende soltanto la vita dei vostri animali, come dello stesso lupo selvatico "wild type", ma anche una più seria gestione.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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