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10 Maggio 2023
15:25

Contro i test sugli animali gli oppositori ci riprovano: quinta iniziativa popolare in Svizzera

A poco più di un anno dall'ultima bocciatura, chi lotta per l'abolizione degli esperimenti su animali e umani ha lanciato un nuovo testo. Questa volta, però, anziché chiedere il divieto totale di questa pratica orribile, il testo si concentra “solo” sul blocco della sperimentazione animale.

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Gli oppositori della sperimentazione animale e umana in Svizzera non si rassegnano e così dopo quattro iniziative popolari già respinte, ci riprovano per la quinta volta e, a poco più di un anno dall'ultima bocciatura, hanno lanciato un nuovo testo.

Le istanze però sono molto più moderate rispetto alle precedenti e, anziché chiedere il divieto totale della sperimentazione, si concentrano “solo” su quella animale e su due pratiche correlate, la detenzione o l'allevamento di animali a fini sperimentali e il commercio di animali a tali fini.

I promotori motivano il lancio di una nuova campagna a soli 15 mesi dalla sconfitta alle urne con il fatto, che «gli animali continuano a soffrire per esperimenti che non sono solo eticamente problematici, ma producono risultati scientificamente inaffidabili». E sottolineano, comunque, che l'argomento è troppo serio per far passare molto tempo tra due votazioni.

La nuova iniziativa popolare è la quinta presentata in Svizzera, Paese che chiaramente non ha nulla in contrario nei confronti della sperimentazione animale e umana, visto che ne ha respinte ben quattro prima di questa. L’ultima, quella del febbraio 2022, addirittura con l’80% di contrari. 

Ma anche le altre non furono da meno: nel 1993 un testo che cercava di impedire la sperimentazione animale con la motivazione che i farmaci testati sugli animali non sarebbero stati sicuri per gli esseri umani, fu respinto con una maggioranza del 72%.

Nel 1992 la percentuale fu molto più bassa, il 56% di "no”, ma questo accadde probabilmente perché l'iniziativa non chiedeva un divieto, ma piuttosto una forte limitazione degli esperimenti. Nel 1985, infine, il popolo rispose NO con una maggioranza del 70% a un'iniziativa che chiedeva l'abolizione della vivisezione.

In Svizzera, come in moltissimi altri Paesi, gli esperimenti sugli animali sono consentiti per sviluppare farmaci e terapie con cui migliorare il trattamento di malattie dell’essere umano e degli animali.

La legge che disciplina la materia è, però, molto severa e autorizza un esperimento soltanto se l’obiettivo non può essere raggiunto in altro modo e se l’utilità per la società giustifica la sofferenza inferta agli animali. Inoltre, il numero di animali che i ricercatori possono impiegare è limitato allo stretto necessario e devono stare molto attenti ad arrecare loro la minore sofferenza possibile.

L’iniziativa popolare respinta a febbraio 2022, chiedeva di vietare sia gli esperimenti sugli animali, sia l’importazione di prodotti sviluppati ricorrendo a tali esperimenti. Chiedeva, inoltre, che la ricerca condotta senza impiegare animali ricevesse lo stesso sostegno statale accordato oggi alla ricerca che se ne avvale. Infine, esigeva anche il divieto degli esperimenti sugli esseri umani.

I cittadini, però, hanno deciso di rifiutare il testo convinti che approvandolo non sarebbero stati più disponibili in Svizzera nuovi farmaci ad uso umano e veterinario sviluppati grazie alla sperimentazione animale, come per esempio i vaccini. E che le attività di ricerca e sviluppo di farmaci e di altri prodotti fitosanitari sarebbero state ridimensionate se non proprio trasferite all’estero.

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Simona Sirianni
Giornalista
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