video suggerito
video suggerito
14 Novembre 2022
17:15

Come lavare le zampe al gatto

Di norma non è necessario lavare il gatto, ma può succedere che si sporchi con qualcosa che non è in grado di pulire da solo attraverso il leccamento: ecco come lavare le zampe al gatto.

72 condivisioni
Immagine
Foto Pixabay

I gatti sono animali di norma molto puliti, che si occupano della propria igiene in modo autonomo, provvedendo a lavarsi attraverso il leccamento del pelo. È quindi difficile che si renda necessario lavarli, e sarebbe tendenzialmente meglio evitarlo per non causare loro inutile stress, visto che il bagno è qualcosa che solitamente non gradiscono. Può però diventare necessario nel momento in cui il pelo, o le zampe, si sporcano con qualcosa che non riuscirebbe a leccare via. Le zampe, in particolare, sono un punto molto sensibile: vediamo come lavare le zampe al gatto senza spaventarlo o turbarlo

Quando vanno lavate le zampe al gatto

Come detto, il gatto tende a occuparsi da solo dell’igiene personale, ma ci sono casi in cui è necessario intervenire. Può succedere per esempio quando entra nella lettiera sporca, o quando esce in giardino o in generale all’esterno sporcandosi con il fango o la terra. In questi casi l’intervento umano diventa necessario per rimuovere sporcizia ed eventuali bisogni.

Alcuni dubbi possono venire quando si pensa alla toxoplasmosi, una patologia trasmissibile all’uomo, causata da un protozoo, il Toxoplasma gondii. Il parassita può infettare moltissimi animali (dai mammiferi agli uccelli, dai rettili ai molluschi) e può trovarsi anche nelle feci di gatto e nel terreno in cui abbia defecato un gatto o un altro animale infetto. In questo caso però il rischio di infettarsi a causa delle zampe eventualmente sporche del gatto è molto remoto: non tutti i gatti sono affetti da toxoplasmosi, eventualità che diventa rara in gatti che vivono esclusivamente in casa. Il gatto che ne è affetto, inoltre, espelle il toxoplasma solo per un quindicina di giorni, dopodiché pur continuando ad avere problemi di salute non è più contagioso. La trasmissione è abbastanza difficile: le zampe sporche del gatto dovrebbero entrare in contatto con la bocca dell'essere umano, eventualità decisamente remota. Chi però avesse timori in questo senso, magari perché il gatto è appunto risultato positivo alla toxoplsmosi, può procedere con la pulizia come spiegato nel dettaglio di seguito.

Come lavare le zampe al gatto passo passo

Per lavare o pulire le zampe si possono utilizzare le apposite salviette (quelle per uso veterinario, non umano), avendo l’accortezza di evitare quelle con troppi disinfettanti, alcol, parabeni o eccessivamente profumate per evitare reazioni allergiche o che il gatto, leccandosi dopo, possa ingerire sostanze tossiche.

L’alternativa, nel caso in cui le zampe non fossero troppo sporche, è quella di utilizzare semplicemente un panno morbido imbevuto di acqua tiepida, senza usare saponi.

Una volta individuato il metodo è sufficiente prendere il gatto e stringerlo in un abbraccio, prendere una zampa tra le mani e strofinare delicatamente la salvietta o il panno sui polpastrelli. Lo strofinio deve essere delicato per evitare che il gatto senta fastidio e per abituarlo alla sensazione, decisamente non usuale, di avere una zampa “intrappolata”. Meglio scegliere un momento in cui il gatto è più tranquillo – lontano dal momento del gioco o dell’esplorazione, per esempio – e agire con calma per non agitarlo né stressarlo. Se il gatto si dimena o dà segnali di volersi divincolare è bene lasciarlo libero e non costringerlo né forzarlo.

La pulizia delle zampe può essere anche un momento opportuno per controllare le unghie: nei gatti anziani e in quelli che soffrono di artrosi, o che magari non si fanno abbastanza spesso le unghie, proprio le unghie potrebbero crescere troppo e incastrarsi nel cuscinetto plantare provocandogli dolore.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
Avatar utente
Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views