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24 Dicembre 2022
7:00

Come far bere di più il gatto

Se il gatto beve poco per prima cosa bisogna accertarsi della cause e dell'effettivo stato di disidratazione. Ci sono anche diversi metodi per incoraggiare il gatto a bere di più.

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gatto acqua

Come per gli esseri umani, anche nei gatti l’idratazione è molto importante per la salute, ed è importante assicurarsi che i felini con cui si condivide la vita assumano la giusta e adeguata quantità di acqua per evitare di andare incontro a problemi di salute.

Se il gatto beve poco, dunque, bisogna innanzitutto accertarsi della causa, e poi mettere in atto gli accorgimenti necessari affinché torni a idratarsi nella maniera corretta, soprattutto perché si tratta di una specie che soffre particolarmente di patologie ai reni. L’acqua è inoltre importante per regolare la sua temperatura, per proteggere e idratare articolazioni e organi interni e per rimuovere le scorie attraverso l’urina e le feci.

Quanta acqua al giorno deve bere un gatto?

I gatti dovrebbero bere in media tra i 30 e i 60 ml al giorno di acqua a seconda del peso. Per un gatto adulto che pesa tra i 3 e i 4 kg, per esempio, va considerata metà bottiglietta da mezzo litro, o un bicchiere di acqua pieno. Nel conto dell’assunzione di acqua va però incluso anche il cibo umido, che ne contiene tra il 60 e l’80%. È probabile dunque che un gatto che si alimenta anche con cibo umido beva meno rispetto a un gatto che mangia prevalentemente crocchette, e dunque cibo secco.

L’apporto necessario di acqua non varia molto tra gatto adulto e gatto anziano – che di norma tende a bere un po’ meno – mentre è importante quando si parla di cuccioli, che vengono alimentati con latte, mousse, paté e cibo della consistenza già liquida e proprio da questi cibi prendono l’acqua in via prioritaria. E dunque normale che un gattino non ricorra spesso alla ciotola dell’acqua, mentre per un gatto adulto è più preoccupante.

Perché il gatto beve poco?

La motivazione principale va ricondotta alle origini del gatto, diretto discendente del gatto selvatico africano e dunque di una specie abituata a sopravvivere anche con ridotte quantità di acqua. I gatti si sono quindi evoluti per ottenere la gran parte della loro idratazione dalle prede, e anche i gatti domestici tendono a ricavare la maggior parte dell’acqua dall’alimentazione, come detto – l’alimentazione “secca”, i croccantini, sono stati introdotti dall’uomo nella sua dieta – e non è quindi consueto per lui abbeverarsi di frequente da una ciotola.

Anche in caso di disidratazione, non sempre è possibile accorgersene subito: il gatto può far trascorrere molte ore prima di “costringersi” a bere, proprio perché si è evoluto in modo da sostenere anche periodi prolungati senza fonti di acqua fresca.

I sintomi di disidratazione nel gatto

Fatte queste premesse, è bene essere a conoscenza dei sintomi nella disidratazione nel gatto per intervenire con prontezza. I principali sono letargia, affaticamento e debolezza, respirazione a bocca aperta (ansimando), elevata frequenza cardiaca e inappetenza.

A questo si aggiungono sintomi fisici: le gengive non sono umide e sono molto pallide, la pelle perde elasticità (è possibile accorgersene pizzicando delicatamente tra le dita una porzione di pelle e sollevandola: se non torna immediatamente nella posizione naturale, è possibile sia disidratato). A questi sintomi si aggiungono occhi eccessivamente infossati, e zampe e gommini eccessivamente freddi al tatto.

Come incoraggiare il gatto a bere più acqua

Scegliere la ciotola giusta

La scelta della ciotola dell’acqua è importante per assicurarsi che il gatto ne usufruisca e dunque che beva la giusta quantità di acqua. Alcuni gatti preferiscono ciotole di plastica, altri di ceramica o di metallo. In linea di massima è importante scegliere ciotole ampie – i gatti non gradiscono che le vibrisse entrino in contatto con i bordi – e riempirle sino all’orlo. Alcuni gatti gradiscono però bere dai bicchieri o da fonti di acqua corrente, come per esempio rubinetti aperti.

Sistemare più ciotole in diversi punti della casa

Anche la sistemazione della ciotola dell’acqua è importante. Va posizionata in un luogo tranquillo, che il gatto possa percepire come sicuro, e l’ideale, per incentivare il gatto a bere di più, sarebbe sistemarne più di una in diversi punti della casa, sempre in luoghi tranquilli e non percepiti come minacciosi. Non di passaggio, dunque, né vicini a fonti di rumore, e sempre lontani dalla lettiera.

Cambiare spesso l’acqua

Il gatto ama bere da acqua fresca e pulita. Se l’acqua nelle ciotole non viene cambiata con frequenza, potrebbe rifiutarsi di bere. Anche la temperatura è importante, meglio assicurarsi che sia sempre a temperatura ambiente, né calda né troppo fredda.

Investire in una fontanella dell’acqua

La fontanella dell’acqua è utile da due punti di vista: molti gatti prediligono bere da fonti di acqua corrente, e la fontanella evita inoltre che l’acqua sia stagnante. È inoltre un un ottimo arricchimento ambientale, che può essere sfruttato tutto l’anno.

Scegliere cibo umido ricco di acqua

Come detto, il cibo umido è per il gatto un modo immediato di assumere acqua. Dopo essersi consultati con un veterinario, è possibile aumentare il cibo umido e optare per consistenze come paté, mousse, bocconcini, magari immersi in liquido più brodoso.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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