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12 Ottobre 2023
17:36

Chi è il gambero “killer” riapparso nel laghetto di Valle a Castiglione delle Stiviere

Avvistato recentemente nel laghetto di Valle a Castiglione delle Stiviere, il vero nome del gambero "killer" è in realtà gambero rosso della Lousiana e si tratta di una specie aliena invasiva come il granchio blu.

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Negli ultimi mesi non si è fatto altro che parlare del famigerato granchio blu, l'ultima delle specie aliene invasive a salire agli onori delle cronache. Tuttavia, in Italia, tra pappagalli esotici, testuggini palustri e scoiattoli americani, sono ormai tantissime le specie aliene che da tanti anni vivono e fanno enormi danni all'interno degli ecosistemi naturali. Tra queste c'è anche un altro crostaceo particolarmente combattivo, anche se ormai soppiantato mediaticamente dal cugino blu, ovvero il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), anche noto col nome non molto lusinghiero di "gambero killer".

Ultimamente diversi esemplari sono stati avvistati nel laghetto di Valle, la torbiera che si trova all'interno del Sito di Interesse Comunitario del comune di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, dove sono stati segnalati da i volontari di Legambiente. Tuttavia, questa specie è ormai presente e abbondante nel nostro paese da parecchi anni, fin da quando fu introdotta a partire dal 1989. Il gambero della della Louisiana è infatti ben radicato praticamente su tutto il territorio nazionale, comprese le isole maggiori, ma è soprattutto nelle regioni settentrionali che ha trovato le condizioni migliori per prosperare in gran numero all'interno di fiumi, laghi, fossi e canali.

È infatti inserita nella lista delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale, ovvero quelle i cui effetti negativi sono talmente grandi da richiedere un intervento coordinato e uniforme a livello di Unione Europea. Si tratta di un piccolo crostaceo d'acqua dolce originario delle aree palustri e fluviali degli Stati Uniti centro-meridionali e del Messico, è lungo circa 15-20 centimetri e possiede una corazza dalla colorazione rossa o bruno-rossastra particolarmente vivace. È una specie generalista e opportunista, in grado di sfruttare una grande varietà di risorse alimentari. In genere, la dieta degli adulti è prevalentemente vegetariana e detritivora, mentre quella dei giovani invece è soprattutto carnivora.

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Gambero della Louisiana

Mangiano soprattutto plankton, invertebrati – inclusi individui della stessa specie, proprio come il granchio blu – ma anche piccoli pesci e anfibi. Il suo arrivo in Italia e in Europa è una diretta conseguenza dei rilasci intenzionali mirati a costituire popolazioni selvatiche per il prelievo a scopo alimentare, o delle fughe dalla cattività avvenute negli anni, che hanno poi dato il via a una rapida e apparentemente inarrestabile colonizzazione di fiumi, laghi e altre zone umide. Sono animali particolarmente aggressivi e proprio per questo competono – e spesso vincono – per lo sfruttamento delle risorse come cibo e rifugi col nostrano gambero di fiume europeo (Austropotamobius pallipes), una specie che sta letteralmente scomparendo e venendo rimpiazzata dal cugino americano.

Per di più, può anche diffondere malattie e parassiti ai nostri gamberi, come Aphanomyces astaci, il fungo responsabile della cosiddetta peste del gambero. Il gambero rosso della Louisiana può anche esercitare una pressione predatoria notevole su anfibi e altri invertebrati, mettendone così a rischio la sopravvivenza, e può inoltre contribuire alla riduzione della vegetazione acquatica nelle zone umide. In generale, può alterare e modificare pesantemente la rete trofica e le comunità animali e vegetali, contribuendo al degrado della qualità delle zone umide e quindi alla riduzione della biodiversità.

Anche se non se ne parla più ormai, come del resto per tante altre specie aliene invasive, occorrerebbe invece mantenere alta l'attenzione, poiché anche se non danneggia direttamente gli allevamenti di cozze e vongole come il granchio blu, rappresenta comunque una grossa e serie minaccia per gli ecosistemi naturali e altre specie. Si tratta, tuttavia, di una specie molto difficile da gestire. L'eradicazione, per esempio, è oramai quasi impossibile, se non in situazioni particolari o all'interno di aree piccole e controllabili.

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Il gambero di fiume europeo (Austropotamobius pallipes) si sta estinguendo per colpa del cugino americano

Imparare a gestire meglio questa specie, per esempio mantenendo il controllo numerico con catture e traslocazioni o favorendo soprattutto il ritorno e la crescita dei predatori naturali come le anguille e altri pesci, sono alcune delle strategie che si possono attuare per limitarne i danni. Tuttavia, come sottolineano sempre gli esperti, la specie aliena più facile da gestire è sempre quella che riusciamo a fermare prima che arrivi. Eliminare anche con metodi cruenti questi animali è ormai completamente inutile, oltre che dispendioso e violento. La miglior strategia di gestione quando si parla di specie aliene è, e resterà sempre, la prevenzione.

Anche per questo bisogna continuare a parlarne dell'impatto delle specie alloctone e della riduzione del commercio di animali esotici, educando le persone affinché si evitano nuove e pericolose invasioni di animali del tutto incolpevoli e resi "killer" e prime vittime delle attività umane scriteriate e senza controllo che stanno distruggendo la biodiversità e danneggiando irrimediabilmente gli ecosistemi naturali autoctoni.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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