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7 Febbraio 2023
15:06

La classifica degli uccelli più “bulli” e il significato di bullismo nel regno animale

Il significato di bullo per le specie animali è diverso da quello degli uomini. Le interazioni e le risse tra uccelli alla mangiatoia non sono affatto casuali, ma seguono gerarchie di dominanza ben precise. Un gruppo di ornitologi le ha analizzate mettendo in ordine le specie, dalle più bulle a quelle più timide a pacifiche.

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Il significato di bullismo nel mondo animale è parecchio diverso da quello che intendiamo fra esseri umani. I battibecchi tra uccelli per l'ultima briciola di pane al parco o per quel seme di girasole rimasto isolato sulla mangiatoia potrebbero sembrare zuffe casuali ma seguono invece regole ferree e gerarchie piuttosto precise che alcuni ornitologi hanno finalmente provato a svelare.  Grazie a un gigantesco database costituito da migliaia di interazioni e battaglie tra le mangiatoie, gli scienziati hanno decodificato le regole del belliscoso Fight Club Pennuto, proponendo una gerarchia di dominanza tra le specie che abbraccia tutto il continente nordamericano.

La meticolosa analisi pubblicata sulle pagine di Behavioral Ecology ha permesso così di svelare un'elaborata gerarchia nascosta molto precisa e a volte sorprendente. E così si scopre che la ghiandaia azzurra è tra gli uccelli più bulli ma si tira subito fuori dalla lotta quando ad arrivare è il più grosso e combattivo corvo americano, il vero re della mangiatoia. I mimi poliglotti e i picchi panciarossa, invece, sono piuttosto battaglieri, nonostante le dimensioni non proprio grandi. Mentre in fondo alla classifica ci sono le minuscole cince, che pagano le piccole dimensioni a discapito di un bel caratterino da guerriere.

La Top 10 dei più "cattivi"

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Il picchio panciarossa domina su quasi tutte le specie

In linea di massima i dati dimostrano che le gerarchie tra gli uccelli alla mangiatoia seguono grossomodo le dimensioni, più grande è un pennuto più alta è la probabilità che vinca un duello con uno di dimensioni inferiori, ma non è sempre così.

Per esempio, la tortora americana è molto più grossa di storni o tordi migratori ma è caratterialmente più timorosa e cede quindi il passo con estrema facilità. Così come il picchio pileato, che avrebbe tutti gli strumenti necessari per dominare la mangiatoia (compreso un becco enorme e robusto) ma viene il più delle volte scacciato anche da uccelli molto più piccoli.

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La ghiandaia azzurra è tra i più vivaci e bellicosi frequentatori di mangiatoie

Ecco quindi le prime 10 posizioni in ordine gerarchico delle specie più osservate:

  1. Corvo americano (Corvus brachyrhynchos)
  2. Gracula comune (Quiscalus quiscula)
  3. Picchio panciarossa (Melanerpes carolinus)
  4. Storno comune (Sturnus vulgaris)
  5. Ghiandaia azzurra (Cyanocitta cristata)
  6. Tordo migratore americano (Turdus migratorius)
  7. Ittero alirosse (Agelaius phoeniceus)
  8. Picchio villoso (Leuconotopicus villosus)
  9. Tortora americana (Zenaida macroura)
  10. Molotro testabruna (Molothrus ater)

Il contributo dei cittadini grazie alla Citizen Science

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Nonostante le piccole dimensioni gli storni sono tra le specie più agguerrite

Per poter stilare questa dettagliata classifica i ricercatori hanno coinvolto migliaia di comuni cittadini attraverso la cosiddetta Citizen Science. Ogni anno, a partire dal 1987, sono infatti migliaia i birdwatcher nordamericani che segnalano tutti gli uccelli che arrivano in inverno nei loro giardini grazie alle mangiatoie.

Si chiama Project FeederWatch ed è un progetto di lunga data ideato dal Cornell Lab of Ornithology e da Birds Canada, che hanno così raccolto innumerevoli dati da mettere a disposizione degli ornitologi. E dal 2016 i partecipanti possono segnalare anche tutte le interazioni che osservano tra le specie: informazioni del tipo "quell'uccello ha scacciato l'altro", "quel picchio ha inseguito il lucherino" e così via.

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La tortora americana (a sinistra) pur essendo più grossa di altri uccelli è tra le specie più remissive e timorose

Gli scienziati hanno così raccolto quasi 100mila interazioni per circa 200 specie nordamericane, un database a cui hanno contribuito ben 30mila persone tra USA e Canada. Molti di questi dati non sono stati ancora elaborati e ogni anno che passa le osservazioni raccolte aumentano sempre più. Grazie a questo singolare studio sappiamo finalmente che la competizione per il cibo, che raramente si traduce poi in uno scontro fisico reale, segue una gerarchia chiara e ben definita.

Le domande in attesa di risposta

Questo studio potrà sembrare un po' fine a se stesso, ma in realtà potrebbe essere molto più utile e interessante di quanto si possa pensare. Queste gerarchie potrebbero aiutare a rispondere a una vasta gamma gamma di domande, anche di tipo conservazionistico. Per esempio, le specie che di solito si evitano come si comporteranno quando per colpa dei cambiamenti climatici entreranno sempre più in contatto? Oppure, in caso di competizione diretta quale sarà la specie che resisterà meglio e quale occorrerà aiutare?

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Il vero bullo incontrastato delle mangiatoie per uccelli è uno solo: lo scoiattolo grigio. Quando arriva lui tutti gli uccelli volano via immediatamente

Gli ornitologi del Project FeederWatch continueranno a raccogliere osservazioni e a elaborare dati, nella speranza di rispondere a queste e altre domande. Nell'attesa occorre però fare qualche piccola precisazione: ovviamente da queste classifiche sono stati tenuti fuori tutti i rapaci (in quanto predatori) e gli altri animali. Anche perché non ci possono essere corvi, cornacchie, picchi e piccioni in grado di tenere testa al vero bullo delle mangiatoie per uccelli: lo scoiattolo grigio. Lui sì che mette d'accordo davvero tutti.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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