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20 Settembre 2021
11:56

Centinaia di uccelli migratori si sono schiantati contro i grattacieli di New York

Centinaia di uccelli migratori si sono schiantati contro le vetrate dei grattacieli di New York. Solo in pochi sono sopravvissuti ma quello dell'impatto contro finestre, vetrate e altre superfici riflettenti è uno dei pericoli più seri per uccelli che attraversano le città in tutto il mondo ma possiamo ridurlo in maniera semplice ed efficace.

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L'autunno è alle porte e miliardi di uccelli in tutto in mondo si stanno mettendo in viaggio verso sud per raggiungere i luoghi in cui trascorreranno l'inverno. Durante la migrazione dovranno superare vette innevate, tempeste, deserti, oceani e infinite altre barriere ecologiche, comprese le nostre città, che nascondono molte più insidie e pericoli di quanto crediamo. È di qualche giorno fa la triste notizia della morte di centinaia di uccelli migratori avvenuta a New York, a causa dell'impatto contro le finestre e le vetrate dei grattacieli della Grande Mela. A documentare la strage è stata documentata da Melissa Breyer, fotografa, birdwatcher e volontaria della New York City Audubon Society, organizzazione no-profit che studia e tutela gli uccelli selvatici che vivono o attraversano la metropoli.

Il video pubblicato su Twitter da Melissa Breyer

La strage di New York

Nella sola mattinata del 14 settembre sono stati raccolti oltre 220 esemplari tra morti e feriti e diverse altre decine se ne sono aggiunti nel corso della settimana. L'impatto con finestre, vetrate e altre superfici trasparenti o riflettenti rappresenta uno dei pericoli principali per gli uccelli migratori che attraversano le città di tutto il mondo. Non si tratta infatti di un caso isolato e sebbene le stime non siano concordi sul numero annuale di uccelli che perdono la vita in questo modo, secondo la NYC Audubon Society nella sola New York potrebbero essere tra i 90mila e 230mila. Nel 2014 invece uno studio nordamericano ha stimato addirittura fino a 1 miliardo di uccelli o morti ogni anno.

Volando gli uccelli vedono riflessi su vetri e finestre alberi, paesaggi o cieli e provando a raggiungerli finiscono per scontrarsi violentemente contro la superficie. La maggior parte muore su colpo o dopo una lenta agonia e solo in pochi riescono a riprendersi e a spiccare nuovamente il volo. Di tutti gli uccelli recuperati a New York solo una settantina sono riusciti a recuperare le forze grazie a alle cure di volontari e veterinari. Il tragico evento di New York è stato molto probabilmente aggravato dalle pessime condizioni meteorologiche e dalle forti luci notturne emesse dalla metropoli, che avrebbero disorientato e attratto inesorabilmente gli uccelli verso gli edifici.

Cosa possiamo fare

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In tutto il mondo centinaia di organizzazioni e associazioni provano ad attirare l'attenzione e a sensibilizzare amministrazioni, aziende e semplici privati sul problema delle collisioni degli uccelli contro le vetrate. Le soluzioni per prevenire o ridurre gli impatti esistono e sono piuttosto semplici ed efficaci. Vetri opachi, scanalati o lastre nervate sono già un ottima soluzione in fase di costruzione, se poi le superfici trasparenti sono già esistenti allora bisognerebbe fare in modo di renderle più visibili. Si può fare applicando adesivi, decorazioni o strisce sulla superficie esterna oppure utilizzando tende, zanzariere e in generale tutto ciò che può rendere più visibili vetri e finestre. Sui siti della LIPU Milano o dell'osservatorio ornitologico svizzero è possibile trovare numerosi consigli e guide pratiche per risolvere il problema.

Applicare sagome anticollissione sulle finestre è una soluzione semplice ed efficace per ridurre gli impatti

Le amministrazioni dovrebbe affrontare in maniera più seria e strutturata le collisioni con gli edifici degli uccelli, disattivando l'illuminazione notturna non essenziale durante i periodi di migrazione e stabilendo criteri di costruzioni degli edifici e altre strutture condivisi, sostenibili e birdfriendly. Vetri, finestre ed edifici sono killer silenziosi che possono mettere in serio rischio la conservazione degli uccelli. Evitare stragi come quelle di New York è però facile e possiamo farlo tutti.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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