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5 Luglio 2023
9:56

Sciami di insetti invadono New York, ma non c’è da preoccuparsi

Secondo quanto riportato dal New York Times, la città è invasa dagli afidi e le persone se li ritrovano ovunque, anche nei piatti. Da dove arrivino non è chiaro, ma la teoria più accreditata è che la causa sia da attribuire all'inverno mite e alla primavera piovosa.

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Potrebbe essere l'effetto dell'inverno mite cui ha seguito una primavera piuttosto piovosa, ma potrebbe anche dipendere dal repentino aumento del caldo a causa del fumo degli incendi in Canada trasportato dal vento su New York. Fatto sta che sono giorni che un gran numero di afidi nella fase alata, insetti in Italia conosciuti anche come “pidocchi delle piante” perché si alimentano succhiandone la loro linfa, si aggirano per tutta la città "prendendo d’assalto" i ciclisti e arrivando addirittura fin dentro la metropolitana.

Secondo quanto racconta The New York Times, sono davvero ovunque: i pedoni li schiacciano per strada, le persone al ristorante ma anche chi pranza o cena a casa se li trova nei piatti, c’è chi compra ventilatori per scacciarli, chi griglie elettriche per attirarli e annientarli. Altre testate parlano di invasione e di cittadini che già hanno paragonato l’infestazione “a una piaga biblica”.

Non manca chi si chiede se si possa trattare dell’"inizio della fine" e non manca anche chi, decisamente più razionale, si domanda se sia sicuro uscire e se lo sciame di questi piccoli insetti possa rappresentare una minaccia fisica e per la salute in generale. Non lo crede la dottoressa Corrie Moreau, professoressa di entomologia alla Cornell University, secondo la quale «si dovrebbero sì indossare delle maschere, ma più che per gli insetti per la qualità dell'aria in circolazione».

In ogni caso, la loro presenza sta diventando davvero fastidiosa, ma capire da dove arrivino non è per nulla facile. Tra le varie tesi ipotizzate, una ha avuto il sopravvento: il clima mite dell’inverno scorso unito all'umidità di una recente primavera piuttosto piovosa ha aiutato il proliferare di fiori e piante, «il che avrebbe attirato gli afidi, ampliandone a dismisura la riproduzione della specie», sostiene un esperto intervistato dal Los Angeles Times.

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Afide Myzus persicae nella sua fase alata

Doug Currie, un entomologo che fa il curatore al Royal Ontario Museum, però ricorda come non sia la prima volta che un fenomeno del genere si presenti. Era il 2001 quando uno sciame di afidi della soia (Aphis glycines) si sono raggruppati a frotte attorno ai lampioni dello stadio SkyDome durante la partita dei Toronto Blue Jays contro i Baltimore Orioles, sospesa per l’impossibilità di giocare. Insomma, come e da dove siano arrivati non è così immediato stabilirlo.

Gli afidi, o pidocchi delle piante, sono insetti piccoli e molli considerati parassiti delle piante perché possono causare danni significativi alle colture e alle piante ornamentali. Sono dotati di un apparato boccale pungente-succhiante che utilizzano per perforare i tessuti delle piante e succhiare la linfa e questo processo indebolisce le piante fino a causare disseccamento, ingiallimento delle foglie, deformazioni e persino la morte delle piante se l'infestazione è grave.

Si riproducono rapidamente diffondendosi da una pianta all'altra e quindi è importante adottare misure di controllo tempestive se si sospetta un'infestazione. Le strategie di controllo dei pidocchi delle piante includono solitamente l'uso di insetticidi specifici, che però sono estremamente dannosi per l’ambiente. C’è chi privilegia l'adozione di misure più ecologiche, come l'uso di insetti predatori o parassiti per il controllo biologico, metodi che funzionano in egual modo, senza però causare danni irreparabili all'ecosistema.

Inoltre, sarebbe anche molto importante promuovere l'uso di pratiche per prevenire l'infestazione degli afidi, come l'adozione di tecniche di coltivazione che favoriscano l'equilibrio naturale degli insetti nel giardino o nell'agricoltura, l'uso di piante resistenti agli afidi o l'implementazione di rotazioni delle colture.

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Simona Sirianni
Giornalista
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