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10 Luglio 2023
16:30

Caretta caretta depone le sue uova sulla spiaggia: sorpresa per i bagnanti del lido di Davoli

Ieri pomeriggio un altro nido è stato segnalato dai bagnanti stesi al sole sulla spiaggia di Davoli, centro della costa ionica in provincia di Catanzaro ai volontari dell'associazione SOS Tartarughe marine che hanno raggiunto il luogo indicato e recintato l’area per mettere in sicurezza le uova.

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Il primo nido di tartaruga Caretta caretta sulla spiaggia di Morghella a Pachino, in Sicilia, il 23 maggio 2023, ha segnato l’inizio della stagione della deposizione delle uova che negli ultimi anni hanno fatto registrare un significativo aumento. Dopo la Sicilia molti altri si sono susseguiti e giusto ieri pomeriggio un altro nido è stato segnalato dai bagnanti stesi al sole sulla spiaggia di Davoli, centro della costa ionica in provincia di Catanzaro.

Increduli e affascinati nel vedere improvvisamente la tartaruga uscire dall'acqua, recarsi sulla sabbia per deporre le sue uova e quindi tornare in acqua, sono stati proprio loro ad allertare immediatamente i volontari dell'associazione SOS Tartarughe marine che hanno immediatamente raggiunto il luogo indicato e recintato l’area per mettere in sicurezza le uova.

Da adesso, per arrivare al momento della schiusa, le uova richiederanno un periodo di incubazione che va da 50 a 60 giorni, a seconda delle condizioni ambientali, prima di vedere la schiusa dei piccoli di tartaruga che faranno il loro percorso raggiungendo rapidamente il mare e cercando di sopravvivere davanti ai diversi ostacoli e ai predatori che incontreranno lungo il tragitto.

Le tartarughe marine Caretta caretta sono una specie particolare perché sono solite tornare nella stessa spiaggia in cui sono nate, seguendo un fenomeno noto come filopatria, ovvero appunto la tendenza di alcune specie di animali migratori a tornare in un luogo specifico per nutrirsi o riprodursi. I lidi più frequentati in Italia sono sulle coste della Sicilia, della Puglia e della Calabria, anche se a causa del riscaldamento globale, il numero delle nidificazioni si sta diffondendo in maniera significativa anche nel Mediterraneo occidentale.

Capire quanto e come l’impatto dei cambiamenti climatici abbiano provocato l’espansione dell’areale delle femmine di Caretta caretta verso zone sempre più a nord, è uno degli obiettivi del progetto europeo Life Turtlenest, coordinato da Legambiente che prevede un’azione congiunta tra Italia, Francia e Spagna per i monitoraggi e la mitigazione delle pressioni antropiche sui siti di nidificazione.

Nel corso del progetto, che ha una durata di cinque anni, si prevede di monitorare circa ottomila chilometri di coste, che includono 64 aree protette della Rete Natura 2000, ed almeno in previsione 500 nidi, che verranno osservati e studiati tenendo conto di come l’impatto dei cambiamenti climatici incida sulla scelta del sito di nidificazione da parte delle tartarughe, sul successo della deposizione delle uova, ovvero quanti piccoli effettivamente nasceranno.

Ma non solo, perché le difficoltà per la Caretta caretta non finiscono con il cambiamento climatico, un altro problema ne mette a rischio la sopravvivenza: il turismo. Purtroppo, in molti casi, i luoghi dove vengono rintracciati i nidi di tartaruga coincidono con lidi e spiagge a forte attrazione turistica e con un alto tasso di frequenza di bagnanti che spesso non riescono a riconoscere le tracce lasciate sulla sabbia dalla tartaruga che esce dall’acqua per deporre le uova, non ne segnalano quindi la presenza né tantomeno sono a conoscenza delle pratiche da adottare per non disturbare la fase di nidificazione e schiusa.

Per questo Life Turtlenest prevede anche campagne di sensibilizzazione di turisti, bagnanti, gestori balneari per ridurre il disturbo antropico nella stagione delle nidificazioni e la formazione sul campo di volontari che diventeranno validi supporti dei tecnici nell’identificazione, protezione e gestione dei nidi.

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Simona Sirianni
Giornalista
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