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25 Dicembre 2021
19:00

Carenza di vaccini per cani e gatti: è emergenza

Quali sono le cause che hanno portato alla carenza di vaccini per gli animali d'affezione e che conseguenze possono avere sulla salute collettiva?

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veterinario vaccini cani gatti

I vaccini giocano un ruolo fondamentale per la salute collettiva aiutando a prevenire e controllare la diffusione di alcune malattie infettive virali. Ciò vale sia per gli umani che per i compagnai animali, sempre più numerosi nelle case degli italiani e, come gli esseri umani, bisognosi di cure e prevenzione.

Per questo la carenza di vaccini riscontrata negli ultimi mesi e segnalata dalla comunità dei veterinari ha creato non poche preoccupazioni tra le famiglie e gli addetti al settore.

«Se si ha a cuore la salute degli animali domestici le vaccinazioni sono un passaggio obbligatorio», spiega a Kodami Marco Melosi, presidente dell'Anmvi, Associazione nazionale medici veterinari italiani.

«Negli ultimi mesi abbiamo riscontrato una carenza di vaccini, soprattutto quelli destinati al gatto, con una situazione meno grave per i vaccini del cane. Nonostante le difficoltà che ancora ci sono speriamo che la situazione possa migliorare all'inizio dell'anno prossimo, nel frattempo abbiamo già osservato che l'emergenza sta rientrando», rileva il presidente Melosi.

Ad essere mancanti sono le vaccinazioni base dei gatti per malattie come rinotracheite, calicivirosi e gastroenterite. Un problema serio non solo per i tanti richiami annuali, ma anche per i nuovi nati. In molti casi l'irreperibilità dei vaccini ha reso impossibile somministrare le prime vaccinazioni, fondamentali al termine dello svezzamento quando il gatto non può più beneficiare degli anticorpi della madre.

Carenza di vaccini: le cause

«La difficoltà di reperimento si è verificata a macchia di leopardo – sottolinea il presidente Anmi – e non con la stessa intensità  su tutto il territorio nazionale, ne consegue che in alcune zone la situazione si è rivelata più complessa rispetto ad altre». L'emergenza vaccini per animali d'affezione però non è circoscritta solo all'Italia ma si è verificata in tutta Europa.

Le cause, come ha chiarito Federchimica AISA (Associazione nazionale imprese salute animale), sono imputabili a diversi fattori. Il primo è il grande stress a cui sono state sottoposte durante la pandemia le aziende che forniscono materiali per il confezionamento di farmaci destinati sia agli umani che agli animali.

«Fiale di vetro, tappi, flaconi e altri prodotti simili, vengono usati per confezionare i vaccini veterinari e i vaccini anti Covid – chiarisce Meloni – La difficoltà principale incontrata dalle imprese che producono vaccini per animali è relativa quindi al reperimento del materiale di confezionamento – chiarisce Melosi – Questo ha influito non poco sulla capacità di reazione delle aziende della filiera veterinarie che, contemporaneamente alla scarsa reperibilità di questi materiali, si sono dovute confrontare anche con una richiesta superiore alle aspettative».

Anche in questo caso è la pandemia da Covid-19 ad avere influito. Durante il periodo emergenziale, infatti, è cresciuto il numero delle persone che hanno accolto in casa un cane o un gatto, arrivando a toccare i nove milioni di nuovi ingressi.

Cresce l'attenzione per la salute degli animali d'affezione

L'ultimo Rapporto annuale di Assalco-Zoomark ha confermato come l'attenzione per gli animali d'affezione sia cresciuta durante la pandemia, quando il valore della filiera del pet è cresciuto in maniera esponenziale. Il presidente di Assalco, Giammarco Ferrari ha segnalato quanto durante il 2020 sia cambiata la relazione tra gli italiani e gli animali d'affezione: sempre più gli animali sono parte integrante delle famiglie anche dal punto di vista delle risorse economiche impiegate per il loro benessere.

La spesa per gli animali cresce, così come l'attenzione al cibo e alla salute. Non poteva quindi che creare il panico l'assenza di un bene fondamentale come il vaccino. «Le vaccinazioni prevengono una serie di patologie, alcune delle quali mortali per i nostri compagni a quattro zampe – conferma il presidente Melosi – Inoltre, alcune malattie del cane come la Rabbia e, in parte anche la Leishmaniosi, che possono essere trasmesse all'uomo».

Rabbia, leishmaniosi ed altre, sono malattie zoonotiche, cioè che si trasmettono dall'animale all'uomo, un tema che il mondo ha imparato a conoscere molto bene con l'avvento del SarsCov2 ma che non si esaurisce con questa pandemia.

L'ecosistema umano e animale, nell'era dell'Antropocene, sono ancora più strettamente legati rispetto al passato. L'inevitabile promiscuità tra uomo e animale impone oggi una riflessione profonda sui concetti di prevenzione e cura applicati al regno animale, come sottolinea anche Melosi: «Proteggendo gli animali che vivono con noi proteggiamo anche noi stessi».

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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