Un’entrata in scena decisamente inaspettata: in sella a un cavallo bianco, accompagnato dalla moglie Veronica Berti, anche lei a cavallo. Così Andrea Bocelli si è presentato, lo scorso venerdì, a Central Park, a New York, prima di spostarsi a Times Square per esibirsi a sorpresa davanti al pubblico.
L'occasione è stata la presentazione dello speciale musicale “The Journey”, un docu-film prodotto dal colosso americano Tbn che racconta proprio un viaggio a cavallo del tenore con la moglie lungo la Via Francigena. La macchina da presa ha seguito l’artista mentre percorre a cavallo una delle zone più affascinanti e ricche di storia del territorio italiano, quella tra la Toscana e il Lazio, un viaggio di oltre 300 km che lo ha portato dalla Basilica di San Pietro, a Roma, fino a Lajatico, sua città natale e luogo in cui sorge la sua tenuta.
Il docu-film uscirà nelle sale cinematografiche statunitensi il 2, 3, 4 e 6 aprile, mentre in Italia è già disponibile sulla piattaforma Paramount+. Ed è proprio per promuoverlo che, come detto, Bocelli è partito da Central Park in sella a un cavallo bianco per raggiungere poi Times Square ed esibirsi sulle note di “Amazing Grace”.
Il rapporto tra il tenore e i cavalli, d’altronde, è molto stretto, e affonda le radici nell’infanzia, come lui stesso spiegato sul suo sito ufficiale, dove ai cavalli ha dedicato un’intera sezione: «L’ultimo desiderio di nonno Alcide è stato quello di regalarmi un cavallo. Pochi giorni dopo la sua morte, babbo ha provveduto a realizzare quel desiderio ed è arrivata Stella, il mio primo cavallino. Avevo dieci anni ed è stato amore a prima vista», è il racconto, corredato da scatti in cui è in sella.
«Il cavallo per me è innanzitutto strumento di libertà, è il compagno ideale per un contatto diretto e genuino con la natura – prosegue – Ne apprezzo l’intelligenza, l’atletismo, la capacità di esprimere affetto e di catalizzare le emozioni, lo stato d’animo del fantino». Una passione che Bocelli condivide con la moglie Veronica, con cui ha scelto di compiere il percorso che ha portato alla stesura del libro “In cammino – Diario di un pellegrino”, da cui è tratto il docu-film.
«Il mio pellegrinaggio lungo la Via Francigena porta con sé, va detto, una motivazione ulteriore, potente e radicata: quella scaturita dalla mia passione per il cavallo. Non un mezzo, un compagno di viaggio – ha spiegato il tenore – Cavalchiamo lungo strade bianche libere da frasche e disseminate di fonti provvidenziali, alle quali ci fermiamo di tanto in tanto per fare abbeverare i nostri animali».