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28 Novembre 2022
12:18

Esemplare di gazza marina appeso all’amo e fatto dondolare, aumentano gli animali feriti

L'invasione delle gazze marine in Italia continua, ma insieme alle segnalazioni aumentano anche gli animali feriti e rimasti impigliati in lenze e reti da pesca. In Calabria un pescatore ha persino realizzato un video mentre ne fa penzolare una all'amo.

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Dalla Liguria alla Sicilia, passando per il Salento, l'invasione nel Mediterraneo delle gazze marine continua. Dopo le prime segnalazioni registrate nel Mar Ligure e lungo le coste tirreniche, gli avvistamenti di questo uccello marino dall'aspetto simile a quello di un pinguino e che nidifica lungo le coste dei freddi mari del Nord, si stanno moltiplicando un po' in tutta Italia e purtroppo non sono sempre buone notizie.

Insieme agli avvistamenti stanno infatti crescendo anche le segnalazioni di esemplari rimasti impigliati in reti, lenze e ami da pesca. Nei giorni scorsi un individuo morto è stato recuperato in Campania, altri sono finiti al CRAS in Liguria e Toscana per aver ingerito un amo e un altro ancora è stato catturato e addirittura fatto dondolare da un pescatore in Calabria. L'autore del gesto ha persino realizzato un video mentre lo fa penzolare all'amo per un periodo di tempo prolungato mentre infligge enormi sofferenze all'uccello marino.

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La gazza marina avvistata nei pressi di Mergellina. Foto di Rosario Balestrieri

LIPU e WWF chiedono con forza che venga identificato l'autore dell'inqualificabile gesto di violenza e maltrattamento contro un animale selvatico e non è ancora chiaro se la gazza è stata infine liberata oppure no. «Quello che abbiamo visto nel video pubblicato sul web è sintomo di una scarsissima sensibilità e di una preoccupante incompetenza nell'approccio alla fauna selvatica – ha dichiarato Marco Gustin, responsabile Specie e Ricerca della LIPU – È scandaloso che ancora oggi ci siano personaggi, perlopiù dediti ad attività di pesca, che non sono in grado di sapere cosa occorre fare in caso di ritrovamento di uccelli feriti o in difficoltà».

Dalla gioia per i primi avvistamenti tirrenici e siciliani e per le segnalazioni che mancavano da quasi un secolo a Napoli o in Salento, si è passati presto a parlare dell'ennesimo caso di maltrattamento e delle tanto sottili quanto pericolose lenze da pesca, che ogni anno possono mutilare o uccidere un numero enorme di uccelli, talmente grande che è persino difficile da calcolare. Un problema fin troppo sottovalutato e che purtroppo abbiamo più volte affrontato sulle pagine di Kodami.

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Un gabbiano corso con una lenza da pesca legata alle zampe fatica a muoversi tra gli scogli

La gazza marina (Alca torda) è uccello pelagico che nidifica lungo le coste dell'Atlantico settentrionale, in Europa nord-occidentale, in Groenlandia e in America nord-orientale. Anche se sembra un pinguino, vola e come e in inverno abbandona le coste e le scogliere per disperdersi in mare aperto dall'Atlantico settentrionale al Mediterraneo occidentale e ancora più a Sud, fino alle Canarie.

In Italia sono solitamente pochi gli esemplari che vengono avvistati in inverno, quasi esclusivamente in Liguria, ed è molto difficile capire al momento come mai quest'anno questi uccelli abbiano letteralmente invaso le nostre coste. Potrebbe dipendere sia da condizioni climatiche estreme ma anche dalla mancanza di risorse ittiche di cui la specie si nutre.

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Nelle prossime ore potrebbero ancora aumentare le segnalazioni nei mari italiani. Foto di Rosario Balestrieri

Dopo aver affrontato in volo una lunga e faticosa migrazione ed essere entrate nel Mediterraneo attraverso Gibilterra, questi meravigliosi uccelli marini sono arrivati in Italia sperando di trovare un porto sicuro in cui svernare, ma purtroppo stanno facendo in conti con il mare di rifiuti legati alla pesca e con la scarsissima sensibilità e cultura naturalistica di una parte del nostro Paese.

Le osservazioni di gazze marine nelle prossime settimane potrebbero ancora aumentare e ornitologi ed esperti invitano perciò tutti i cittadini a segnalarle, soprattutto in caso di esemplari feriti o in difficoltà. Contattate il più vicino centro di recupero e le forze dell'ordine e aiutiamo questi rari e insoliti visitatori a trascorrere un inverno tranquillo prima che ritornino nei freddi mari del nord.

Kodami ha scelto di non mostrare il video perché nulla aggiunge rispetto a quanto scritto, per non mostrare gesti di violenza e maltrattamento verso un animale selvatico e per non contribuire alla diffusione di suddette immagini

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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