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31 Marzo 2022
16:01

Blitz del Nas nelle cliniche veterinarie: 10 chiuse, più di una su quattro aveva difformità

Blitz dei Carabinieri del Nas nelle strutture veterinarie italiane. Dieci sono state quelle chiuse, 178 quelle con difformità (il 26%), 49 tra titolari e operatori denunciati in tutta Italia.

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Blitz dei Carabinieri del Nas nelle strutture veterinarie italiane. Dieci sono state quelle chiuse, 178 quelle con difformità (il 26%), 49 tra titolari e operatori denunciati. Il controllo dei militari è avvenuto d'intesa con il ministero della Salute in 682 strutture in tutta Italia. In totale, sono state sanzionate 141 persone per violazioni amministrative, per un ammontare di 145 mila euro.

Sono state contestate 220 violazioni, delle quali 116 riconducibili ad irregolarità nella gestione e detenzione dei farmaci destinati all'impiego sugli animali, poiché risultati scaduti o non correttamente registrati.

In particolare, sono stati eseguiti 10 provvedimenti di sospensione dell'attività nei confronti di ambulatori veterinari che operavano senza autorizzazione e in condizioni igieniche e strutturali incompatibili con l'esercizio della cura e del benessere degli animali. Quattro strutture si trovavano in Provincia di Salerno, due a Latina e le altre ad Avellino, Catania, Reggio Calabria e Torino.

Inoltre, 62 sanzioni hanno riguardato inadempienze procedurali, organizzative e dei livelli minimi di igiene, e per la mancata attuazione delle misure di contenimento del Covid-19. I carabinieri hanno individuato cinque veterinari no-Vax: due di loro erano stati già sospesi dall'Ordine professionale di riferimento.

Infine, nel corso delle ispezioni, i carabinieri del Nas hanno eseguito il sequestro complessivo di oltre 800 confezioni di farmaci veterinari e dispositivi medici risultati irregolari e con data di scadenza superata, detenuti in promiscuità con altri medicinali ancora validi, con evidente possibilità di somministrazione di sostanze pericolose per l'animale o comunque privi di efficacia. Antinfiammatori e antidolorifici fuori dalla data di scadenza che, nella migliore delle ipotesi, non possono dare alcun effetto farmacologico.

«Il servizio è durato poco più di due settimane – spiega a Kodami il maggiore Dario Praturlon, del Nas – Ci siamo indirizzati soprattutto verso le cliniche che fanno un servizio H24. E non ci aspettavamo di trovare realtà con così poca attenzione nella gestione dei farmaci. Un quarto di irregolarità sembrano tante, ma è fisiologico. Basti pensare che quando facciamo controlli nei ristoranti arriviamo a percentuali anche del 40%. Quelle chiuse sono ancora meno: 10 su 682. In sostanza, è fisiologicamente accettabile».

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