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20 Ottobre 2022
15:26

Bagheria, il Comune siciliano che tutela i randagi. L’assessore: «Fondamentale la collaborazione con i volontari»

Di recente l’amministrazione comunale di Bagheria ha istituito la giornata della benedizione degli animali. Uno spiraglio di luce da una regione che si rivela essere ancora poco attenta alle problematiche degli animali. Abbiamo affrontato questi temi delicati con l’assessore al randagismo di Bagheria, Giuseppe Tripoli.

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Intervista a Giuseppe Tripoli
Assessore al randagismo e al benessere animale del Comune di Bagheia
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Di recente Bagheria è stata protagonista di un evento dedicato alla benedizione degli animali avvenuta ad opera di padre Francesco Michele Stabile. E’ stata, anche questa, una giornata che ha dimostrato l’attenzione e la sensibilità dei cittadini del Comune siciliano ai temi che interessano gli animali della comunità.  Ma eventi religiosi a parte, sono diverse le iniziative che vengono svolte sul territorio dove operano volontari che riescono ad avere il supporto dell'amministrazione.

Si tratta di un caso importante in un territorio come quello dell'isola in cui il randagismo è un fenomeno diffuso e molto complesso e Bagheria è un comune siciliano che si distingue per l'operato dell'assessorato al randagismo che, nonostante spesso si ritrovi a dover fare i conti con i fondi limitati stanziati dalla Regione, riesce ad essere efficiente, sfruttando gli strumenti che sono a disposizione della comunità. A breve, ad esempio, l'ufficio stampa del Comune provvederà alla creazione di una sezione sul sito ufficiale  in cui verrà pubblicizzata l'adozione dei cani del territorio che sono rinchiusi nei canili, in attesa di adozione.

A raccontarci della situazione locale è Giuseppe Tripoli, delegato dal primo cittadino Filippo Maria Tripoli alla gestione del fenomeno del randagismo.

Assessore, quanto è importante il tema del randagismo per un Comune siciliano come  quello di Bagheria?

Il tema del randagismo per Bagheria è centrale, e credo lo sia per tutti gli altri Comuni della Sicilia, in cui purtroppo i numeri legati a questo fenomeno danno dimostrazione del fatto che c’è ancora tanto su cui lavorare. Abbiamo ritenuto opportuno ad esempio dedicare una giornata alla benedizione degli animali che sono ormai parte integrante delle famiglie italiane. Lo abbiamo fatto perché rispettiamo gli animali e perché riteniamo giusto sensibilizzare la comunità con un lavoro costante e continuo. Il prossimo anno la benedizione avverrà direttamente nel giorno di Sant’ Antonio Abate che è il protettore degli animali e stiamo già lavorando affinché l’evento riesca a coinvolgere ancora più persone, avvalendoci della preziosa collaborazione delle associazioni animaliste presenti sul territorio.

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Come assessore con delega al randagismo e al benessere animale ci spiega cosa è stato fatto ad oggi in concreto per gli animali del territorio?

Io sono subentrato due anni fa e ho iniziato immediatamente a lavorare sui problemi che riguardano i temi del randagismo con il sindaco Filippo Maria Tripoli. In questi anni abbiamo operato con interventi diretti e mirati al controllo degli animali domestici dei cittadini bagheresi: si deve avere un’esatta conoscenza di quanti cani risiedono a Bagheria, di chi siano e di quali siano le loro condizioni di vita, in modo tale da intervenire laddove ci siano delle irregolarità. E’ per questo che abbiamo organizzato due giornate di microchippatura gratuita, insieme all’ ASP e ai volontari: in totale sono stati microchippati e di conseguenza iscritti regolarmente all’anagrafe canina circa 180 cani, di cui un buon numero erano cani che da sempre vivevano con i loro compagni umani che però non avevano mai messo in regola la loro situazione.

Abbiamo inoltre effettuato due grandi raccolte di alimenti, farmaci e strumenti necessari che abbiamo donato alle associazioni animaliste che operano sul territorio e che spesso si trovano a dover fronteggiare situazioni di emergenza. Inoltre, abbiamo realizzato per la prima volta a Bagheria un ufficio di anagrafe canina, in collaborazione con Asp, la cui apertura è stata però purtroppo rimandata a gennaio 2023 per delle incomprensioni che sono nate a seguito delle lamentele di alcuni residenti che si sono preoccupati del fatto che la presenza dei cani nell’ufficio avrebbe potuto creare scompiglio e disordine. L’ufficio è nato ed opererà in un locale che è stato confiscato e che perciò ha una destinazione di pubblica utilità.

Cosa avete invece intenzione di fare prossimamente? 

La nostra priorità è sicuramente quella di realizzare un canile comunale perché ad oggi a Bagheria, un Comune di circa 60.000 abitanti e in cui vivono diversi cani randagi e vaganti, non esistono strutture del genere. All’interno di questo futuro canile noi vogliamo che siano presenti più volontari delle associazioni animaliste, perché bisogna essere sinceri e ammettere che in Sicilia i Comuni da soli non riescono a gestire le emergenze legate alla tutela animale, soprattutto quando questa riguarda i cani liberi. Il personale da inserire all’interno del canile deve essere preparato e deve conoscere perfettamente il funzionamento della macchina. All’interno del canile comunale dovrà esserci sicuramente una stanza destinata alle operazioni di sterilizzazione, un ufficio dedicato alle operazioni di microchippatura e iscrizione all’anagrafe canina ed ovviamente i vari box della struttura che ospiteranno i cani. Questa è la nostra priorità.

Attualmente un cane di Bagheria segnalato alle autorità dove viene trasferito?

Per il momento noi abbiamo una convenzione con il canile privato Dog’s garden di Sambuca, il quale ha un personale davvero preparato e attento al benessere dei cani ospiti della struttura. La convenzione comprende l’accalappiamento dei cani in territorio, il ricovero e la visita da parte del veterinario, il servizio di microchippatura e sterilizzazione in attesa di adozione.

Quanti fondi del Comune di Bagheria sono destinati al finanziamento di tutte queste operazioni?

Il Comune di Bagheria spende mensilmente, per queste operazioni, circa 6.500 euro al mese. Spesso ci vengono segnalati cani in fin di vita o in pessime condizioni: in questi casi non si può aspettare tutto il procedimento di attivazione dei servizi, ma bisogna intervenire nell’immediato e questi sono finanziamenti ulteriori che rientrano nelle spese straordinarie. Straordinario, però, per noi e in genere per tanti altri Comuni siciliani, significa "ordinario" quindi sono situazioni che si verificano assiduamente.

Soccorrere un animale ferito e dargli tutte le cure necessarie dovrebbe essere la normalità, però, non crede?

Certamente, ma i Comuni siciliani, e vale anche per quello di Bagheria, non hanno le risorse necessarie per poter intervenire. La Regione e lo Stato devono capire che il tema del randagismo in Sicilia è un tema di grande importanza e devono trasferire annualmente le somme adeguate. I Comuni da soli non riescono a far fronte alle costanti situazioni di emergenza.

Molte associazioni animaliste intervistate da Kodami hanno lamentato un’assenza totale delle istituzioni. Voi, come amministrazione comunale riscontrate l’assenza delle istituzioni statali?

Non chiamiamola assenza. Diciamo che servirebbe, da parte del governo regionale e statale, una maggiore attenzione. Non si può scaricare sempre tutta la responsabilità sui Comuni. I nostri fondi sono limitati.

Cosa ne pensa della legge regionale siciliana 15/2000 sull’istituzione dell’anagrafe canina e norme per la tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo?

La legge prevede il fenomeno, descrive come arginarlo ma non dà ai Comuni gli strumenti per poter operare. Serve una legge che oltre a dire ai Comuni “fate” dia le risorse finanziarie per agire. Inoltre, non c’è alcuna previsione per le situazioni di emergenza: se un animale ha immediato bisogno di cure perché magari è stato investito o comunque necessita di un aiuto immediato, noi come Comuni non abbiamo alcuna possibilità di intervenire. Servirebbe l’attivazione di convenzioni con le cliniche veterinarie locali.

All’interno della legge è dedicato un comma alla reimmissione in territorio dei cani che precedentemente sono stati ricoverati presso le strutture. Cosa ne pensa?

Bagheria si avvale molto di questa previsione, perché se non si riesce a trovare adozione in un determinato lasso di tempo è giusto che il cane che è stato prelevato da una determinata zona e che lì viveva in libertà, dopo le operazioni di sterilizzazione o castrazione, sia reimmesso in loco. Per noi però sono cani di quartiere. Non li rilasciamo e basta, ma li seguiamo avvalendoci della collaborazione dei residenti della determinata zona, che si prendono cura dell’individuo rispettando la sua natura e le sue caratteristiche.

Riuscite a fare adottare i cani prelevati dal territorio di Bagheria? Funziona l’adozione?

Solo questa settimana sono arrivate al comando dei vigili urbani ben 3 richieste di adozioni. Le adozioni funzionano e di questo vanno ringraziate le associazioni animaliste che si adoperano affinchè i cani possano essere adottati consapevolmente dagli interessati. In primis loro e poi noi ci assicuriamo che la procedura di adozione prosegua nel rispetto dell’identità di ogni cane, valutando un attento iter di preaffido e, se serve, iniziando un inserimento nel nucleo familiare in modo graduale.

Inoltre, vogliamo spingere l’acceleratore proprio su questo tema perché le adozioni sono importantissime dato che un cane che va via dal canile lascia il posto ad un altro simile che ha possibilità di essere ricoverato nella struttura, visitato, vaccinato e sterilizzato. Nei prossimi giorni ci recheremo in canile con le associazioni animaliste e con l’ufficio stampa del Comune di Bagheria poiché abbiamo intenzione di aprire una sezione sul sito ufficiale del Comune che verrà dedicata ai cani del territorio e alle loro adozioni: scatteremo delle foto, inseriremo le descrizioni sulle schede sanitarie e comportamentali di ciascun individuo e li pubblicizzeremo.

Dunque non vi fermate solo a ciò che la legge vi impone, ma vi adoperate mettendo a disposizione anche gli strumenti del Comune? 

Sì. Ad esempio domenica 23 ottobre presso il piccolo Parco Urbano di Bagheria si svolgerà un concorso di bellezza nazionale di cani di razza Pastore Tedesco. La manifestazione prende il nome di “Primo trofeo Angelo Calì” in ricordo del medico ed ex consigliere comunale che durante la sua vita si è speso molto per i randagi del territorio. Questo evento coinvolgerà centinaia di persone provenienti da tutta Italia e sarà l’occasione per pubblicizzare i cani che sono rinchiusi in canile con la speranza che qualcuno possa interessarsi alla loro situazione. In questo parco in cui avverrà il raduno, verranno allestiti degli stand per una raccolta fondi che verrà egualmente distribuita tra i volontari delle associazioni animaliste.

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Lei non ha perso l’occasione in nessuna delle domande che le ho posto di ringraziare le associazioni animaliste del territorio. Quanto è importante la loro collaborazione per voi?

Ai volontari deve essere riconosciuto grande merito per tutto ciò che fanno ogni giorno. Bagheria è un Comune che cerca costantemente la collaborazione con essi, a volte avvengono anche degli scontri e delle incomprensioni perché ognuno vede le cose dal suo punto di vista, ma alla fine riusciamo a trovare un punto di accordo per il bene degli animali. Di recente io e il sindaco Filippo Maria Tripoli abbiamo consegnato una pergamena di riconoscimento per le attività svolte alla più piccola volontaria di Bagheria: si chiama Miryam Imbergamo, (nella foto in apertura di questo articolo ndr), una bambina amante degli animali e che alla tenera età di 8 anni è già un importante punto di riferimento per noi e per tutti coloro che amano e accudiscono gli amici a 4 zampe del territorio. Miryam deve essere un esempio non solo per gli adulti, ma anche per i bambini di Bagheria affinchè crescano imparando a convivere con il mondo animale e rispettandolo.

Cosa serve ad un Comune siciliano come Bagheria per poter essere ancora più efficiente per il benessere e la tutela degli animali del territorio?

Io auspico in una collaborazione con gli altri assessori o consiglieri comunali di altre località siciliane affinché la nostra voce e la nostra richiesta di aiuto divenga un grido unico e forte.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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