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La dinamica precisa è ancora sconosciuta, le uniche cose di cui si è a conoscenza è che a Milano, nella notte tra martedì e mercoledì in piazza XXIV Maggio nella zona della Darsena, due uomini di 26 e 34 anni sono stati morsi da un cane Amstaff che era a passeggio con il suo umano.
Intervenuti gli operatori del 118 e gli agenti della Polizia locale, sono stati portati al Pronto soccorso del Policlinico in codice verde perché le ferite riportate non erano gravi. Ora bisognerà ricostruire cosa è successo esattamente e capire che cosa abbia scatenato il comportamento del cane.
La persona di riferimento dell'Amstaff è stata segnalata all'Asl per eventuali provvedimenti: a cosa andrà incontro si potrà sapere solo una volta accertata la dinamica e dopo aver controllato che abbia rispettato le norme inserite nell’“Ordinanza contingibile e urgente per la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani” ovvero lo strumento normativo che ha come obiettivo la prevenzione del rischio di aggressioni da parte dei cani, imponendo divieti e obblighi.
Un fatto, però, è importante continuare a sottolinearlo affinché si possa giudicare obiettivamente i diversi casi e affinché non vengano prese decisioni affrettate sull’animale sulla scia di una, anche comprensibile, paura che questi eventi possono provocare. Definire come “aggressivo” un cane che ha avuto "un comportamento aggressivo" non è la strada giusta per prevenire incidenti di tal genere. Quando si parla di aggressività, infatti, è davvero importante farlo con attenzione, perché un uso scorretto può portare a incomprensioni e anche a conseguenze pesanti per il soggetto che poi viene etichettato per sempre con una connotazione negativa.
Se si vuole davvero capire meglio perché avvengono tali incidenti bisogna guardare più che altro a che cosa può creare la potenziale pericolosità nell’ambiente di vita con un cane (non la pericolosità del cane) e quindi modificare ciò che non va.Tra le più importanti da non sottovalutare ci sono le caratteristiche del rapporto tra il pet mate e il cane, la tipologia e la qualità della relazione, la capacità di saper interpretare i segnali del cane, la presenza o meno di punizioni o metodi coercitivi come metodi di educazione.
Altrettanto importante è chi vive insieme al cane, bambini o anziani, se l'animale si trova a dover affrontare cambiamenti improvvisi di routine o in un ambiente stressante molto spesso non percepito come tale dalla famiglia umana. Questi sono tutti potenziali fattori di rischio esistenti da tenere molto ben presenti per evitare danni a persone e ripercussioni sugli animali stessi, come ad esempio l’allontanamento obbligato dalla casa, o spesso l’abbandono per l’incapacità di gestirli.