La Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati ha approvato, in seconda e ultima votazione, il disegno di legge che introduce la tutela dell'ambiente e degli animali in Costituzione.
La riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione, già approvato da Camera e Senato in prima lettura, è ora in seconda deliberazione a Montecitorio. È qui che avverrà il nuovo esame del testo previsto per febbraio.
La modifica della Costituzione sta quindi per arrivare alle battute finali dopo questo secondo passaggio alla Camera. Se la legge dovesse essere definitivamente approvata, e potrebbe avvenire già prima dell'estate del 2022, la tutela degli animali e dell'ambiente saranno nella Carta costituzionale.
«La tutela e la salvaguardia del nostro ecosistema e degli animali, devono diventare parte integrante della nostra cultura. Sancire tutto questo all'interno della nostra Costituzione è un passo importante, una presa di coscienza reale per garantire un futuro migliore alle prossime generazioni», ha dichiarato Valentina Corneli, deputata del Movimento 5 stelle e relatrice del provvedimento durante la discussione alla Camera.
Il dettato costituzionale è la legge fondamentale dello Stato: nessuna norma che va in contrasto con i suoi principi può essere approvata. La riforma andrà quindi a incidere sulla direzione di tutta la futura attività legislativa del Parlamento.
Articolo 9
Per come è formulato attualmente, l'articolo 9 della Costituzione sancisce che «la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione».
Nella nuova dicitura si aggiungerebbe al testo già esistente che «la Repubblica tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali». Si inserisce così un nuovo comma dedicato in maniera specifica ai profili ambientali e alla tutela di tutti gli animali.
L'iniziativa, frutto di una mediazione molto complessa tra i partiti, poteva essere più coraggiosa e incisiva per ciò che concerne il benessere animale. Dal testo della riforma, infatti, è stato espunto un passaggio fondamentale relativo al riconoscimento degli animali come esseri senzienti, una richiesta portata avanti con forza dal senatore del Movimento 5 stelle Gianluca Perilli che però è stata affossata da migliaia di emendamenti contrari da parte della Lega principalmente.
La novità più forte che i deputati e i senatori sono riusciti a introdurre sta «nell'interesse delle future generazioni», un concetto mai espresso tanto chiaramente nel testo costituzionale, che coglie il senso della riflessione sulla preservazione della biodiversità portata in piazza dai giovani di Fridays for Future, e giunta fino ai tavoli internazionale con il G20 di Roma e la Cop26 di Glasgow.
La finalità della modifica è quella di portare sotto l'egida dello stato la tutela degli ecosistemi allo scopo di rafforzare il principio della tutela ambientale già prevista dall'articolo 117 della Costituzione.
Infatti, la tutela dell'ambiente rientra già tra le competenze esclusive dello Stato, mentre la valorizzazione è affidata alle singole regioni. Con la modifica in discussione a cambiare sarà il valore di specifica materia. «In tale prospettiva – si legge negli atti della discussione parlamentare – l'ambiente si configura non come mero bene o competenza bensì come valore primario e sistemico».
Articolo 41
Il cambio di paradigma è stato sottolineato oggi dalla Sottosegretaria di Stato alla Transizione ecologica, Ilaria Fontana, durante l'evento promosso dall'associazione Aidambiente: «Vuol dire riconoscere la dignità più alta alla tutela dell'ambiente inserendola tra i principi generali della Costituzione, impattando trasversalmente in tutti i fattori economici e sociali. Lo Stato, anche grazie a questa riforma, si dà l'obiettivo di programmare e realizzare una stagione di sviluppo, etico, di benessere sociale ed economico. È questa la transizione ecologica che vogliamo».
Modificando l'articolo 41 della Costituzione si andrà ad affrontare la questione ambientale da una prospettiva economica. Nella sua attuale formulazione l'articolo 41 sancisce che «l'iniziativa economica privata è libera». Qui la modifica parlamentare, molto sottilmente, aggiunge due nuovi limiti inediti all'esercizio dell'attività economica privata, stabilendo che questa «Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana».
Analogamente, anche il terzo comma dell'articolo 41 subisce un'aggiunta: «La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali».
Con questo riferimento si va a parificare la già prevista tutela della salute a quella dell'ambiente. La sempre più stretta relazione tra ambiente e salute aveva già reso impossibile, nella pratica, la scissione di questi due ambiti interdipendenti.
L'inarrestabile espansione dell'uomo negli habitat animali, il sempre più concreto rischio di nuove zoonosi impone alla politica una riflessione profonda sull'approccio One health come l'unico praticabile per preservare la salubrità dell'ecosistema, e quindi dei suoi abitanti.