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22 Dicembre 2020
9:00

Allevamento: gli italiani non vogliono le gabbie

Un nuovo sondaggio svolto tra settembre e ottobre 2020 rivela l'opinione degli italiani riguardo gli allevamenti degli animali a scopo alimentare. I risultati suggeriscono che un cambiamento è necessario per un allevamento più etico e che l'UE dovrà ascoltare l'opinione pubblica. La domanda è : "Quando succederà?"

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Senza dubbio tutti conosciamo gli allevamenti a scopo alimentare, dove spesso gli animali vengono rinchiusi in gabbie in pessime condizioni sanitarie e poco rispettose delle esigenze delle varie specie presenti. Ma cosa ne pensano gli italiani a riguardo? Un sondaggio diffuso da End the Cage Age ci spiega come è cambiato nel novo Millennio, finalmente, l'approccio al benessere animale.

Il sondaggio

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L'indagine è stata svolta tra settembre e ottobre del 2020 da YouGov ed è stata commissionata da alcune organizzazioni: Compassion in World Farming, Animal Equality, Vier Pfoten International, Humane Society International – Europe, WeMove Europe e World Animal Protection Netherlands. Il sondaggio ha fatto emergere delle opinioni davvero interessanti: l'84% degli italiani pensa che l'allevamento come viene fatto oggi, con l'utilizzo delle gabbie, è davvero crudele verso gli animali. Ma non è l'unico dato emerso: il 56% ritiene che l'Unione Europea non stia facendo abbastanza per garantire il benessere degli animali negli allevamenti e, cosa ancora più interessante, ben l'83% ritiene che bisognerebbe cambiare totalmente il sistema di allevamento, concordando sul fatto che l'Unione Europea dovrebbe ricollocare i fondi destinati all'agricoltura per un allevamento più etico e senza gabbie.

La questione è aperta: ci sarà un cambiamento?

Questi risultati non lasciano molti dubbi: gli italiani sembrano essere molto sensibili nei confronti degli animali e del modo in cui vengono trattati ed allevati. Un diverso e migliore metodo di allevamento è importante per il loro benessere ma anche per il nostro: la sicurezza sanitaria degli animali infatti si ripercuote anche su di noi quando li mangiamo. Bisogna considerare inoltre che il numero di animali presenti negli allevamenti, chiusi nelle gabbie e con limitata possibilità di movimento, è molto elevato:  più di 300 milioni di soggetti.

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