Chiusura dei varchi di accesso con reti elettrosaldate, cassonetti dell’immondizia “blindati”, sanzioni più severe per chi abbandono i rifiuti in strada e vaccino immuno-contraccettivo: sono queste, in estrema sintesi, le proposte che Animalisti Genovesi e Gaia Animali e Ambiente hanno portato al tavolo del sindaco di Genova, Marco Bucci, e della giunta per gestire la presenza sempre più massiccia dei cinghiali in città.
Il capoluogo ligure ormai da anni fa i conti con gli ungulati che, dalle vicine vallate, si spingono sino ai quartieri collinari (ma anche in centro e sulle spiagge) in cerca di cibo. Negli ultimi tempi, però, il loro numero sembra essere aumentato, e si sono verificati anche episodi preoccupanti: lo scorso 5 giugno una donna di 58 anni è stata morsa a una gamba in zona Foce, quartiere centrale della città, e nella notte tra sabato e domenica altri due incontri ravvicinati ad Albaro. Il primo in via Parini, dove una mamma con alcuni cuccioli al seguito ha incrociato una donna che stava portando a passeggio il cane e l’ha inseguita, spingendola a rifugiarsi in un portone; il secondo in via Albaro, dove un’altra donna è stata caricata e colpita a una gamba da un esemplare, fortunatamente senza gravi conseguenze. Altre due donne sono state ferite nei quartieri di San Martino e di Borgoratti, mentre si moltiplicano gli avvistamenti, soprattutto in orario notturno, sulle strade, con rischi per automobilisti e motociclisti, oltre che per gli stessi animali.
Proprio alla luce di questi episodi, il tema è approdato anche in consiglio comunale, dove sono state presentate tre interrogazioni finalizzate proprio a capire come il Comune voglia gestire la situazione. Stando ai dati snocciolati dall'assessore alla Sicurezza e Polizia Locale, Sergio Gambino, nel 2022 agli uffici comunali sono arrivate 1.632 segnalazioni per avvistamenti di cinghiali in area urbana, nei primi 5 mesi del 2023 circa 600. E se questi numeri sono in linea con gli anni passati, sono invece aumentate le catture: nei primi mesi del 2023 sono stati già più di 100 gli esemplari catturati dalle guardie regionali, lo stesso numero di tutto il 2022.
Cinghiali a Genova, il sindaco Bucci: «Vanno portati fuori dalla città»
Le proposte delle associazioni
L’amministrazione comunale ha confermato l’intenzione di lavorare con la Regione Liguria per mettere a punto un piano di gestione dei cinghiali in ambito urbano, ed è qui che si inseriscono le proposte avanzate da Animalisti Genovesi e Gaia Animali e Ambiente, che hanno ricordato come «la presenza degli ungulati in città è una realtà da più di un decennio, eppure le politiche di contenimento attraverso gli abbattimenti, dopo cattura e trasporto fuori dal contesto urbano, seppure intensi nonostante alcune erronee notizie circolate, non hanno portato alla risoluzione del problema e sono rischiose dal punto di vista del contenimento della peste suina africana». Le associazioni hanno quindi inviato al Comune un documento con alcune proposte messe a punto con due esperti, il professor Francesco De Giorgio o il professor Andrea Mazzatenta, anche per prevenire abbattimenti indiscriminati.
La prima è quella di investire in una mappatura dei varchi da dove i cinghiali arrivano sulle strade urbane e di chiuderli con recinzioni, proprio come fatto a Roma: «Sono noti alcuni punti del torrente Geirato, del torrente Sturla, i confini del Righi e di altre zone collinari con la città – ricordano le associazioni – Sarebbe poi utile valutare l’installazione, in alcuni punti di passaggio particolari, di nuovi sistemi di dissuasione chiamati ‘cattle guard‘, utilizzati all’estero da tempo e recentemente adottati alle Cinque Terre, e poi proteggere i cassonetti dei rifiuti installando al più presto contenitori antiribaltamento o mettendo in sicurezza quelli esistenti».
A questi interventi “meccanici”, per le associazioni, va aggiunta un’opera di sensibilizzazione verso la cittadinanza per metterla a conoscenza dei rischi rappresentanti dal dare cibo agli animali selvatici e dall’abbandonare i rifiuti, soprattutto organici, in strada o fuori dai cassonetti: «È necessario incrementare vigilanza e sanzioni a chi getta cibo o semplicemente rifiuti fuori dai cassonetti o nei torrenti, e soprattutto in questo periodo estivo monitorare che sulle spiagge non venga assolutamente abbandonato cibo – scrivono nella lettera inviata anche ad Amiu, la partecipata del Comune che si occupa della gestione dei rifiuti – Ugualmente necessario è accettare l’idea di coesistenza con questi animali, e anche con altri selvatici, sviluppando diffuse campagne di corretta informazione etologica verso i cittadini, anche con incontri pubblici, in modo che sappiano come comportarsi nel caso ne incontrino, con il fondamentale contributo di etologi e zoologi, con il supporto di associazioni animaliste, di volontarie e volontari che abbiano esperienza sulla convivenza con gli animali selvatici. Come già sono in corso in Val Bisagno, per iniziativa di privati di cittadini volontari, a cura dell’etologo Francesco De Giorgio».
All’ultimo punto le associazioni chiedono al Comune di prendere contatto con la Regione Liguria e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale perché chiedano lo stanziamento di «adeguati fondi al Ministero della Salute per la sperimentazione sul campo, anche in Liguria, del vaccino immuno-contraccettivo GonaCon, così come già richiesto con approfondita proposta dall’associazione Gaia Animali e Ambiente in una recente audizione in Commissione regionale».