video suggerito
video suggerito
13 Aprile 2021
11:49

Abbandonati 10 cuccioli a Pitigliano, il Comune su Facebook: «Atto grave, andremo fino in fondo»

A Pitigliano, in provincia di Grosseto, è stata abbandonata una cucciolata di cani in uno scatolone. Il Comune in questione però, è particolarmente sensibile alla tematica dei cani senza famiglia e già da tempo ha ideato l'iniziativa "fatti adottare!": le famiglie che adotteranno un cane presso il canile convenzionato riceveranno un supporto economico per i primi 3 anni.

621 condivisioni
Immagine

Nei pressi del Santuario della Madonna delle Grazie di Pitigliano in provincia di Grosseto, il 6 aprile scorso sono stati ritrovati 10 cuccioli abbandonati in una scatolone. A diffondere la notizia è stato lo stesso Comune, tramite un post sulla pagina Facebook dove, a fianco della foto della cucciolata, l'assessore comunale all’Ambiente, ai giovani e ai Servizi Sociali Serena Falsetti commenta: «L’abbandono degli animali è un reato perseguibile penalmente con la multa e l’arresto (…). Il Comune si prende in carico questi cani sostenendo dei costi anche importanti, chiediamo quindi ai cittadini la massima collaborazione e lanciamo un appello ad eventuali testimoni di contattare la Municipale per aiutarci a risalire all’autore di questo increscioso gesto».

Il comune toscano ha deciso quindi di affrontare pubblicamente la situazione e di denunciare il terribile atto utilizzando Facebook in modo da ottenere maggiore visibilità, nella speranza di poter individuare il colpevole e sensibilizzare la popolazione sul tema dell'abbandono: «Se necessario controlleremo anche i filmati delle telecamere presenti sul territorio comunale», ha precisato l'assessore al termine del post, sottolineando così la determinazione con cui il comune di Pitigliano vuole affrontare la questione.

Si tratta di una decisione importante da prendere su un territorio che non è nuovo a questi eventi:«É la quarta volta che ritroviamo una cucciolata di cani bianchi e neri, depositati sempre nello stesso posto da ignoti – spiega Serena Falsetti a Kodami – Chiunque sia la persona che compie questo gesto pensa sicuramente di pulirsi la coscienza perché sa che, grazie all'impegno della comunità verranno adottati velocemente, ma forse non sa che sta compiendo un reato e che stiamo indagando per rintracciare il colpevole. I post su Facebook che parlano di abbandoni e adozioni ricevono molta visibilità, speriamo di avere scelto il canale giusto per mettere fine a questa storia».

"Fatti adottare", l'iniziativa vincente di Pitigliano

Pitigliano è un borgo magico tra la Maremma e il lago di Bolsena, incastonato tra Toscana e Lazio. In questo paesino di meno di 4000 abitanti le questioni legate ai cani senza famiglia sono gestite in maniera consapevole da anni grazie ad un'iniziativa chiamata "Fatti adottare!": «Subito dopo l'insediamento, nel 2017, abbiamo deciso di incentivare l'adozione dei cani che da più tempo vivono all'interno della struttura tramite l'erogazione di un contributo – continua Serena Falsetti, che fin dall'inizio si occupa dell'iniziativa – Diamo 400 euro per i cani che vivono presso la struttura da almeno 3 anni. 300 euro per coloro che adottano un cane di almeno un anno di età che è in custodia nel canile da almeno 180 giorni e un contributo di 200 euro per coloro che adottano un cucciolo di età inferiore ad un anno. Il tutto viene riconosciuto per 3 anni. Nonostante i contributi, le spese comunali sono inferiori a quelle del mantenimento presso la struttura».

Come nasce "Fatti adottare!"

L'assessore comunale racconta: «L'idea è nata dal fatto che per un comune piccolo come il nostro le spese di mantenimento di un cane all'interno del canile sono significative: si aggirano intorno ai 2000€ all'anno. Per questo motivo la cifra annuale che offriamo alle famiglie risulta essere un aiuto per i cani e un risparmio per il Comune». Prima di realizzare l'iniziativa sono stati valutati però anche gli ipotetici rischi di sfruttamento della buona fede delle istituzioni: «Gli adottanti hanno l'obbligo di consegnare ogni anno un documento firmato dal veterinario che dimostri che il cane è ancora in vita ed è in stato si salute, questo per evitare che vengano adottati e poi venduti, oppure che il contributo venga elargito anche se il cane non viene mantenuto in salute. La cifra pattuita inoltre, sebbene rappresenti un aiuto significativo, è stata mantenuta bassa per non incentivare ad adottare solamente per una questione di denaro».

Immagine

Come adottare un cane tramite il comune di Pitigliano

«Per adottare un cane presso la nostra struttura – spiega l'assessore comunale – non è necessario essere residenti all'interno del nostro comune. Basta prendere contatti con il canile Dog Farm di Ribolla, il quale chiederà agli adottanti di visitare preventivamente la struttura per conoscere i cani e decidere insieme ai volontari quale possa essere il cane adatto al contesto di vita che ci si immagina. Non è come fare la spesa al supermercato».

Il comune si occupa quindi di sensibilizzare ad un'adozione consapevole, anche grazie ad una lista pubblicata sul sito del comune, dei cani adottabili presso la struttura: «Fino ad ora la nostra proposta è stata vincente. Non possiamo dire che il canile si sia svuotato, perché purtroppo sono entrati anche molti cani nuovi, però ci sono state famiglie che, grazie a questa iniziativa hanno deciso di adottare da noi senza chiedere il contributo, dimostrando così la grande sensibilità della comunità al tema dell'abbandono dei cani». Il comune è quindi soddisfatto del risultato ottenuto tramite la campagna: «Molti proprietari mi mandano le foto dei cani che crescono insieme alle famiglie, corrono, si divertono e io sono sinceramente felice di seguire le evoluzioni delle loro vite».

Avatar utente
Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views