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22 Luglio 2023
9:00

6 falsi miti sull’alimentazione del gatto

L’alimentazione del gatto è ricca di falsi miti, primi fra tutti la necessità di mangiare solo alimento commerciale e le proteine che danneggerebbero i reni. Sfatiamoli una volta per tutte.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Sull'alimentazione del gatto ci sono molti falsi miti, alcuni davvero difficili da sfatare. Chiamo falso mito una convinzione assoluta riguardo l’alimentazione, così radicata nella mente delle persone che spesso, quando cerco di spiegare che è falsa, la reazione che ottengo è di rabbia o persino attacco.

Ovviamente quasi sempre alla base di questi falsi miti vi sono alcune parti di verità. Il problema è che attorno ad un nucleo più o meno sensato, si costruiscono delle impalcature improbabili, che portano poi a fuorviare del tutto la situazione.

Se quindi alcuni di questi punti vi potranno sembrare strani o persino improbabili, sappiate che è normale e che sì, è proprio vero, siete incappati anche voi in uno dei falsi miti sull’alimentazione del gatto!

Il gatto deve mangiare alimenti commerciali

Partiamo dal primo dei falsi miti, ovvero che il gatto sia un animale "crocchettivoro" come dico spesso, ovvero che può mangiare solo ed esclusivamente un alimento commerciale. Come abbiamo detto sopra, alla base dei falsi miti vi sono spesso delle verità e in questo caso la parte vera è che un gatto ha bisogno di un cibo pensato per la sua specie. È un carnivoro stretto, poco flessibile riguardo il suo metabolismo, e quindi ha bisogno di un’alimentazione bilanciata per i suoi fabbisogni.

Questo però non vuol dire che debba o possa mangiare per tutta la vita solo alimento commerciale. Il cibo commerciale completo esiste da relativamente poco tempo (una cinquantina d’anni), mentre il gatto è stato domesticato da qualche millennio. Inoltre, diversi studi dimostrano che un gatto domestico reinserito in natura (gatto ferale) è perfettamente in grado di tornare ad un’alimentazione ancestrale a base di piccole prede. Quindi no, non è necessario alimentarli a cibo commerciale, ma sì, dobbiamo dare un’alimentazione adeguata alle sue necessità. Per questo, se volete abbandonare il cibo commerciale, è essenziale che vi rivolgiate ad un medico veterinario esperto in nutrizione, in modo da poter avere un piano dieta adeguata e bilanciato nel tempo.

Bisogna dare sempre gli stessi alimenti al nostro gatto

Anche se in misura minore rispetto al cane, avrete sentito dire spesso che è meglio dare sempre lo stesso alimento, durante tutta la vita del gatto. In realtà questo è falso, per diverse ragioni. Oltre ovviamente a dover adeguare anche un cibo commerciale all’età del gatto (quindi scegliere un alimento per gattini in crescita, gatti adulti o anziani), in generale è importante e consigliabile variare alimentazione.

Per variare alimentazione al vostro gatto potete farlo sia dando diversi alimenti commerciali (secchi o umidi), che, meglio ancora, facendo un’alimentazione fresca e variata. In caso di cibo commerciale, il mio consiglio è di cambiare periodicamente il cibo secco (facendo in questo caso in modo graduale), mentre potreste variare anche da un pasto all’altro il tipo di cibo umido, fornendo quindi un’alimentazione mista.

Le proteine fanno male al rene del gatto

Ecco forse il mito più radicato e difficile da sconfiggere: le proteine che fanno male al rene del gatto. Purtroppo, questo luogo comune viene ancora a volte citato anche da colleghi, ma in realtà non ha alcuna base scientifica. Il vostro gatto, infatti, è un carnivoro stretto, evolutosi proprio per utilizzare al meglio le fonti proteiche presenti nella sua dieta. Possiamo dire quindi con certezza che le proteine non danneggiano il rene del gatto!

Se poi abbiamo un gatto con un rene già compromesso o danneggiato, la questione può farsi (almeno apparentemente) più complicata. In ambito scientifico veterinario, infatti, sono al momento presenti due grandi tendenze: chi è convinto che in caso di patologia renale avanzata sia bene ridurre in modo drastico la quantità di proteine nella dieta e chi invece, al contrario, pensa che, anche in caso di patologia renale avanzata, sia bene proseguire dando sufficienti quantità di proteine al gatto. Anche se il dibattito per gli stadi avanzati della patologia è ancora aperto, vi sottolineo come in caso di patologia renale in fase iniziale siamo tutti concordi sul fatto che non debbano essere ristrette le proteine nella dieta del gatto. Il consiglio in questo caso è di discuterne con un medico veterinario esperto in nutrizione, dato che appunto è un falso mito radicato persino in una fetta di medici veterinari “di base”, diciamo.

Per il gatto è salutare un’alimentazione a base di solo carne

Al contrario del falso mito precedente, ci sta chi è convinto che un gatto, essendo carnivoro, possa cibarsi di sola carne. In realtà, la questione è abbastanza più complessa. Infatti, anche se è vero che il gatto è un carnivoro stretto (ecco il nucleo di verità), purtroppo non è vero che basta solo la carne per soddisfare tutti i suoi fabbisogni.

La carne, infatti, ovvero il muscolo degli animali, è povera di alcuni nutrienti essenziali come le vitamine liposolubili, il ferro (in molti casi) e il calcio. Inoltre, se cotta, potrebbe mancare anche la taurina, aminoacido essenziale, che viene inattivato appunto dalla cottura. Inoltre, se la carne è molto magra e magari di soli ruminanti (es. vitella), mancheranno anche acidi grassi essenziali, come l’acido linoleico. Neanche a parlare delle fibre che, seppur in piccolissime quantità, devono sempre essere presenti nella dieta del gatto.

Quindi sì, la dieta fresca del vostro gatto sarà composta principalmente da carne, ma non solo di carne! Potranno essere presenti, a seconda anche dei suoi gusti, alimenti o integratori in grado di bilanciare la dieta.

Il gatto può mangiare alimento vegetariano o vegano

Molte persone, mosse da motivi etici che considero personalmente assolutamente validi, vorrebbero poter applicare delle scelte alimentari come l’essere vegetariani o vegani anche ai propri gatti. Su questo punto purtroppo la risposta è decisamente no, meglio evitare in modo assoluto.

Il gatto infatti come abbiamo ripetuto tante volte è un carnivoro stretto, ovvero ha altissime necessità di alcuni nutrienti presenti negli alimenti di origine animale. Mentre un’alimentazione vegetariana o vegana fresca (intendo cucinata) sarebbe, nella maggior parte dei casi, totalmente rifiutata da un gatto, è possibile che riescano ad essere convinti da alimenti commerciali formulati in questo modo.

In questo caso abbiamo due maggiori problemi: prima di tutto alcuni studi dimostrano come la maggior parte degli alimenti in commercio, soprattutto vegani, sia non bilanciato per i nostri gatti, mettendoli a rischio di carenze nutrizionali nel breve-medio termine. Quando poi anche riuscissimo a trovare un cibo commerciale vegetariano o vegano adatto per gatti, dobbiamo considerare che non esistono studi che valutano l’impatto di una dieta di questo tipo nel lungo periodo su una specie che dovrebbe mangiare totalmente altro. Utilizzo spesso questo paragone: abbiamo voluto dare proteine animali, tramite farine, ad animali vegetariani come vacche e pecore, e dopo diversi anni abbiamo avuto la BSE (sindrome della mucca pazza). Come possiamo essere sicuri degli effetti a lungo termine, quando ci arroghiamo il diritto di cambiare quello che è una specie-specificità importante? Ritengo sia più rispettoso alimentare un gatto come tale ed, eventualmente, dopo la sua dipartita, scegliere come Pet un animale erbivoro, affettuosissimo e dolce, come ad esempio il coniglio.

Il gatto non dovrebbe mangiare bovino o altri grandi animali

Ecco un altro falso mito particolarmente diffuso fra chi segue per il proprio gatto un’alimentazione fresca. Viene affermato infatti che, dato che il gatto non si ciberebbe in natura di animali di grande mole come un bovino o un maiale, è sconsigliato darne la carne, in quanto non adatta alle sue necessità nutrizionali.

In realtà anche in questo caso siamo di fronte ad un falso mito. Infatti, è vero che i gatti in natura si cibano solamente di piccole, piccolissime prede, come topolini, insetti, lucertole o al limite piccoli uccelli. In questo senso, è altamente improbabile che un gatto ferale si metta a cacciare un tacchino, un pollo o una gallina, banalmente per la mole che possono raggiungere. Quindi? Che facciamo? Vogliamo dare solo topolini, insetti etc al nostro gatto? Mi sembra quanto meno complesso.

Inoltre, dal punto di vista nutrizionale, è banalmente falso quanto affermato.  È perfettamente possibile, infatti, bilanciare correttamente una dieta a partire da alimenti come pollo, tacchino, bovino e maiale, anche se queste non sono specie naturalmente predate dal gatto in natura. Ovviamente una dieta fresca ben fatta, come abbiamo visto sopra, non avrà come unico ingrediente la carne, ma certamente possiamo utilizzarli come base, essendo ricchi di nutrienti utili al nostro gatto.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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