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7 Febbraio 2023
16:53

“17 motivi per non avere un cane”, il manuale che racconta gioie e dolori della convivenza con i cani

L'addestratore cinofilo Davide Roccetti è l'autore di "17 motivi per non avere un cane - manualetto seriamente comico per chi vuole avere un cane o sfortunatamente già ce l’ha". Un libro che aiuta a capire quanto è importante prepararsi a una convivenza che sarà fatta di felicità e divertimento, ma anche di sacrifici e responsabilità.

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«Avere un cane è un piacere immenso ma come tutte le cose belle nella vita ha un prezzo». Con questa frase Davide Roccetti, addestratore cinofilo, descrive perché ha deciso di scrivere "17 motivi per non avere un cane – manualetto seriamente comico per chi vuole avere un cane o sfortunatamente già ce l’ha". Un piccolo libro in cui, con uno stile leggero e divertente, riflette sull'importanza della preparazione a una convivenza che sarà fatta di felicità e divertimento ma anche di sacrifici e responsabilità. Una riflessione generale, in fondo, sull'importanza di comprendere come l'arrivo di un cane porti a un vero e proprio cambio di vita.

Roccetti è il responsabile del Centro Cinofilo Arnaldo a Sant'Egidio, in Provincia di Macerata, dove nel novembre del 2021 sono stati trasferiti Ares, Aragon, Alex, Apache e Artù, i cinque Cani Lupi Cecoslovacchi tristemente protagonisti della tragica vicenda di Grugliasco, un piccolo Comune alle porte di Torino. Lì, il 18 dicembre del 2020, una donna di 74 anni fu trovata morta nella sua casa insieme ai cani di proprietà della figlia, Simona Spataro.

«Da quando svolgo questo lavoro ho conosciuto quasi 2000 famiglie ed è stato attraverso i loro racconti che ho notato quanto venga presa con leggerezza la decisione di accogliere una cane – sottolinea Roccetti – Ho preso spunto dalle loro esperienze, con la speranza di far sorridere e riflettere chi già vive con un cane e chi vuole affrontare l'adozione».

Il cane mangia, abbaia, perde il pelo e non c'è da stupirsi

Il manualetto di Roccetti parte descrivendo gli aspetti più assurdi per cui molte persone si lamentano dei cani con cui vivono, come ad esempio il fatto che perdono il pelo, fanno la pipì e abbaiano. Inoltre i cani amano annusare o leccare e generalmente non prediligono ottime pietanze prelibate secondo i canoni umani, bensì sostanze e odori che a noi fanno semplicemente rabbrividire, come descrive lo stesso autore.

«A volte una leccata su una mano è divertente e sarete tutti pronti a ridacchiare pensando che voglia dirvi che vi vuole bene, anche se conosco alcuni cani che leccano per assaggiare. C'è però una regola rigidissima che tutti i cani, anche i più anarchici rispettano. Tutti i cani sanno che per nessun motivo, mai e poi mai, si deve leccare qualcuno in faccia senza prima aver mangiato un pipistrello putrefatto o essersi fatto una completa seduta di igiene intima».

Roccetti racconta le attitudini dei cani, con un tono ironico e leggero, soprattutto senza entrare nel dettaglio del suo mestiere perché, come dice lui stesso: «Nel libro non pretendo certo di poter risolvere i problemi dei pet mate o spiegare come bisogna trattare ogni singolo cane. Il mio è piuttosto un elenco in chiave comica dei fattori che, per quanto naturali e in linea con l'etologia della specie, ancora stupiscono molte persone. Per dare consigli pratici bisognerebbe conoscere i singoli cani, le loro personalità e gli equilibri familiari in cui vivono. Solo così si può intervenire adeguatamente».

«La relazione che siamo in grado di instaurare con questi animali nella maggior parte dei casi ci arricchisce, ci diverte e ci permette di condividere con loro momenti straordinari ma non si può negare che, talvolta, ci porti anche ad affrontare situazioni tragiche e drammatiche come quella accaduta a Grugliasco», afferma Roccetti.

In seguito alla morte della donna, la figlia, intestataria degli animali, fu accusata di omicidio colposo perché considerata responsabile delle azioni dei cani, sebbene non fosse presente mentre avveniva la tragedia. Lo scorso 6 maggio, però, è stata assolta perché le perizie svolte sui cinque Cani Lupi Cecoslovacchi avevano rivelato che si trovavano in ottime condizioni di salute e che non avevano mai mostrato segni di squilibrio. La madre di Spataro, inoltre, era stata considerata dagli inquirenti una persona idonea a mantenerne la custodia, in particolar modo perché vivevano insieme da tempo.

A più di due anni di distanza dalla tragedia, però, i cani si trovano ancora all'interno del Centro Cinofilo di Roccetti, il quale descrive così il loro stato di salute: «Stanno piuttosto bene e nel loro comportamento non riscontro nemmeno oggi problematiche legate allo stress, se non quello causato dal fatto di vivere da tempo all'interno di un box».

«Educare i nostri cani è segno di responsabilità nei loro confronti»

All'interno del suo libro l'autore affronta un ulteriore aspetto importante che, a suo parere, può favorire la creazione di una vita serena insieme ai propri cani, ovvero la decisione di rendersi responsabili della loro educazione: «Un cane in equilibrio è un cane che conosce gli ambienti in cui si muove, che sa riconoscere i contesti e si adatta senza eccessiva fatica a ciò che lo circonda, guidato dal suo umano, responsabile e disposto a mettersi in gioco per favorirne uno stato di benessere».

Secondo Roccelli, infatti, affrontare un percorso con un esperto è un importante passo che permette di imparare a conoscere l'individuo che abbiamo accolto in famiglia.

«Comprendere i suoi desideri, i suoi bisogni e la sua personalità è il minimo che dobbiamo fare per dimostrargli rispetto – spiega – L'educazione aiuta il cane a inserirsi in famiglia e nella società, aumentando le possibilità che la relazione che si andrà a creare rappresenti una ricchezza e non un problema. Molte persone, però, si arrendono al primo impicco, senza accettare che si tratti di creature viventi che fanno cose a cui dobbiamo essere preparati e dobbiamo dimostrarci pronti di gestirli».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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