video suggerito
video suggerito
5 Dicembre 2021
14:00

Yuma e Potito, insegnanti a quattro zampe nella scuola di Acquaviva delle Fonti

Le emozioni a scuola possono avere sei zampe: due, quelle umane, e le altre quattro, degli “insegnanti speciali”, i cani. Loro sono Yuma, un Labrador, e Potito, un Pechinese. Hanno preso parte a un progetto promosso dalla Cooperativa sociale Aipet all’Istituto comprensivo Caporizzi-Lucarelli di Acquaviva delle Fonti, in Provincia di Bari.

747 condivisioni
Immagine

Le emozioni a scuola possono avere sei zampe: due, quelle umane, e le altre quattro degli “insegnanti speciali”, i cani. Loro sono Yuma, un Labrador, e Potito, un Pechinese. Hanno preso parte a un progetto promosso dalla Cooperativa sociale Aipet all’Istituto comprensivo Caporizzi-Lucarelli di Acquaviva delle Fonti, in Provincia di Bari.

L’iniziativa, spiega Caterina Pucci, psicologa e referente del progetto, «si è basata sull’importanza del gioco come fonte primaria di apprendimento. I bambini, accompagnati da un amico a quattro zampe, hanno lavorato sulla motricità globale, sviluppando capacità comunicative e creative, imparando a dominare le proprie emozioni e a conoscere la realtà esterna, ma anche a instaurare rapporti significativi con gli altri compagni e ad acquisire nuove competenze ed abilità». Qui sono entrati in gioco Yuma e Potito. I piccoli studenti dell'Istituto hanno imparato a conoscere le parti del corpo dei cani, «rispettando i loro tempi e i loro spazi», e comprendendo, poi, anche la comunicazione «verbale e non verbale degli animali».

«I bambini hanno mostrato fin da subito grande interesse e forte partecipazione alle attività proposte – prosegue la psicologa, esperta in interventi assistiti con gli animali – Alcuni di loro hanno manifestato iniziale paura e timore ma hanno comunque partecipato agli interventi chiedendo, solo in alcuni casi, il supporto delle insegnanti. Ciascun incontro è stato diviso in tre sequenze: una prima parte cognitiva, usufruendo della totale attenzione degli alunni, dove è stato insegnato loro qualcosa sul corpo, sulla comunicazione o sulle emozioni; una seconda parte motoria dove, con l’utilizzo di giochi, si è lavorato molto sul potenziamento della motricità fine e grossolana; un’ultima parte relazionale con esercizi di rilassamento psico-corporeo ed elaborazione dell’incontro».

Diversi gli obiettivi raggiunti da ciascun alunno con risultati che la stessa psicologa definisce «sorprendenti» anche per gli alunni che avevano comportamenti disfunzionali e «che son riusciti, grazie anche alla collaborazione delle insegnanti, a relazionarsi correttamente al cane rispettando i tempi e le regole imposte all’intera classe». E Yuma e Potito? Visto il risultato avuto, secondo Caterina Pucci, «sono stati ottimi docenti».

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views