Sicilia: otto cuccioli lanciati in un pozzo, sette vivi per miracolo. «Così li abbiamo salvati»

Otto cuccioli di cane sono stati abbandonati in un pozzo, lanciati da un'altezza di 7 metri. L'episodio è avvenuto nei pressi di Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento. A denunciare quanto accaduto è stata Chiara Calasanzio, fondatrice dell'Oasi Ohana, un'organizzazione locale che da più di 10 anni si occupa di salvare cuccioli abbandonati: «Sono vivi per miracolo».

26 Febbraio 2021
16:54
980 condivisioni
Immagine

Otto cuccioli di cane sono stati abbandonati in un pozzo, lanciati da un'altezza di 7 metri. L'episodio è avvenuto nei pressi di Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento, dove l'abbandono di animali è purtroppo molto frequente. A denunciare quanto accaduto è stata Chiara Calasanzio, fondatrice dell'Oasi Ohana, un'organizzazione locale che da più di 10 anni si occupa di recuperare animali abbandonati. «Sono vivi per miracolo, probabilmente perché dentro al pozzo c’erano rifiuti – ha spiegato Chiara a Kodami – o erano cresciute delle erbacce, altrimenti non si spiega come siano sopravvissuti: sono stati lanciati da 7 metri di altezza».

Dopo il recupero da parte dei vigili del fuoco, il veterinario che ha visitato i cani ha confermato i sospetti peggiori: sono stati gettati come se fossero degli scarti, da chi voleva lasciarli morire senza alcuna pietà. Se oggi sono ancora vivi è solo un caso, perché una famiglia che passava tra le rovine della vecchia Santa Margherita di Belice ha sentito i guaiti e ha avvertito le forze dell’ordine che hanno soccorso i piccoli, ormai allo stremo delle forze.

Gli agenti ora sono sulle tracce degli artefici di tanta crudeltà, mentre Chiara continua a lottare in un territorio dove gli abbandoni sono tanti: «Non è un caso isolato perché due settimane fa altri cuccioli sono stati lasciati dentro una scatola, di notte. La mattina mi hanno chiamato e sono corsa da loro e uno dei fratelli era già morto, congelato».

Uno dei cuccioli recuperati dal pozzo non è sopravvissuto a causa delle gravi lesioni interne riportate: «Siamo corsi a casa per aumentare la temperatura dei cani perché erano in ipotermia. Purtroppo uno di loro non ce l’ha fatta – ha spiegato ancora Chiara – probabilmente a seguito dell’urto. Ha avuto delle lesioni interne perché è stato in agonia. Abbiamo provato di tutto col veterinario per salvarlo ma non ci siamo riusciti».

Denunciare questi episodi e fare in modo che non si ripetano è una responsabilità che riguarda chiunque abbia una coscienza. Ecco perché Chiara, tra mille difficoltà, non ha smesso di lottare affinché queste barbarie non si ripetano più: «Noi siamo al collasso non ce la facciamo più, gli abbandoni sono continui. In un anno abbiamo accolto circa 100 cani al rifugio, per fortuna molti di loro vengono adottati ma noi siamo allo stremo e non riceviamo aiuti né dalla Regione né dai Comuni, andiamo avanti solo grazie a donazioni di privati».

«Questi abbandoni sono frutto di cucciolate casalinghe abbandonate in strada. Urge iniziare subito con delle sterilizzazioni ddei cani di proprietà – ha concluso Chiara – perché altrimenti non ne verremo mai fuori».

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views