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Degli otto cuccioli lanciati e abbandonati in un pozzo a Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento, solo uno non ce l’ha fatta. Un altro sta manifestando qualche problema neurologico ma è stato adottato e, non appena crescerà, farà una risonanza magnetica per capire esattamente se la caduta rovinosa nel pozzo (per circa 7 metri) può avergli causato danni gravi. Tutti gli altri «stanno benissimo», racconta Chiara Calasanzio, fondatrice dell’Oasi Ohana che si sta prendendo cura di loro.
«Sono diventati dei maialotti», commenta sorridendo Chiara. «Mangiano e dormono, stiamo provando a svezzarli», aggiunge. Chi avrà qualche problema da affrontare è Dago, un cucciolo bianco a pois, che ogni tanto cade a terra. Ma le sue gambe sono perfette. E’ stato adottato dalla famiglia che ha ritrovato la cucciolata, ma l’Oasi si farà comunque carico di tutte le future spese mediche. Altri quattro hanno già ricevuto un nome: sono Cuore, Coeur, Balto e Black.
Chiara, toelettatrice di professione, ha il suo lavoro a Menfi, a 15 minuti di automobile dal paradiso dei cani. E’ lei che ha messo a disposizione la villa in campagna di famiglia e l’ha aperta per circa un centinaio di esemplari. La filosofia è quella del “box free”: niente stalli come quelli che si sarebbero potuti vedere in un canile, ma macroaree dove i cani sono stati divisi in gruppi sociali e così possono vivere di più in libertà.
«Sono dieci anni che faccio volontariato in strada e da 6 all’Oasi Ohana – racconta – Ci sono molte spese per mantenerli tutti in salute, ma grazie a una rete di donazioni riusciamo a garantire a tutti una vita serena. Solo di veterinario, ogni mese, sono circa mille euro».
