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Kodami Call

Le orche continuano ad attaccare le barche nella penisola iberica e sembrano insegnare alle altre come fare

Dal 2020 un gruppo di orche ha iniziato ad attaccare le imbarcazioni al largo di Spagna e Portogallo. Forse stanno addirittura insegnando ai più giovani come fare e nelle ultime settimane sono tre le barche affondante. Ma perché lo fanno?

25 Maggio 2023
13:25
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A partire dall'estate 2020 un gruppo di orche che vive al largo delle coste atlantiche di Spagna e Portogallo ha iniziato a inseguire, accerchiare ed attaccare sistematicamente qualsiasi tipo di imbarcazione, talvolta danneggiandole o mettendole fuori uso. Queste interazioni anomale continuano tutt'oggi e nell'ultimo anno hanno causato l'affondamento di tre barche. Alcuni esperti ritengono che questo comportamento si stia ulteriormente diffondendo tramite apprendimento sociale tra i membri più giovani del gruppo e mentre aumentano le segnalazioni sono state avanzate nuove ipotesi sull'origine di questo strano fenomeno.

Nella notte tra il 4 e il 5 maggio, una barca a vela che si trovava nei pressi dello stretto nello stretto di Gibilterra è stata attaccata da tre individui. Werner Schaufelberger, lo skipper di bordo, ha detto di aver visto le due orche più piccole osservare e poi imitare le azioni di quella più grossa. Dopo una prima carica ricevuta dall'individuo di maggiori dimensioni, le altre due orche più giovani che avevano osservato senza intervenire, hanno ripetuto gli stessi movimenti, indietreggiato e speronato a loro volta la barca. L'anno scorso, invece, sempre nelle stretto, altri individui hanno inseguito e danneggiato, causandone l'affondamento, un'altra barca a vela. Lo skipper Gregory Blackburn, che era a bordo e ha filmato parte dell'attacco, ha detto che hanno seguito più o meno lo stesso schema.

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Le orche (Orcinus orca) sono predatori altamente sociali che possono sviluppare, imitare e tramandare culturalmente ai giovani comportamenti e tecniche di caccia. Succede regolarmente tra le varie popolazioni sparse in tutto il mondo, anche se in questo caso non è ancora del tutto chiaro in che modo si stia diffondendo nel resto del gruppo. Quel che è certo, sottolineano alcuni biologi marini, è che per qualche ragione considerano importante questo tipo di comportamento che si sta diffondendo per apprendimento o semplice imitazione sia orizzontalmente, tra i coetanei, che verticalmente, tra le nuove generazioni.

Secondo uno studio pubblicato nel giugno 2022 sulla rivista Marine Mammal Science, gli attacchi sembrano essere diretti principalmente contro le barche a vela e sembrano seguire uno schema ben definito. I cetacei si avvicinano da poppa per colpire sistematicamente il timone, e una volta che lo hanno danneggiato mettendo fuori uso la barca, perdono interesse e se ne vanno. Si tratta di un comportamento mai osservato prima in passato, chiaramente intenzionale, mirato e calcolato, su cui gli scienziati si stanno però ancora interrogando sulla possibile origine.

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Le orche sembrano considerare questo comportamento come vantaggioso, nonostante i rischi che corrono urtando con le barche in movimento e le eliche, e tra le possibili spiegazioni dietro tutto ciò sta prendendo sempre più piede proprio l'ipotesi dell'esperienza negativa. Secondo Alfredo López Fernandez, biologo dell'Università di Aveiro in Portogallo che sta studiando questo fenomeno, è possibile che la matriarca del gruppo, una femmina nota come White Gladis, abbia vissuto un'esperienza traumatica con le barche – come una collisione o l'intrappolamento in una rete da pesca – che abbia poi innescato la reazione antagonista delle altre orche.

Dall'inizio degli attacchi, inoltre, quattro orche appartenenti alla stesso sottopolazione sono morte, sebbene queste morti non possano essere direttamente ricollegate agli incontri con le barche. Resta comunque ancora in piedi anche l'ipotesi del gioco, una sorta di moda passeggera che secondo gli esperti potrebbe svanire improvvisamente così com'è apparsa. In oltre 500 eventi di interazione registrati a partire dal 2020, la maggior parte non infatti portato ad attacchi e da allora sono solo tre le imbarcazioni affondante, sebbene molte altre siano state danneggiate o messe fuori uso.

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L’ultimo aggiornamento delle zone maggiormente a rischio pubblicato da Orca Ibérica

Con l'aumentare del numero di incidenti, però, aumentano anche le preoccupazioni sia per i marinai che per il futuro delle orche iberiche. Diportisti e associazioni navali, stanno monitorando e segnalando tutte le interazioni in alcuni gruppi Facebook, come Orca Attack – Iberia e Orca Attack Reports mentre istituzioni ed esperti che studiano queste orche hanno lanciato una piattaforma online per raccogliere quanti più dati possibile, segnalare le zone maggiormente a rischio e fornire raccomandazioni utili per chi va in mare su come comportarsi in caso di incontro.

Per quanto riguarda la sottopopolazione di orche iberiche, valutata come "In pericolo critico" nella Lista Rossa IUCN delle specie minacciate, l'ultimo censimento, avvenuto nel 2011, ha registrato in totale appena 39 individui. Se perciò questo fenomeno dovesse continuare ancora a lungo, le preoccupazioni e la sicurezza dei marinai potrebbero ripercuotersi sui cetacei, aggiungendo un'ulteriore minaccia difficile da gestire per la conservazione e la tutela delle orche iberiche.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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