Il video del raro “cane fantasma” catturato per la prima volta in Bolivia

In Bolivia è stato avvistato e salvato da un condotto di areazione un raro esemplare di atelocino, detto anche "cane fantasma" per via della sua estrema elusività.

20 Marzo 2023
15:54
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Una cattura straordinaria ha sorpreso gli esperti di mammiferi di tutto il mondo negli ultimi giorni: in Bolivia dei ricercatori hanno recuperato un raro atelocino (Atelocynus microtis) nascosto in un sistema di ventilazione del campus dell'Università autonoma del Beni José Ballivián. E' il primo caso registrato di cattura dell'animale in tutta la nazione e così gli scienziati hanno potuto osservare da vicino il soggetto di una specie che per la sua elusività è perfino chiamata "cane fantasma": l'ultimo avvistamento risaliva infatti a circa 30 anni fa. Il caso poi è ancora più singolare perché il mammifero si è avvicinato a una zona urbana, quando è già piuttosto raro vederlo nelle zone selvagge dell'Amazzonia.

A individuarlo è stato Ernesto Carlos Balderrama, ingegnere agronomo e ricercatore dell'Università, che ha subito registrato un video e lo ha mandato a un collega esperto in materia, il dottor Marco Greminger Céspedes.

Nel video si vede il quadrupede aggirarsi fra i prati del campus. Sembra magro e della coda folta, che solitamente caratterizza la specie, è rimasta solo a una sottile e smunta estremità. Le immagini sono traballanti: l'uomo si avvicina all'animale che sembra percepirlo e fugge immediatamente all'interno di un condotto di areazione. L'atelocino così si è trovato bloccato e per essere tirato fuori dal suo nascondiglio e liberato in natura gli studiosi hanno escogitato un metodo tanto semplice quanto efficace. Prima di capire com'è stato catturato l'animale, però, è necessario comprendere una cosa: di che mammifero stiamo parlando?

Chi è il cane fantasma

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Foto di Igor de le Vingne via Wikimedia Commons

L'atelocino, noto anche come cane dalle orecchie corte, è un canide endemico del bacino del Rio delle Amazzoni e solitamente abita le foreste pluviali e l'Amazzonia di Bolivia, Colombia, Perù, Brasile ed Ecuador. Si è adattato a vivere in questi habitat tropicali sviluppando gli aspetti morfologici e anatomici peculiari come ad esempio zampe corte e tozze per correre agilmente fra la fitta vegetazione e una sottile membrana fra le dite che gli permette di nuotare più velocemente nei numerosi specchi d'acqua della regione.

Il nome "cane fantasma" deriva dalla sua incredibile elusività: l'ultimo avvistamento documentato risale al 1994 quando fu trovato nel Darién, una delle dieci province autonome di Panama. Poco è noto riguardo al suo comportamento e alle sue caratteristiche fisiche, motivo per cui ogni suo ritrovamento è prezioso. Ad oggi si conoscono solo alcune caratteristiche come, ad esempio, il fatto che emana un forte odore quando infastidito, una sorta di arma di difesa odorosa.

Inoltre, le sue dimensioni sono simili a quelle di una volpe e possiede brevi orecchie arrotondate e una lunga coda folta. Alcuni studi descrivono anche un tapetum lucidum ben visibile, ovvero una struttura nell'occhio particolarmente importante nei carnivori notturni perché permette loro di localizzare le prede nel buio senza farsi notare. Solitamente dona agli occhi del carnivoro uno strano bagliore visibile soprattutto quando sono illuminati da una fonte di luce diretta in condizioni di scarsa luminosità.

La cattura del cane fantasma

Tornando alla cattura dell'atelocino incastrato nel condotto di areazione, gli esperti – con l'aiuto di alcuni studenti di veterinaria e della polizia locale – hanno ideato un metodo efficace per poterlo liberare. L'azione è stata condotta anche con il fine di effettuare poche e rapide analisi e poi rilasciarlo in natura. Il piano, in realtà, è stato abbastanza semplice: una gabbia, del cibo e una buona coordinazione nei movimenti da eseguire.

L'atelocino, attirato dal cibo, è corso immediatamente all'interno della gabbia e agli studiosi non è rimasto altro che chiudere e prelevarlo. Una volta visto da vicino gli esperti hanno potuto confermare il suo precario stato di salute: era piuttosto magro e si è nutrito con grande foga dei 350 grammi di fegato di pollo fornito da ricercatori. Analizzando l'animale hanno poi capito che era un giovane maschio di circa setto o otto mesi, misurava 97 centimetri di lunghezza e 39 centimetri di altezza, con un peso di circa quattro chilogrammi. L'animale è stato poi sottoposto al test del DNA e ad altri esami dai quali saranno estrapolate informazioni essenziali per un futuro articolo scientifico. Per ora è stato rilasciato nel Centro Nazionale di Miglioramento Genetico del Beni, in Bolivia, in uno spazio di oltre 150 ettari.

La storia di questo "cane fantasma" ci fa riflettere sul fatto che si pensa spesso che siano le creature microscopiche gli animali di cui sappiamo ancora poco per via della loro natura criptica e schiva, ma non è così. Ancora, infatti, c'è tanto da scoprire riguardo ai mammiferi e, in generale, ai vertebrati di media e grossa taglia.

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